LONGO-POVIA: BALLOTTAGGIO A RITMO DI SENTENZA COOP-foto
A conclusione di una campagna elettorale all’insegna del mattone, in Consiglio Comunale ben rappresentata per volontà elettorale (clientelare?), ai contendenti, in lizza nel ballottaggio del 20 e 21 maggio toccherà giocarsi il futuro politico sulla sentenza del Centro Polifunzionale Le Torri (CONSIGLIO DI STATO ANNULLA PERMESSI “LE TORRI”).
Povia, considerato da molti l’antesignano di questa vicenda per la sua ostinata convinzione che nelle zone F si possano realizzare pubblici esercizi (di natura commerciale privata), confondendoli con i servizi pubblici, quindi di pubblica utilità, con la sua Concessione Edilizia del 2002 ha scatenato una reazione a catena che ha coinvolto anche le successive amministrazioni Mastrovito e Longo, in cui lo stesso Sergio Povia ha sempre ricoperto la carica di consigliere comunale, anche di maggioranza.
Amministrazioni che, rilasciando una variante alla stessa concessione più due autorizzazioni commerciali, secondo il suo metro di giudizio hanno determinato l’insorgere della controversia con successiva e conclusiva deliberazione del Consiglio di Stato, la cui sentenza, a suo dire, annullerebbe solo questi atti amministrativi, non il suo.
Una sentenza che l’altro candidato sindaco, Piero Longo, ha voluto “studiare a fondo” invitando l’11 maggio, nel suo affollatissimo comitato di via Regina Elena, Vito Antonio Vinci, Giovanni Vasco, Giacinto Donvito e Vito Marvulli. Presenti all’incontro anche numerosi professionisti (geometri, ingegneri, architetti, commercialisti e avvocati) oltre a diversi dipendenti che operano nella struttura il cui posto di lavoro sembrerebbe a rischio.
Un approfondimento che ha sancito l’assoluta condivisione delle motivazioni addotte dal Consiglio di Stato a suffragio delle sue tesi accusatorie nei confronti dell’Ente comunale. Confermate da tutti i partecipanti le decine di violazioni contestate dai giudici per leggi e regolamenti non rispettati, sia nazionali che regionali e/o comunali, oltre ad una lunghissima evidenziazione di “eccesso di potere per sviamento”.
“Ma è solo la punta di un iceberg” – ha affermato Vito Vinci – Punta Perotti al confronto è una bazzecola. Qui a Gioia del Colle ho contato ben 11 casi simili al Centro Le Torri che potrebbero seguire la stessa sorte. Anch’essi fanno capo al rilascio di concessioni edilizie allegre, tutte ricadenti in zone F, F1 ed F2, per questo motivo da ritenere abusive e quindi per 10 anni dal loro rilascio, e/o conclusione dei lavori, a rischio abbattimento”.
Si è cercato di trovare delle soluzioni alternative al rischio abbattimento ma inutilmente. Anzi, secondo tutti gli intervenuti, e gran parte del pubblico presente, la situazione tenderà a peggiorare nel momento in cui la vicenda entrerà nel penale, come qualcuno ha già paventato e preventivato. E non saranno certamente le larghe intese politiche, proposta perorata da Vito Marvulli, che faciliteranno la soluzione del problema.
E mentre Longo invita alla discussione, Povia lo denuncia ai carabinieri per avere pubblicizzato tale sentenza alla vigilia delle elezioni, screditandolo davanti all’opinione pubblica.
Questo quanto riportato in un volantino elettorale in cui si invita a non fidarsi dei bugiardi (una battuta a doppio senso?) e a dare il proprio voto a Povia distribuito ieri mattina presso la Coop, nel quale ben lungi dal tranquillizzare i dipendenti ed i gioiesi con la promessa di “impiegare ogni energia per trovare una soluzione al caso Coop”, la sua coalizione sostiene che “la struttura, escluse le parti realizzate successivamente, resta legittima e può essere utilizzata per attività di servizio alla città”, dimenticando che le stesse erano la diretta conseguenza della Concessione rilasciata nel 2002, quando Povia era sindaco, definita nella sentenza “primigenia concessione”.
Una concessione che già da allora racchiudeva tutti i vizi e le irregolarità evidenziate dal Consiglio di Stato, contro cui diversi commercianti si erano appellati e su cui gli stessi giudici, dopo oltre dieci anni di ricorsi, controricorsi e sentenze del TAR Puglia, si sono pronunciati annullando definitivamente i permessi e le autorizzazioni rilasciate, sia edilizie che commerciali, ritenendo fondate tutte le loro argomentazioni.
Una fine ingloriosa non solo per il Centro o per Sergio Povia e le sue amministrazioni (dalla cui mente fu partorita la decisione, risalente al 2002 ma da ricondurre addirittura al 1994, di rilasciare una Concessione Edilizia alla Distefano Costruzioni Srl, in zone F1 ed F2, da sempre ritenute non idonee per la realizzazione del Centro Le Torri), ma per l’intera città, se è vero, come è vero, che l’intera struttura è stata dichiarata illegale, quindi abusiva, e quasi certamente da abbattere.
Un doppio danno per il Comune chiamato sia a risarcire i ricorrenti che a salvaguardare i posti di lavoro di decine di lavoratori che da anni operano a vario titolo in quel complesso commerciale.
Chi pagherà per tutto ciò? Forse è questo che la città vorrebbe sapere prima di recarsi nelle urne!