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“MARCIA LEGALITÁ”, DESIDERIO INARRESTABILE-foto/video

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marcia-legalita-maninA vent’anni dalla strage di Capaci, efferato attentato di matrice mafiosa in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, anche Gioia, come molti altri comuni italiani, è scesa in piazza per commemorare gli eroi dell’antimafia e tutte le vittime della criminalità organizzata.

Si è tenuta mercoledì 23 maggio la marcia della legalità, organizzata dal Presidio “Libera” del nostro paese, di cui è referente Nicola Romanelli, con la partecipazione del circolo “Arci Lebowski”. Massiccia e attiva l’adesione all’evento da parte degli studenti gioiesi, che hanno colorato le vie del paese sventolando girandole e palloncini e citando in numerosi striscioni le idee di Giovanni Falcone e del collega e amico Paolo Borsellino, rimasto ucciso appena due mesi dopo nella strage di Via D’Amelio.

Una doverosa sosta si è tenuta in via Donato Boscia, a rievocare la memoria del nostro concittadino, un ingegnere troppo onesto per piegarsi ai ricatti della mafia, e per questo assassinato nel 1988 a Palermo, quando aveva solo tremarcia-legalita-cavourntuno anni. La marcia è per lui e per tutte le persone che hanno pagato con la vita la loro integrità morale, il desiderio di vivere senza il fiato di un criminale sul collo, il sogno di far parte di una società più giusta. Un sogno rivelatosi letale.

A distanza di molti anni e in nome degli stessi ideali, i giovani di Gioia del Colle, come quelli di tutta Italia, sono scesi in piazza a dichiarare la loro intenzione di ricordare. Perché ricordare significa comprendere, e comprendere significa impegnarsi a divulgare una cultura di legalità e giustizia.

Un compito in cui è chiamata a impegnarsi soprattutto la scuola, istituzione deputata all’educazione e alla conoscenza, ma di recente fortemente scossa dall’attentato contro l’istituto di istruzione superiore “Falcone Morvillo” di Brindisi, in cui ha perso la vita la sedicenne Melissa.

La marcia è anche per lei e per le compagne rimaste ferite mentre entravano nel luogo deputato alla loro istruzione e diventato invece l’obiettivo di un brutale gesto criminale. Che sia di matrice mafiosa o meno, il tragico episodio “impone una riflessione sul luogo prescelto, una grande solidarietà con le famiglie colpite ed una manifesta unità nella lotta contro TUTTA la criminalità organizzata”.

marcia-legalita-impunitiProprio come gesto di vicinanza al mondo della scuola, la marcia si è conclusa sul piazzale antistante il liceo classico “P.V. Marone”, dove un uomo dal volto coperto si erge a simbolo dei delitti rimasti irrisolti e degli assassini mai trovati, come ha spiegato Nicola Romanelli. La parola è passata poi ai ragazzi, protagonisti indiscussi della manifestazione.

Alcuni hanno rivolto un pensiero di cordoglio a Melissa e alla sua famiglia, altri a uomini costantemente rivolti verso un ideale di legalità che perseguono con costanza, come il testimone di giustizia Pino Masciari. I liceali si sono mostrati consapevoli di rappresentare il futuro e, quindi, il cambiamento. “Siamo il futuro”, hanno concluso, “il cambiamento, inteso come rifiuto di qualsiasi forma di violenza e indifferenza, dipende solo da noi. Siamo noi le vere bombe”.

Un sincero grazie a Maria Castellaneta, Mario Di Giuseppe, Mimmo Castellaneta e Tonia Scarnera per aver contribuito alla realizzazione della gallery con i loro scatti fotografici. Video a cura di Maria Castellaneta.

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