“PASSATA AL MONTE” ANTICA MA SENTITA FESTA”-foto
E’ consuetudine per i gioiesi ritrovarsi a Monte Sannace, intorno alla Chiesetta rurale dell’Annunziata, l’ottava di Pasqua e il giovedì e la domenica seguente per celebrare il rito della “passata al Monte“.
Il 22 aprile, ultima giornata del triduo iniziato il 29 marzo e ripetuto il 15 aprile, Monsignor Don Mimì Padovano, ha officiato la cerimonia insieme a Don Tonino Posa e Don Nico Macina.
“E’ un’antica festa – afferma il professor Francesco Giannini – che ha tutto il sapore di un rito magico-pagano e religioso nello stesso tempo e che si svolge agli esordi della primavera. Il rito consiste nell’effettuare tre giri intorno alla chiesa dell’Annunziata per tre volte durante tre giornate (domenica in Albis, giovedì e domenica successivi) e per tre anni consecutivi. Questa festa ha una tradizione antica; inizialmente la statua dell’Annunziata veniva portata processionalmente da Gioia fino alla chiesa di Monte Rotondo o il 25 marzo (giorno dell’Annunciazione) o il lunedì in Albis (festa dell’Annunziata) e lì restava per tre giorni, al termine dei quali rientrava processionalmente a Gioia. In questo rito, così come per il battesimo e la cresima, era prevista la presenza del padrino, come elemento indispensabile per la crescita, momento di consacrazione religiosa e di aggregazione al mondo degli adulti; infatti si instaurava un legame, il cosiddetto “comparatico di monte” o “di macchia” tra il bambino e il padrino”.
Di seguito gli scatti fotografici di Mario Di Giuseppe che più di ogni parola “narrano” questa folcloristica ritualità.