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FENICE-GHIGLIONI, CONNUBIO COINVOLGENTE-foto/video

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la fenice maestreUn “Concerto” Jazz di grande raffinatezza con Tiziana Ghiglioni e Tea Baldini Anastasio, a sostegno del Centro di AscoltoDal silenzio alla parola”, una MasterclassIl Linguaggio del Jazz” apprezzatissima dagli oltre 30 iscritti e dagli uditori, sedotti dalla simpatia e dalla bravura di Tiziana e Tea, docente di canto dell’Accademia, per l’occasione sua assistente e due serate dedicate al “working in progress” delle abilità degli allievi de “la Fenice” che con l’omonima orchestra hanno dato prova di estrema bravura, questo quanto donato dall’Associazione alla città.

Due serate impreziosite da brani “da concerto” sia in apertura che chiusura affidati a Tiziana Ghiglione – nelle vesti di “special guest” – in duetto con Tea Baldini e con corsisti e orchestra, assolutamente indimenticabili.

la fenice ghiglioni-teaDue cantanti con percorsi diversi: jazz singer di chiara fama Tiziana, soprano di formazione classica Tea, insieme nel concerto del Rossini, accompagnate da Paolo D’Ascanio alla fisarmonica e Sergio Langella al pianoforte, contesto nel quale si è particolarmente apprezzato il giocoso alternarsi di due voci così singolarmente complementari per caratteristiche e timbro, da esaltare il linguaggio musicale attraverso le stesse dissonanze e il naturale cercarsi e riarmonizzarsi nel rispetto delle diversità. Il tutto reso ancor più brioso e spumeggiante dalla simpatia travolgente di Tiziana, che “recita” con la voce, con il volto ed il corpo ricorrendo anche a gestualità estreme, quali il “grattar” le corde al pianoforte nel bel mezzo dell’esibizione, coinvolgendo e sconvolgendo il pianista Sergio Langella.

Sul sagrato della Cla fenice pubblico2hiesa di Sant’Antonio al pianoforte e alla fisarmonica il direttore artistico e dell’Accademia Paolo D’Ascanio, reduce da giornate di fuoco tra prove e lezioni, alla chitarra la bravissima Giorgia Hannoush e “a macchia di leopardo” i maestri Angela Denora, ottima presentatrice, fagottista e direttrice del coro delle voci bianche, Michele Errico alla chitarra e Donatello Pugliese alla batteria.

Dietro le quinte, ad incoraggiare e coordinare “i lavori” Catia Di Martino, braccio e mente organizzativa dell’Accademia.

Il pubblico numerosissimo ha invaso ogni spazio, condiviso le emozioni dei musicisti e dei cantanti ed apprezzato l’impegno de “la Fenice”, sui cui è gravato il costo dell’organizzazione e DSC05727del service, nella serata del 23 giugno funestato da un problema tecnico che ha messo in seria difficoltà cantanti e musicisti. La seconda serata andata “in onda” con la partita della nazionale si è avvalsa di un supplemento sonoro non sempre gradito, ovvero clacson, acclamazioni e qualche mortaretto nel bel mezzo delle esibizioni.

Nonostante tutto, un successo cui ha contribuito e non poco Tiziana Ghiglioni, invitata a Gioia da Paolo e Tea Baldini Anastasio, sua alunna ed oggi carissima amica – soprano solista e corista, semifinalista in “Donne Jazz in Blues” nel 2010 e 2011 che vanta collaborazioni con i chitarristi Carlo Losavio e Giorgia Hannoush, la contrabbassista Eufemia Mascolo, seminari con Jo Estill ed Elisa Turlà.

la fenice ghiglioniUna soprano “atipica”, appassionata di musica moderna e jazz che non poteva non essere intercettata da Tiziana Ghiglioni, nata a Savona, residente a Milano e docente a Rovigo con una particolare predilezione per la Puglia, complici le origini sanseverine del nonno e la sua prima cattedra in “Canto Jazz” nel Conservatorio “Paisiello” di Taranto.

A fine maggio la cantante era a Molfetta in concerto con la Jazz Studio Orchestra di Paolo Lepore per omaggiare Carmelo Bene in “Vie D’(H)Eros(Es)”.

In tale contesto la Ghiglione non ha esitato ad interrompere Ugo Sbisà con un ardito gorgheggio per poi interagire e dialogare con i vari strumenti con eccezionale mimica, dando potente o soffusa “voce” alla destrutturazione e disarticolazione del linguaggio teatrale di cui Carmelo la fenice tiziana ghiglioniBene era maestro.

