“DIECI REGOLE PER FARE INNAMORARE” I LICEALI-video
Dieci le regole per fare innamorare! Si parte dalla prima e inevitabile ‘conosci la tua preda’, e si arriva alla più complicata … quella che richiede il coraggio di mettere a nudo le proprie debolezze e paure … e cioè quella di ‘innamorarsi per davvero’ al di là delle tattiche, mettendo in gioco se stessi senza riserva alcuna.
Si muove tra consigli ironici e tipologie di uomini e donne delineate con leggerezza – tra le quali emergono i bohemièn falliti, i mitomani, i buoni samaritani, e i fin troppo noti tronisti – il best seller di Guglielmo Scilla.
Guglielmo, diventato noto grazie ai suoi originalissimi video messi su youtube con il nickname di Willwoosh, approda prima su Radio Deejay conducendo il programma ‘A tu per Gu’; e poi al cinema con il film tratto dall’omonimo libro: ‘10 regole per fare innamorare’, in uscita nelle sale italiane da venerdì 16 marzo.
Nella medesima data, il giovane romano riceve una calda accoglienza da parte degli studenti del liceo scientifico ‘R. Canudo’ di Gioia del Colle. L’incontro – spiega la prof.ssa De Giorgi – “nasce dalla curiosità di capire il perché i ragazzi si siano così ritrovati in questa storia […]”. Il fine è quello di provare a mettersi dalla loro parte, provare a capire le loro sensazioni, al di là della materia meramente didattica, pur non perdendola di vista. Un mezzo, forse, per poterli conoscere più a fondo e renderli protagonisti: obiettivo che risulta raggiunto vista la grande partecipazione.
L’euforia si respira nell’aria sin dalle prime battute di Guglielmo: “Ho iniziato con i video su youtube, perché non sapevo cos’altro fare e perché il web rappresenta e ti rappresenta al 100% senza filtri, al contrario della televisione”. E sul non sapere cos’altro fare il giovane artista romano aggiunge: “[…] Il problema sostanziale non è il precariato, ma la disoccupazione totale! Ho voluto credere che in questo difficile momento storico esistano altri modi per poter incoronare i propri sogni … Credo che non bisogna farsi fregare da questa società mortificante”.
Varie le domande giunte dalla platea numerosa, alle quali Guglielmo Scilla risponde con grande slancio e gentilezza. Emerge l’importanza della collaborazione di Alessia Pelonzi – nella stesura del romanzo –, sua grande amica sin dai tempi del liceo. Alla domanda su quanto la scuola abbia inciso sulla sua formazione il giovane scrittore risponde: “Tutto sta nel trovare dei professori capaci di aprirti l’anima, al pari un chirurgo che opera, ed io – e penso anche voi – sono stato fortunato […]”.
E alla domanda, infine, di cosa sia veramente importante per la sua vita, Guglielmo non esita e afferma: “Ho sempre visto tutto questo come i fiori di una pianta … un accessorio. Per me ciò che ha importanza sono gli affetti che è quanto di più precario e delicato che ci possa essere. Ed è per questo che hanno bisogno di essere coltivati per dare quel sostegno necessario una volta ritornato a casa”.
Un incontro divertente e particolarmente sentito che ha visto degli studenti entusiasti e che ha assunto come protagonista una leggerezza intrisa di varie tematiche stimolanti.