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TRASPARENZA AMMINISTRATIVA, TUTTI LA VOGLIONO, MA…

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libera2Il 29 aprile è stato chiesto all’Associazione Libera quanti candidati sindaci e liste collegate hanno aderito alla sottoscrizione del “Codice di Autoregolamentazione in Materia di Formazione delle Liste dei Candidati per le Elezioni”.

Un atto di trasparenza in questo caso “elettorale” e non amministrativa su cui il presidio di Gioia dell’Associazione Libera ha organizzato il 21 aprile un vivace ed interessante confronto civile cui hanno partecipato i candidati sindaci “interrogati” da Nicola Romanelli sul tema “La trasparenznicola romanelli liberaa amministrativa e la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica: una scelta, una opportunità o un obbligo di legge?”.

In soli otto minuti ognuno di loro ha espresso le proprie considerazioni e in un secondo “giro” tentato di rispondere altrettanto brevemente alle numerose istanze, in alcuni casi anche provocatorie, dei cittadini presenti.

Romanelli ha sottolineato la sua fiducia nel ruolo delle associazioni, stimolo e pungolo per i politici che si propongono all’amministrazione della città, affinché abbiano a libera ospistecuore il bene comune e garantiscano trasparenza e legalità in ogni loro atto.

A dar manforte a Nicola, Alessandro Cobianchi, referente regionale dell’Associazione Libera, il quale tiene a precisare che incontrare i candidati ed interessarsi alla cosa pubblica non è “far campagna elettorale” né lo è la “mission” di Libera. Parola d’ordine dell’associazione è “partecipazione” per contrapporre ad una società incancrenita dal profitto illecito – obiettivo non solo mafioso – il bene comune.

Per la dottoressa Filomena Dabbicco il discorso sulla trasparenzadabbicco commissario si articola in due profili: uno statico, legato alla pubblicità degli atti adottati, ed uno dinamico che conduce ad un miglioramento dei servizi rivolti agli utenti. Su questo secondo aspetto la politica deve confrontarsi con una realtà problematica.

Abbiamo legato la politica ai partiti, la riteniamo lotta, sopraffazione, interesse personale, ma non lo è né deve esserlo. Le persone vanno poste al centro della politica ed il cittadino al centro della comunità. I cittadini devono collaborare mettendo in primo piano interessi collettivi, riscoprire i valori della solidarietà. Una politica più umana renderebbe il consenso quotidiano, non occasionale. Abbiamo una bellissima Costituzione, applichiamola il più possibile.

libera cuscitoEnzo Cuscito ringrazia Libera per aver posto da sempre al centro dell’attenzione trasparenza e partecipazione.

Solo così si può vincere il virus della malpolitica e recuperare il rapporto con il cittadino, rapporto che appare malato. Trasparenza intesa come scelta, obbligo, opportunità… Ritengo debba essere intesa in tutte e tre le accezioni. Una scelta perché se decidi di far politica devi essere trasparente rinunciando all’interesse privato, è il cuore della scelta. Opportunità perché ricerca, garanzia di una buona amministrazione che deve contrastare la corruzione ed esercitare maggiore controllo affinché il rapporto non venga inquinato. Un obbligo perchè al cittadino deve essere consentito di seguire, utilizzando al meglio la tecnologia informatica, non solo i tempi ma anche l’iter degli atti ed il nome dei funzionari che li curano.

La trasparenza va “verificata” prima di amministrare libera pubblico– continua Cuscito – selezionando la classe dirigente, evitando di candidare persone condannate o con avvisi di garanzia, e soprattutto evitando il voto di scambio. Il voto non ha prezzo!

Il cittadino deve poter partecipare alle decisioni in cui si decide come spendere i suoi soldi, il bilancio deve essere partecipato. Deve poter scegliere se investire più nel sociale o nella scuola o altro… Il secondo tema è quello dell’urbanistica partecipata. Chi vive nel territorio ne conosce i bisogni reali e si organizza, questo punto di vista è prezioso – conclude Enzo Cuscito – è la partecipazione alla politica che fa paura e dissuade.”

Per Claudio De Leonardis vivere la politica nella non trasparenza alimenta il senso di libera de leonardisantipolitica.

