“LUNA & LUNAZIONI” DI FORTUNATO BUTTIGLIONE
Venerdì, 3 febbraio presso la libreria “Librellula” in via Ricciotto Canudo, 132, sarà presentato “Luna&lunazioni”, raccolta poetica di Fortunato Buttiglione illustrata da Mario Pugliese ed edita Gelso Rosso.
Fortunato Buttiglione nelle sue poesie fotografa e frammenta gli scenari dello spirito in angolazioni e geometrie inusuali, per poi ricomporli nella luce lunare della condivisione, al riverbero di più intime riflessioni “…smarrirà l’ardore dei sogni nei reiterati assedi falliti ad ogni calar di luna…”. Umori, profumi, sapori, turbati aneliti di una feconda di umanità, si elevano verso il muliebre specchio lunare, cercano riverberi divini nella sua selenica luminescenza, ne invocano l’attenzione tentando di sottrarsi allo scintillante sguardo di Ishtar, “…perchè si compia il prodigio di questo eterno oggi…”. Può la luna raccordare cielo e terra? Può divenire guado verso l’infinito? Il poeta la cerca, ne oggettiva il ruolo, assoggettandola alle umane passioni. Le sue lunazioni, granelli di sabbia nella clessidra della storia, scandiscono l’introspettiva ritmicità dei versi, un brivido di eternità ne increspa le dissolventi dissonanze, pronto ad arrendersi, a spegnersi sulla battigia dell’incanto.
Per il poeta poesia “…è una porta girevole tra realtà e fantasia, se non si riesce ad uscirne, si rischia la follia. Ed alla “dea” luna, divina luna, dedica i suoi versi…”… specchio fatato” che “anticipa il corso delle cose… disvela la vita non vissuta”, in grado di rigenerarsi e mutare giocando con ombre e luci, di sopravvivere alla magia del buio di una eclissi, di rivestirsi di perlacea opalescenza, venarsi di cuprei rossori per poi perdersi nel nulla… Senza possedere luce, ne cattura l’essenza e la rifrange in pulviscolare dissolvenza… la stessa che il poeta imprigiona nei suoi versi, cesellati con artistica perspicacia “nella quiete rigeneratrice… nuda essenza dei silenzi ritrovati”. Ossimori e sinestesie puntellano audaci architetture poetiche, lastricate da una raffinata sintassi. Accanto ad eleganti “ogive” elegiache, danzano versi liberi impreziositi da un melodico e ricercato intercalare. Nell’apparentemente semplicità concettuale pulsano appassionate e suggestive emozioni, incrinano la logica ma non turbano gli equilibri semantici, fortificati da vivide ed armoniche cromie stilistiche.
“La clessidra infranta”e “L’eredità del sale”, da riscoprire alla luce di “Lune&lunazioni”, sono una splendida trilogia di alta poetica, un sortilegio in cui “l’elisione del tempo vanifica le profezie, aggira gli agguati del tedio… rimuove l’eclissi dei ricordi…”.