Un’artista pluripremiata (nel ’94 il premio Tenco, nel 2005 il premio “Iseo” e ben due nomination nel 2007 e 2010 quale Best Jazz Singer agli Italian Jazz Awards), che “canta ancor prima di parlare”, anche perché la musica è di casa: il suo papà adora Toscanini e la mamma canta liriche. Tiziana “respira” musica, studia lingue all’università per poi dedicarsi a pieno al canto. Studia all’estero “dove la tradizione didattica della musica è più sentita”, nel ’79 incontra Giorgio Gaslini, lavora con Albertazzi, studia con Gabriella Ravazzi, partecipa a festival e rassegne internazionali, collabora con Massimo Urbani, Enrico Rava, l’indimenticabile Luca Flores cui dedicherà un suo lavoro, Enrico Pieranunzi, Giancarlo Schiaffini, Paolo Fresu, Kenny Drew, Steve Lacy, Lee Konitz, solo per citare alcuni degli innumerevoli e prestigiosi artisti che l’hanno affiancata. Prolifica la sua produzione: negli ultimi 30 anni ha prodotto 35 dischi, da “Lonely woman” nell’81 a “NonDSC05890 sono io – Musiche di Luigi Tenco” nel 2010.

Nel 1992 Pino Candini in un suo articolo le conferisce il titolo di “First Lady” del Jazz italiano, genere che la cantante interpreta con estrema originalità. Ascoltare il suo Battisti “jazzato” scatena brividi, così come alcuni brani free jazz contaminati da audaci classicismi.

Il jazz è stimolo intellettuale e razionale che attiva sinapsi anche nel momento dell’improvvisazione, quando lo si “respira” e diventa empatia, intuito, conoscenza… E’ una musica veloce che si consuma nel momento stesso in cui la suoni, pur restando codificata nel pentagramma della mente, ed è in continua evoluzione”.

la fenice pubblicoDopo aver esplorato in tutti i gradienti il mainstream, Tiziana sperimenta l’avanguardia ed inizia un percorso di ricerca personalissimo, tutt’ora “in coming”, in divenire.

Molti pensano che il jazz sia pura improvvisazione, in realtà ci si può permettere di essere creativi solo dopo aver studiato ed inquadrato con millimetrica precisione questo genere musicale.”

Nelle esibizioni e nelle sue produzioni, la musica da sola o traslata nei vocalizzi domina sulla parola, nonostante in alternativa al canto è proprio alla scrittura poetica che Tiziana si sarebbe dedicata.

la fenice diplomiIl suo sogno: cantare in concerto con sua figlia, Camilla Battaglia, apprezzata cantante jazz a detta della sua mamma “bravissima e molto bella”.

Al momento della consegna degli attestati ai corsisti della Masterclass, a fine saggio, nel ricevere la targa su cui trova inciso: “…a Tiziana Ghiglione, che ci ha insegnato che dietro quelle note, dietro cinque righi e quattro spazi, c’è la musica, c’è la vita…”, la cantante è commossa.

“Ho incontrato persone splendide, c’è tanta freschezza ed è stato bello scoprire allievi di diverse generazioni pronti a condividere le note, confrontarsi e cantare insieme. Non capita spesso… insegno da oltre 25 anni ed posso in tutta sincerità affermare che questa esperienza mi ha la fenice gruppo cantantiemozionato più di ogni altra.”

Tra i corsisti sul palco Angela De Palma, Giannunzio Taranto, Giovanni Mastrovito, Manuela Valentini, Angela Denora, Luana Montone, Dodo Lillo, Miriam Cianciotti, Teresa Benincasa, Adele Tramacere, Pina Castellaneta, Annamaria Mancino, Eulalia Capurso, Barbara Patroni, Mariella Cacciapaglia, Annalisa Rubino, Rossella Notarnicola, Fabio Catulli, Anastasio Romano, Alba Latorre, Claudio Mastromarino, Elena Bellacicco, Annamaria Monte, Roberto Vito Giorgio, Alessandro Capozzi, Nunzio Ponte, Davide Casamassima e Domiziana Salvemini.

Oltre ai brani di Tiziana e Tea (tra cui uno splendido “Summertime” della durata di otto minuti), l’intero universo musicale è stato trasversalmente esplorato attraverso le 21 esecuzioni degli la fenice orchestra archialunni nel corso della prima serata e le 19 nella seconda.

Al pianoforte sono stati eseguiti brani di Allevi (ottima l’esecuzione di Giovanni Mastrovito in “Come sei veramente”) ed altri classici e non: “Fantasia” (Tchaikosky) e “Opera 64 n°1” (Chopin) eseguiti da Giannunzio Taranto, “That’s what friends are for” (Bacharach) da Eugenia Finelli, “Smoke gets in your eyes” (J. Kern) da Costanza Monte, “Preludio in do maggiore” (Bach) da Anastasio Romano, “Nuovo cinema paradiso” (E. Morricone) da Marilisa Dell’Orso, “At the skating rink” (Michael Aaron) da Dalila Giannico, “Chopin” da Eulalia Capurso (al pianoforte nel momento in cui l’Italia segnava l’ultimo goal) e “Romanza in Fa magg.” (Beethoven) eseguita da Daniela Cazzetta.

la fenice paolo dascanioIn formazione “plurima” Elena Milano e Giuseppe Jacona in “Rosso e Nero” (R. Vinciguerra), per “Mix anni 80” Paolo Gatti alle percussioni e Giannunzio Taranto al pianoforte, quindi per “Sentimental” Anastasio Romano al pianoforte e Gianfranco Menzella al sax.