“Spesso parlando di politica percepisco che non incide nella vita del singolo cittadino, che è avulsa e astratta dal viver quotidiano. Va messa al centro la trasparenza, l’onestà, l’ottimizzazione delle risorse, soprattutto oggi che quelle da gestire sono poche. Le ansie dei cittadini sono legittime. Pubblicità e trasparenza nella pubblica amministrazione sono previste dalla legge, ma è un concetto che deve coniugarsi con quello della partecipazione, così attiviamo politiche trasparenti, diamo vita a un codice etico. Chi amministra deve essere trasparente, occorre verificare i profili dei candidati, per questo noi abbiamo fatto firmare una autocertificazione…”

Piero Longo si sofferma sulla necessità di trovare punti di incontro sul modo di riformare la libera longopolitica.

La trasparenza è fondamento della democrazia. Su metodo, riforma dell’azione amministrativa, legalità e partecipazione democratica, ampio spazio è stato dedicato nel nostro programma. Tre gli obiettivi che ci siamo preposti: interesse pubblico, legalità e partecipazione. Occorre far passare tutto attraverso il Consiglio comunale e poi in Giunta, Nel nostro programma abbiamo individuato tra i provvedimenti da adottare nei primi 100 giorni, il bilancio partecipato. Adotteremo nuovi regolamenti comunali, stileremo una convenzione con la Prefettura per le certificazioni antimafia delle ditte che partecipano agli appalti ed istituiremo una commissione che vigilerà su tutto. Infine indiremo referendum comunali, istituiremo uno sportello telematico, due assessorati saranno itineranti, quello del Commercio e quello Sociale, ci sarà la consulta delle associazioni, non solo parole ma fatti.”

libera lucillaPer Donato Lucilla nonostante buoni principi e leggi, questa trasparenza non viene percepita. “All’idea di trasparenza si contrappone il diritto alla riservatezza. Chi aderisce ad una lista deve informare il gruppo se ci sono provvedimenti in corso a suo carico, se vuol correre deve rendere pubblica la sua posizione. Viviamo in un momento in cui il giudizio politico è stato sostituito da quello della magistratura. Il cittadino ha diritto di sapere chi sta votando e sentirsi libero in questa sua scelta. Il bilancio interessa tutti, per questo deve essere partecipato, ogni atto va presentato e discusso con la città ed essere comprensibile, non è facile leggere un bilancio per i non addetti, il linguaggio va semplificato.”libera povia

Sergio Povia concorda sul fatto che il tema sia sentito.

Lo verifichiamo in tutti i contesti, mi chiedo se trasparenza e partecipazione è ciò che gli altri vogliono da te o tu rappresenti. Dal ’96 al 2004 ci siamo dotati di un assessorato alla Trasparenza e di un regolamento, le mie dichiarazioni dei redditi sono state rese pubbliche. Trasparenza è mostrare quello che si è e che si fa. Tutto quello che ci appare fuori dal coro diventa subito elemento di divisione, però nessuno porta a supporto prove di ciò. Io sono innamorato delle regole, la legge è la stella polare. Gli atti sbagliati sono sanzionabili dalla norma e non da benpensanti moralizzatori. Non credo che il 6 e 7 maggio ci sarà la lotta del bene contro il male, che tutti siano a posto con la coscienza non spetta a me. Sulla partecipazione potrei fare un appunto: bilancio e urbanistica partecipata… come le facciamo? Quel Consiglio chlibera panoramica2e si costituisce grazie alla volontà elettorale ha o non ha il diritto di esprimersi?”

Per Cobianchi la partecipazione cittadina confinata alla mera consultazione non dà ai cittadini la possibilità di essere incisivi, né la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi, per quanto atto di trasparenza, potrebbe non contenere dati veritieri.

La legalità – afferma con convinzione Alessandro – è il feticcio dei politici.

libera vinciTra gli interventi registrati quello di Vito Vinci, preoccupato del fatto che dopo ben due leggi di buona annata (la n. 142 e la n. 241 del ’90, confluita nella n. 196 del 2003), si parla ancora di diritto alla trasparenza ed annuncia la volontà delle associazioni di rivisitare lo statuto comunale che regola il rapporto tra amministratori ed amministrati, chiede, inoltre, per quale motivo nessuna delle amministrazioni abbia nominato un difensore civico.

Erasmo Plantamura definisce non la politica ma gli uomini che la praticano malati e chiede consensi per Longo.

Tonia Scarnera sull’IMU bis da destinare ad opere pubbliche chiede lumi e quale libera eramoposizione sarà assunta in merito.

Pinuccio Eramo chiede alla Dabbicco un monitoraggio sui programmi dei candidati per valutare se – a “bocce ferme” – le promesse fatte saranno mantenute, quindi si rivolge agli aspiranti sindaci: “Cosa deciderete sull’IMU?

