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VIAGGIO NELLA PREISTORIA CON ALUNNI SF NERI-foto/video

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La Preistoria è un periodpreistoria-cacciao affascinante, il primo vero approccio storico allo studio di storia. Per gli scolari di terza C del II Circolo San Filippo Neri, un mondo da esplorare, attraverso cui rivivere emozioni “primordiali”.

Nasce in palestra, ascoltando ad occhi chiusi “O fortuna” tratta dai Carmina Burana” di Carl Orff, l’idea di portare in scena la storia dell’umanità partendo dal big bang.

Il progetto prende forma, si modella come argilla, si colora di graffiti e di musica, coinvolge tutti, anche “i grandi”, parenti, amici e occasionali fruitori della pineta il 3 giugno nelle vesti preistoria-curiosidi pubblico di una suggestiva manifestazione nella culla di una preistorica Montursi.

Protagonisti – davvero bravissimi – Martina, Irene, Giuseppe, Alice, Valentina, Jennifer, Davide, Francesco, Domenico, Marco, Daniele, Nicolò, Giorgia, Cesare, Clara, Roberta, Terry, Gianluigi, Vincenzo, Manuela, perfetti “ominidi” per dimensioni e struttura fisica. Assente “giustificata” Adriana, presente in video ed in teatro in occasione dello spettacolo “La storia delle note” (http://www.gioianet.it/attualita/4896-la-s-f-neri-racconta-la-storia-delle-note-foto-e-video.html).

I preparativi alle 18.30 sono frenetici, tanto da “saltare” le prove. Nello slargo a ridosso della Chiesa di San Giuseppe mancano solo i dolmen: balle rettangolari di fieno preistoria-accampamentorimandano a rudimentali capanne, lance, archi, pelli per terra, pietre completano la scenografia mentre nelle retrovie i cacciatori appostati dietro gli alberi e le custodi del fuoco si preparano ad entrare in scena.

Allestito dal papà di Martina, Lorenzo Lerario, un service di tutto rispetto con casse e fari. Un altro papà cura il video e le foto. Le mamme hanno lavorato e tanto nei giorni precedenti, è loro la “griffa” preistorica indossata dai bambini, costumi molto belli e curati nei minimi dettagli, con inserti di vera pelliccia e scarponcini cuciti a mano.

“Sono stati gli stessi bambini a dirci come volevano il loro vestito – confessa una mamma – abbiamo anche ideato collanine di conchiglie, cinture di pelle abbellite di conchiglie e preistoria-lella-e-bimbisassolini, bracciali, ornamenti per i capelli, piumette per le lance, asce, archi, piccoli oggetti in terracotta… “.

La docente Lella Longo, entusiasta al pari dei suoi bimbi, li esorta ad esprimere le emozioni vissute dagli uomini primitivi: la loro paura, la gioia, lo stupore, la tenerezza … emozioni che gli stessi piccini hanno riscoperto e suggerito immedesimandosi nel contesto preistorico.

“Siamo stati in gita di istruzione a Bisceglie – ricorda Lella Longo – i bambini indossavano preistoria-big-bangquesti stessi vestiti e nel parco di Neanderthal allestito con dolmen e accampamenti preistorici hanno acceso il fuoco proprio come nel Neolitico aiutati dagli scout. Quando poi hanno visitato la grotta rupestre, affascinati dalle pitture hanno voluto riprodurle in classe su 21 mattonelle di carparo. Alcune sono state poste in mostra nel chiostro comunale in occasione del progetto “Leggere… tra piacere e sapere” (http://www.gioianet.it/attualita/4858-che-entusiasmo-per-leggere-tra-piacere-e-sapere-foto.html), poi le hanno portate a casa.”

preistoria-antonella-gisotti“Il graffito di Clara l’ho posizionato in soggiorno – afferma sorridendo la professoressa Vera Ninni, mamma di Clara – ci sta davvero bene, ricorda i dipinti delle grotte di Lascaux.”

Lo spettacolo ha inizio, Antonella Gisotti dopo aver curato nei mesi scorsi la scelta delle musiche e preparato i piccoli coristi, accompagna alla tastiera i bambini sulle note di “Ya salam aduna”, “Funga Alafia”, “Mama Je” e “Aiko biae”, ritmi tribali molto coinvolgenti e trascinanti.

Tutto ha inizio da un’espreistoria-big-bang-2plosione. I piccoli attori stesi per terra strisciano, si agitano, tentano faticosamente di sollevarsi, evocando l’evoluzione dal brodo primordiale ai primati. Scoprono il fuoco, si stringono intorno ad esso infreddoliti, vanno a caccia, levigano la pietra, scuoiano le pelli, giocano, pregano, danzano, cantano… Tutti indistintamente bravi, le bimbe in particolare da “Oscar” sia per dizione che per presenza scenica.

A turno la voce fuori campo di un compagno o di una compagna descrive la scena, poi preistoria-gruppo-vicinovia a danze e cori.

Al crepuscolo, a fine rappresentazione, quasi verrebbe voglia di restare.

Un “bis” a grande richiesta dei due brani corali più “gettonati”, poi il “campo” viene sgomberato. Lella Longo ringrazia Erasmo Perniola, presidente del Comitato Pro Montursi, per l’ospitalità e i genitori per l’infinita pazienza.

Una rappresentazione da “esportare” come modello di rivisitazione storica di grande impatto emotivo e indiscutibile valore didattico.

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