MIRIAM MASTROVITO: “LIBRO COME COMPAGNO DI VIAGGIO”
Lunedì 12 marzo, presso l’auditorium del liceo scientifico “R. Canudo”, la scrittrice gioiese, Miriam Mastrovito, accompagnata da sua figlia Sara, e dall’ex sindaco Vito Mastrovito, ha presentato il suo ultimo romanzo fantasy intitolato: “Il mistero dei libri perduti”. L’incontro organizzato dalle professoresse De Giorgi e Tafuri, ha offerto agli studenti la possibilità di conoscere e di confrontarsi con l’autrice di libri fantasy. Non è difficile scorgere negli occhi della professoressa De Giorgi e della professoressa Tafuri l’amore per la loro professione d’insegnanti, e la voglia di riversare nei loro alunni non solo contenuti, ma desiderio di conoscere, di leggere di essere critici verso tutto ciò che li circonda.
Miriam Mastrovito, lascia trapelare la sua emozione di fronte ad una platea costituita da studenti e professori e afferma: “Scusatemi sono abituata a restare nell’intimità del mio negozio accerchiata da fate e folletti”. Miriam si definisce prima di tutto una lettrice e poi si qualifica come scrittrice, proprio perché, l’essere scrittrice è un “effetto collaterale” del suo amore per la lettura, del resto la lettura per lo scrittore è come la palestra per l’atleta. Il libro per l’autrice, è uno scrigno, quando lo si apre si accede in un altro mondo.
Miriam difende la letteratura fantasy, spesso relegata a letteratura di serie B, perché considerata principalmente lettura d’evasione, che trasporta il lettore in un mondo magico popolato da creature mitiche e fantastiche, l’autrice ribadisce fermamente che la letteratura fantasy permette ai lettori di conquistare uno sguardo critico sulla nostra società. D’altronde dobbiamo sottolineare che il fantasy nasce dal mito, e gli uomini perché inventavano i miti? Per placare il loro sgomento di fronte a fenomeni incomprensibili.
La protagonista del fantasy “Il mistero dei libri perduti” è Tea Reali, giovane scrittrice alla ricerca di un editore onesto, durante un colloquio, presso una casa editrice, le viene rubato il manoscritto e la protagonista, per inseguire il ladro, uno strano essere, si ritrova catapultata in una realtà parallela in cui vive una comunità di troll. Ben presto Tea scoprirà che i troll non sanno leggere, e utilizzano i libri per costruire strade, ponti, edifici e sarà lei la predestinata a salvare il regno dei troll per poter tornare a casa.
Nel libro, spiega la scrittrice, emerge il tema dell’amicizia di Tea con il troll Adelindo, quest’amicizia è un invito a non avere paura del “diverso”, a non lasciarsi bloccare dalla paura di entrare in contatto con un’altra cultura perché non la si conosce. Nella realtà parallela in cui Tea si ritrova, convivono troll, nani, centauri. che pur appartenendo a razze diverse, parlano tutti la stessa lingua, convivono e combattono per un obiettivo comune sconfiggere il male. L’auspicio è chiaro, bisogna favorire il dialogo e l’interazione tra culture diverse.
Nel romanzo, l’autrice sottolinea l’importanza del libro, come compagno di viaggio, che oggi corre il rischio di diventare “materiale da costruzione”, a causa dell’avvento della nuova tecnologia che con l’introduzione degli e-book, potrebbe far scomparire questo oggetto prezioso, e dal fatto che le statistiche mettono in evidenza, come oggi, sono sempre di più gli Italiani che hanno un libro nel cassetto da voler pubblicare rispetto agli Italiani che leggono.
Sono i giovani a decretare il successo o l’insuccesso dei libri, spiega l’autrice, è bene che il lettore non si fermi all’acquisto dei libri più ricercati, i cosiddetti Best Sellers, ma vada oltre e utilizzi anche internet per scegliere il libro che più lo intriga, a tal proposito Miriam ha citato un blog letterario “Sangue d’inchiostro”, gestito da un ragazzo di sedici anni di nome Leo, che si occupa appunto di far conoscere libri meno noti, ma non per questo meno interessanti.
Gli studenti, hanno soddisfatto le proprie curiosità, rivolgendo domande a Miriam che si è dimostrata contenta e disponibile a saziare il loro desiderio di sapere, e a chi le chiede se l’introduzione degli e-book non è da ritenere negativa, in quanto non si consumerebbe carta è questo senz’altro è molto positivo per la difesa dell’ ambiente, Miriam risponde: “Devo molto a internet, se non fosse stato per il web molto probabilmente non avrei pubblicato il mio romanzo, tuttavia non ritengo giusto che gli e-book debbano sostituire del tutto i libri, anche perché molti lettori amano sfogliare i libri, sottolinearli, sentirne il profumo, auspico, invece, una convivenza tra gli e-book e i libri di modo tale che il lettore possa scegliere liberamente quale dei due preferisce”.
Miriam ama definirsi un’aspirante scrittrice, perché come lei stessa evidenzia nella vita, non si finisce mai d’imparare. E a chi le chiede: perché scrive? Risponde: “Scrivo perché fondamentalmente sono timida, la scrittura mi permette di esprimermi liberamente, è un modo per comunicare”. Miriam ama i libri fantasy, il suo scrittore preferito? Stephen King.
Sul retro della copertina del libro “Il mistero dei libri perduti” Miriam scrive: “leggere è magia…”, la magia permea ogni aspetto della vita di qualsiasi persona, noi possiamo scegliere se accettarla o ignorarla. Secondo la scrittrice leggere è un buon modo per praticare la magia.
(foto a cura di Katia Balbo e GioiaNet)