Alla fisarmonica Pasquale Barberio con il “Valzer” di Strauss e Carlo Callea in “Studietti melodici” (Berben). Ed ancora il magico strumento suonato da Pasquale Barberio in “Valzer d’Amelie” (Miriam Cianciotti al pianoforte), in “Tango pour Claude” (R. Galliano) da Luigi D’Onghia e dal M° Paolo D’Ascanio, in duo con Paolo Quarato anche in “Fandango Basco”.

Alla chitarra Francesco de Palma con “Giochi proibiti”, Alessandro Capozzi in “Wish you were here” dei Pink Floid, Davide Casamassima impegnato in “Studio n°73” (Giuliani), Antonio Gatti e Pierpaolo Milano alle prese con “Night blues” e Alba Latorre, Domiziana Salvemini e Letizia DSC06038Lippolis ne “Le nid et la rose”, infine Silvia Mazzaraco e Arianna Bianco in “Tango porteno”.

Passando alle voci “Un mondo d’amore” di Morandi e “Impara a dare” sono stati eseguiti dalle soliste Rossella Notarnicola e Annalisa Rubino e dal coro voci bianche: Desireè Angelillo, Lucia Ponte, Gaia Faggiolino, Francesco Depalma, Nicolò Basile, Federica Capozzi e Dalila Giannico, con loro al piano Giovanni Mastrovito, e al tamburello e alla batteria Raffaele Ricciardi.

A due voci “Beautiful that way” cantata da Domiziana Salvemini e Claudio Mastromarino accompagnati dal coro.

Eccezionale l’orchestra de “la Fenice” (percussioni Donatello Pugliese e Dodo Lillo, pianoforti la fenice coroChiara Lillo e Giovanni Mastrovito) in “A città e Pulcinella” e “Mamma mia”­, voci Rita Paradiso, Anna Maria Mancino, Pina Castellaneta, Annamaria Monte, Adele Tramacere e Teresa Benincasa.

Ed ancora in coro “Spente le stelle” con Mariella Cacciapaglia (solista), Rita Paradiso, Luigi Tateo, Alessandro Capozzi, Claudio Mastromarino, Giorgio Roberto Vito, Miriam Cianciotti, Barbara Patroni, Elena Bellacicco, Luana Montone, Anna Curione, Manuela Valentini, Eulalia Capurso, Rossella Notarnicola, Annalisa Rubino e “Non è l’inferno” cantata da Luana Montone e Miriam Cianciotti.

Né poteva mancare la canzone napoletana d’autore con “Io te vurria vasà”, solista la brava Rita Paradiso accompagnata dalle voci di Anna Maria Mancino, Pina Castellaneta, Annamaria la fenice oboeMonte, Adele Tramacere e Teresa Benincasa.

Alquanto impegnativa “I will always love you” eseguita da Elena Bellacicco accompagnata da Paolo D’Ascanio (pianoforte), Gianfranco Menzella (sax) e Michele Vitrani (batteria), quindi “You can’t hurry love” affidata a Miriam Cianciotti e “Someone like you” con Eulalia Capurso al piano, voce solista Barbara Patroni, in coro Luana Montone, Elena Bellacicco, Miriam Cianciotti e Anna Curione.

Tocco di musica classica con “Là ci darem la mano” eseguita dalla soprano Rita Paradiso e dal baritono Luigi Tateo.

In varie formazioni ed ensamble ai violini Manuela Valentini, Vera Bracco e Angelo Vitrani la fenice orchestra giovaniguidati dal M° Duilio Maci, “Al piccolo cabaret” Gaia Faggiolino (chitarra), Desireè Angelillo e Lucia Ponte (pianoforte a quattro mani), Francesca Carbonara (batteria) e Letizia Lippolis (basso), in “The sound of silence” Claudio Mastromarino, Alessandro Capozzi e Roberto Giorgio, in “Impressioni d’autunno” Raffaele Ricciardi (alla batteria) e Giannunzio Taranto (al pianoforte)

Per “America” al piano Miriam Cianciotti e Giovanni Mastrovito, alla batteria Dodo Lillo, alle percussioni Nunzio Ponte e Michele Vitrani.

Ed ancora “A chi mi dice” Claudio Mastromarino (voce), Alessandro Capozzi e Roberto Giorgio accompagnati dall’orchestra dei maestri. Per chiudere in bellezza sia la prima che la seconda sera la fenice fans entusiastitutti in coro con “I believe I can fly” di R. Kelly.

Un plauso ad allievi e docenti de “la Fenice” per aver offerto due piacevolissimi “saggi-concerto”, per l’enorme impegno profuso e l’estrema bravura riscontrata nei vari livelli di studio, dai “principianti” ai “maestri” o quasi.

Con queste parole, a nome di tutti Angela Denora saluta il pubblico: “La musica è musica e chi educa con la musica prepara un uomo ad affrontare la vita”.

Un sentitissimo grazie a Mario Di Giuseppe, come sempre prezioso il suo supporto iconografico… alle sue foto manca solo la… parola (e in questo caso la musica)!

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