CONDANNE LOTTIZZAZIONE, DITTA CHIEDE RISARCIMENTO
Una nuova “tegola” giudiziaria cade sulla testa degli amministratori comunali, in questo caso sul Commissario Straordinario dott.ssa Maria Filomena Dabbicco, che ha ancora una volta come oggetto del contendere il così chiamato “mattone”, nella fattispecie la meglio conosciuta “Lottizzazione Alanzi ed altri”.
In merito sì era già espresso il Tribunale di Acquaviva con propria sentenza del 16/09/2011 (n. 103/11 registrata il 14 dicembre 2011), che pubblichiamo in calce, con cui non solo ha condannato gli imputati, ritenuti responsabili di una “accertata sussistenza della lottizzazione abusiva”, alla pena di mesi due di arresto ed euro 22.000 di ammenda”, pena sospesa “per anni cinque alle condizioni di legge”, ma ha anche disposto “la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite, con acquisizione gratuita al patrimonio del comune di Gioia del Colle”.
Una sentenza contro cui la società e i tecnici hanno promosso appello per le motivazioni inserite nella cronistoria inviata alla nostra Redazione, che pubblichiamo in calce, che sicuramente farà discutere oltre che creare imbarazzo, non solo in ambito politico o fra gli addetti ai lavori, ma soprattutto nella società civile.
“Nel frattempo la società Acquafresca ha chiesto ed ottenuto un incontro di chiarimento sull’intera vicenda, con il Commissario prefettizio, con il nuovo dirigente dell’UTC ing. Didonna e con l’avvocato comunale Matarrese, ma al momento su qualsiasi ipotetico percorso aleggia pesantemente la decisione del giudice di primo grado. Tutto, proprio tutto, quello che poteva umanamente essere promosso dalla società Acquafresca con proprie azioni è stato promosso”.
Resta però in piedi il dubbio che aleggia sui comportamenti dell’Ufficio Tecnico Comunale in merito alla disparità di trattamento dimostrato nei confronti della lottizzazione Alanzi rispetto ad altre lottizzazioni, comunque portate avanti, come si evidenzia in questa cronistoria. Tanto da far affermare alla società che: “ove la confisca delle aree dovesse essere disposta in sede giurisdizionale, il titolare dello jus edificandi ben potrebbe promuovere nei confronti del Comune di Gioia del Colle azioni risarcitorie, con conseguenze patrimoniali a carico dell’intera comunità”.
Una vicenda su cui l’intera cittadinanza spera si possa fare piena e al più presto chiarezza, sia per identificare i reali colpevoli che per evitare la classica beffa, in cui a pagare siano sempre i soliti noti: gli ignari ed innocenti cittadini!