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LORELLA ZANARDO ALLA FESTA DEL LIBRO

tavolo-relatori

lorella_zanardoIl 28 maggio nella gremita sala conferenze della Distilleria Cassano, ha avuto luogo un incontro letterario destinato a “lasciare il segno” in questa edizione della “Festa del libro” organizzata dal II Circolo San Filippo Neri.

“Il corpo delle donne” scritto da Lorella Zanardo ed il video che ne accompagna la presentazione hanno posto in evidenza una realtà devastante: una donna fragile e fragilizzante nella sua disarmante veste di “oggetto”, sia essa velina “inginocchiata ai piedi di due signori anziani che potrebbero esserne i nonni” come asserito dalla Zanardo, che figure_femminili“porzione di carne” utilizzata per veicolare l’attenzione su un prodotto da vendere e marchiata alla pari di un prosciutto.

Fragile come il suo voler essere eternamente giovane, tanto da ricorrere ad una chirurgia estetica altrettanto devastante che le sottrae insieme alle rughe, personalità, espressività ed anima.

La scrittrice ricorda una frase di Anna Magnani “…non le toglierei mai le mie rughe, ci ho messo una vita a formarle”.

videoNel video, un crudo, violento, reale “mosaico” di frame pubblicitari e televisivi che fanno ormai parte della quotidianità e di certo non costituiscono un’eccezione, una denuncia che non può restare inascoltata: i media bombardano giovani ed adulti con messaggi che oggettivizzano la figura femminile, autorizzandoli a pensare che la donna possa essere trattata come un oggetto, la “smebrano” per fini pubblicitari, la espongono “in quarti” nei calendari…

Una “corpo dipendenza” devastante, è questo il modello che passa e che i giovani fanno proprio.

pubblico2Nasce un senso di disagio, di inadeguatezza che produce effetti rovinosi sulla psiche delle ragazze, o al contrario una sorta di esaltazione: il corpo è un potente strumento di seduzione.

Ovviamente “demonizzare” la TV non risolve il problema, è più opportuno suggerire ai ragazzi di porsi delle domande affinché riflettano. “Perché le due veline sono inginocchiate ai piedi di quei due uomini? Perché sculettano sotto lo sguardo di quei due signori anziani che potrebbero essere i loro nonni? Perché quell’attrice è nel box di plexiglass?”

disegni-bimbi2Nel momento in cui si innalza il livello di consapevolezza e si prende atto che questi modelli sono proposti per inferiorizzare e creare soggezione, si può chiedere e pretendere che la tivù, in particolare quella pubblica, riscopra e ricopra il suo ruolo educativo. In passato il corpo femminile veniva sì esibito, ma come modello di competenza e professionalità.

“Pensiamo alle Kessler – dichiara Lorella Zanardo – ottime ballerine, dotate di ironia, intelligenti e bellissime… In loro non vi era nulla di volgare, erano modelli positivi. Questo video è stato già presentato in numerose scuole, oltre un milione e mezzo di disegni-bimbistudenti, osservandolo hanno iniziato a porsi e pormi domande, a chiedersi “perché”. La scuola può fare molto, è l’agenzia preposta a fornire modelli “positivi”, ad aiutare i ragazzi a porsi domande. E’ stato fatto un esperimento, tempo fa. Ad alcune ragazze è stato fatto vedere un video come questo, ad altre un secondo video senza commento, ed al terzo gruppo un documentario sugli animali. Subito dopo hanno tutte effettuato un test di matematica. Le ragazze che avevano visto il video sugli animali hanno ottenuto ottimi risultati, a differenza delle altre. E questo non perché “più intelligenti”, ma semplicemente perché più sicure e dotate in quel particolare frangente di maggior autostima, la stessa che questo tipo di messaggio toglie e manda in frantumi.”

colaciccoDurante la conversazione, brillantemente condotta dalla dirigente Emanuela Mara Luongo, perfettamente a suo agio nelle vesti di intervistatrice e pronta a raccordare argomenti e porre domande esemplificative, Pompeo Colacicco ha dato vita a tre disegni in “tema”: un corpo smembrato, deforme, eppur seducente nel suo insieme: bocca carnosa, ciglia lunghe, schiena inarcata, una donna “protesi” di una televisione alienizzante, che domina la sua femminilità ed un occhio in parte utero, in parte retro pensiero, nella sua pupilla il feto di una donna spaventata, imprigionata dalla sua stessa immagine.

disegno-colaciccoUn breve intervallo alla chitarra acustica di Alessandro Piraino, presentato dalla referente del progetto Annamaria Leuzzi, ha scandito i tempi ed introdotto la breve disamina del dirigente Giuseppe Capozza su “La figura femminile nella letteratura per ragazzi”. Competenza e sicurezza lo hanno portato in meno di 15 minuti a tracciare un panorama letterario interessante, così come interessanti si sono rivelate le sue riflessioni sulla figura femminile: “Si potrebbe banalmente pensgiuseppe-capozzaare ad una donna perfetta con il corpo di Valeria Marini e il cervello della Levi Montalcino, ma essendo la perfezione poco probabile in natura, una compagna che sia perlomeno paziente, potrebbe comunque andar bene.” In risposta, poi, al fragilizzante calendario Pirelli intravisto dalla Zanardo in uffici pubblici, ha tenuto a precisare che nella sua presidenza è appeso il calendario di Frate Indovino.

A fine incontro ha sottolineato l’importanza di “armonizzare” il rapporto con le famiglie, di coinvolgerle anche se “assenti” attraverso sintesi degli argomenti trattati e brevi questionari.

Ultimo intervento, sicuramente penalizzrelatriceato dall’ora tarda, “Sviluppo del Consumo critico nei bambini”, riflessioni scaturite da un’esperienza laboratoriale di Rosa Caterina Mosca, giovanissima psicologa molto preparata e motivata, contagioso il suo entusiasmo.

“I pubblicitari sfruttano il senso critico dei bambini per indurli al consumo, tutti i messaggi pubblicitari veicolano modelli di comportamento enfatizzati, ricorrono al fattore “assillo”, tendono ad omologare l’offerta e a far sentire inferiore ed inadeguato chi non si allinea. Per cui il bambino che vede il coetaneo con lo zaino griffato e non può permetterselo, entra in crisi. Nel corso del laboratorio i badirettricembini hanno analizzato pubblicità in cui erano presenti figure femminili, ne hanno riscontrato le virtù e le capacità, hanno utilizzato il loro senso critico percependo non solo la presenza del corpo, ma anche quella della mente”.luongo

In quest’ultimo messaggio, forse, la risposta più attesa. Che la tivù e i suoi mercanti usino figure femminili avvenenti e ne abusino a loro uso e consumo, è indubbio. Che queste donne “stiano al loro gioco” per i più svariati motivi, non ultimo per “convenienza”, anche. Ma la tivù non è Vangelo, né realtà assoluta, discernere è d’obbligo ed il bambino che questa capacità la deve ancora acquisire va “guidato” in un percorso di comprensione e consapevolezza e non lasciato in ostaggio o in “babysitteraggio” alla tivù. Che tocchi ancora una volta alla scuola porre rimedio e sostituirsi alla famiglia “assente” attraverso laboratori o conferenze, ben venga ma forse è giunto il momento che tutti, ma proprio tutti inizino ad assumersi le proprie responsabilità, magari “spegnendo” per qualche ora la tivù per ascoltare, ascoltarsi e, perché no, leggere insieme una storia o una favola che di insegnamenti e modelli positivi ne possiede e tanti.

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