Donato Stoppini si sofferma sulla diffusa disaffezione e sfiducia nei confronti della politica.

“C’è sempre una motivazione alla base, quale?”

libera gasparreQuindi rimarca i tanti buoni propositi contenuti nei programmi che sembrano fotocopie, che puntualmente restano “parole” senza concretizzarsi in fatti.

L’architetto Vito Angelillo chiede lumi sui tempi di approvazione del progetto di rigenerazione urbana (soli cinque giorni) mentre Federico Milano propone l’uso della macchina della verità sugli aspiranti consiglieri, scatenando l’ilarità del pubblico.

Giorgio Gasparre chiede agli aspiranti sindaci se possono fare un esempio di comportamento mafiogeno in politica.

libera falconeGiovanni Falcone afferma che nelle dichiarazioni pubblicate non ci sono i nomi dei prestanome cui vengono intestate le proprietà e chiede se ogni candidato sindaco può garantire per la coalizione che lo sostiene che lo scambio sia libero.

Mauro Mastrovito suggerisce di mettere dirigenti e amministratori a confronto, la parte politica deve svolgere il proprio ruolo e quindi operare un puntuale controllo.

Le giunte su temi specifici devono valutare le varie opzioni esaminate agli uffici, affinché i dirigenti operino nel senso e nel solco tracciato dal politico. Questa è trasparenza per il cittadino, senza di essa c’è il rimpallo delle responsabilità.”

candidati sindaci liberaRispondere a così tante domande e in pochi minuti si rivela sin dall’inizio impresa decisamente ardua.

Enzo Cuscito ritiene che la disaffezione nasca dalla malpolitica nella quale si rispecchiano i cittadini che scelgono il voto di scambio.

“Per crescere occorre partire dal basso, dal bene comune, altrimenti gli ospedali si chiudono, le scuole non hanno strumenti… il nostro voto incide molto sulla qualità dei politici.

Claudio De Leonardis ritorna sul potere esercitato dal Consiglio democraticamente eletto e sulla consultazione popolare su argomenti di grande interesse e sulle opportunità perse attraverso lo strumento dei project financing.

candidati sindaci2 liberaPiero Longo accenna ad un monitoraggio sui provvedimenti proposti nei programmi, investe su competenze, consulte e osservatori, su codici di comportamento che evitino nomadismi politici. Afferma che il difensore civico non è più previsto, ma si può sostituire con un osservatorio sulla legalità e una consulta delle associazioni. Ad Angelillo risponde che il progetto di rigenerazione urbana fu approvato frettolosamente, in pochi giorni, perché si rischiava di perdere i finanziamenti.

Donato Lucilla suggerisce di sostituire dirigenti nominati da politici con personale amministrativo assunto tramite concorso, dotato di visione strategica con funzione di controllo separata da quella di chi svolge il lavoro. In questa “autoverifica” il limite della libera-e-sindaci-pplinea gerarchica. Riguardo agli atteggiamenti mafiogeni uno eclatante è a suo avviso la figura “prezzolata” del rappresentante di lista.

“Chi è vicino ad un movimento – precisa Lucilla – dovrebbe prestare gratuitamente il proprio impegno. Può esser considerato un comportamento legittimo, ma di fatto è estremamente scorretto.

Povia in riferimento all’IMU bis afferma che è legittimo applicarla per dare il via ad opere pubbliche. Sui comportamenti mafiogeni confessa di non poterne più.

mastrovito-vito-intervista“… O un comportamento è legittimo e legale o va denunciato, la norma o la infrangi o la rispetti. Non abbiamo un difensore civico perché la norma non lo prevede. Se non c’è un vincolo di mandato, io rivendico la mia coalizione. Dal 2004 al 2007 Vito Mastrovito ha cambiato tre giunte devastando il tessuto politico. Longo è caduto perché otto consiglieri su 11 hanno deciso che doveva andare a casa.”

Ultima parola a Cobianchi, di cui la commissario Dabbicco condivide a pieno il pensiero.

La società civile esprime i suoi rappresentanti nel bene e nel male, tangentopoli è elezioni-comunali2012-ppstata un’occasione mancata. Prima eravamo meno infetti, ci vergognavamo di determinati politici, dei loro atti, della corruzione… Oggi cosa deve accadere perché si provi vergogna?“

Una domanda cui rispondere tornando ad essere cittadini e non sudditi, votando secondo coscienza, senza condizionamenti, ritrovando l’orgoglio di rispecchiarsi nella politica dopo aver subito tante onte da  non aver neanche più la forza di provar vergogna.

 

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