PD CON IDV E FLI, MA NON SNOBBA I MODERATI
“Forse ci siamo”, questo è il grande sospiro di sollievo che hanno tirato questa notte alcuni esponenti del direttivo del PD alla fine del più che mai tribolato incontro del coordinamento tenutosi ieri sera e conclusosi quasi a mezzanotte. Un dubbio amletico che nonostante la decisione presa proprio ieri con fatica continua a manifestarsi all’interno del coordinamento del PD locale. Un partito che fino a ieri brancolava nel buio più assoluto frutto della sua “proverbiale” indecisione.
Essere o non essere alleato di FLI e IDV? Essere o non essere parte integrante di un’alleanza di centro sinistra con IDV e SEL? Essere o non essere così coraggiosi da rinunciare a tutto e procedere per la propria strada da soli? Essere o non essere in grado di scegliere senza perdere tempo un candidato sindaco certo ma soprattutto credibile?
E mentre tutto sembra ormai definito, con la bocciatura di un ordine del giorno in cui si proponeva una coalizione allargata a IDV e SEL, con 10 voti contrari, 4 SI e 3 astenuti, e la consequenziale approvazione, con lo stesso risultato ma ribaltato (10 SI, tra cui L’Abbate, Covella, Ludovico, De Giorgi, Petrera, Antonicelli, 4 NO 3 astenuti), dell’allargamento della “cerchia di amici” a FLI e IDV ma senza SEL, ecco spuntare nuovamente la possibilità di mandare tutto a monte con la decisione di accettare di incontrare questa sera o domani la “santa alleanza” dei Moderati di Sergio Povia.
Come mai? Cosa potrà dare in più questo incontro in termini di certezze che sembravano ormai acquisite? Ormai nel PD la confusione, come direbbe qualcuno, regna sovrana. Frutto di quei dubbi amletici di cui sopra che non fanno presagire nulla di buono per il futuro politico di questa forza politica ormai al dissesto decisionale.
Un repentino e continuo ritorno al passato che sicuramente risulterà insostenibile per tutti i suoi elettori. Le sue ipotetiche alleanze non si contano più ormai, così come i suoi candidati sindaci. Dalla De Giorgi, a Nicola Savino, a Enzo Lavarra. Da ieri sembrerebbe sia arrivato il turno, con una ulteriore concreta possibilità di ritornare nuovamente al passato, di Vito Ludovico, per una sua nuova candidatura spalleggiata e propagandata, ora come allora, si sostiene, da Massimo L’Abbate.
E le primarie? E l’IDV, non dirà nulla? E FLI, nel caso si dovesse sottoscrivere l’intesa, starà a guardare? E SEL, che farà? Ricorrerà ancora da sola? E nel malaugurato, per molti, caso si dovesse trovare una “trade-d’union” con i MODERATI, cosa succederà? Un marasma generale da cui non si salverà nessuno, comunque vada a finire. Qualunque siano le decisioni che si andranno a prendere.
Una situazione in cui però un dato è certo e incontrovertibile. Stante i risultati delle votazioni ottenute in sede di coordinamento, il PD è più che mai spaccato e quindi sull’orlo del baratro, nell’occhio del ciclone, e bene farebbero i suoi vertici (Enzo Lavarra in testa) a tenerne conto, anziché manovrare i fili dall’esterno con accordi più o meno sotterranei (con Giammarco Surico e il suo FLI, per esempio), di cui i loro iscritti spesso e volentieri non hanno cognizione di causa.
La situazione che si è creata è talmente pesante da preventivare, se si continuerà con questo andazzo, una ulteriore loro debacle alle ormai imminenti elezioni comunali, forse peggio che nel 2008. Così come è altrettanto incontrovertibile, a prescindere dalle decisioni che il PD assumerà nei prossimi giorni e in assenza di clamorosi passi indietro o improponibili alleanze, la presenza di ben 5 candidati sindaci.
Uno per il gruppo dei Moderati (Sergio Povia), uno per SEL (Pavone o Barbera) o per FLI (Federico Antonicelli), a seconda dell’orientamento del PD nei loro confronti, uno per Pro.di.Gio. (Annamaria Longo), uno per il PD (Ludovico) e i suoi alleati con FLI e, infine, uno per il centro destra (Piero Longo). Tanti, quanti preannunciati in tempi non sospetti dal sottoscritto dalle colonne del periodico “la Piazza”.
Una magra consolazione stante l’assoluta mancanza di certezze e di cambiamento che i cittadini chiedono a gran voce ma a cui la politica locale in generale e i nostri politici in particolare sembrano refrattari, troppo presi dalla loro smania di vincere queste elezioni.