GIOVANNI STANO LASCIA TRA APPLAUSI E COMMOZIONE-foto
Da cinque anni alla dirigenza della Scuola Media “E. Carano”, negli ultimi due a scavalco presso il II Circolo “San Filippo Neri”, una prima, impegnativa esperienza direttiva presso l’Istituto comprensivo di Sammichele (sostituì Dina Montebello) ed oggi in meritato congedo.
Questo il vissuto del professor Giovanni Stano, salutato il 28 giugno da una rappresentanza di docenti e genitori dei due istituti riuniti nella sala Javarone, cerimonia organizzata dal presidente del Consiglio d’Istituto della S. Filippo Neri, Mimmo Cantore e della Carano, Pino D’Aprile.
Di saluti, a onor del vero, commossi ed accorati ne ha fatto incetta in questi ultimi giorni, tanto da essere visibilmente emotivamente provato.
Accolto festosamente in sala, in attesa dell’arrivo del sindaco Sergio Povia e dell’assessore alla Cultura Piera De Giorgi, il dirigente ha amabilmente conversato con tutti glissando complimenti, schernendosi dietro un sorriso e affermando di aver solo svolto il proprio dovere.
In realtà l’umanità, la capacità di ascolto e l’umiltà profuse nell’esercizio di questo dovere sono merce sempre più rara, così come l’autorevolezza conquistata dando rispetto e non solo esigendolo.
E relazionarsi serenamente con realtà complesse come quelle della scuola, alle prese con dinamiche e problematiche altrettanto varie, non è facile.
Di Giovanni Stano conquista a prima vista il sorriso mite, la pacatezza che emerge anche nei gesti, l’assertività.
“Ha sempre accolto tutti – affermano alcuni docenti – prestando il massimo ascolto e dando piena disponibilità alla risoluzione dei problemi.”
“La porta del suo ufficio, in questi anni, è sempre stata aperta, non si è mai fatto attendere o negare, dimostrando massimo rispetto nei confronti di docenti, collaboratori, genitori e alunni. Di lui non dimenticheremo la pacatezza nell’affrontare anche questioni spinose e soprattutto l’infinita pazienza ed il suo mettersi al servizio della scuola.”
Qualità percepite anche dai genitori di Sammichele che vollero omaggiarlo con un pestello in pietra a ricordo della sua “presenza silenziosa e comprensiva.”
Il professor Franco Giannini, già in pensione, ha colto l’occasione per rivolgergli un simpatico saluto… in rime! Un vero e proprio “madrigale” per sottolineare le doti umane e professionali del professor Stano, ricorrendo ad una sottile e bonaria ironia quanto mai necessaria per stemperare la commozione.
“Come il preside Tragni – recita Giannini – era il primo ad aprire e ultimo a chiudere la porta della scuola.”
Lella Longo, vicaria della San Filippo Neri, ricorda di averlo visto attendere sulla porta i piccini delle elementari in visita alla Carano nel “Progetto Continuità” ancor prima di dirigere il II Circolo.
“Abbiamo collaborato insieme in occasione del PON C3 della Legalità – afferma Piera De Giorgi – l’accoglienza che ci ha riservato è stata calorosa. È importante avere dirigenti “illuminati”, una scuola funziona bene quando la dirigenza ha una chiara linea d’azione e non deve dettare le regole ma far condividere un percorso a chi ha vicino.”
“Quello di stasera è un fecondo incontro tra due agenzie – dichiara il sindaco Sergio Povia -, la scuola e la famiglia, da esse viene una spinta propulsiva… Il preside Stano lascia nella scuola beni e saperi, gli enti locali devono intervenire con tutto il loro peso…e il Comune lo farà.”
Il direttore amministrativo Angela Tartarelli, invitata a rivolgere un saluto, con voce emozionata riconosce in Stano “un amico, un fratello, un padre… non ci sono parole!”
Quindi viene proiettato sulle note di “My way” sia pur a bassissimo volume per motivi tecnici, un filmato con le foto scattate in questi anni, testimonianze iconografiche dei successi vissuti.
Infine, dopo la lettura e la consegna di una targa commemorativa, un brindisi ha suggellato il saluto, con l’augurio di tanta serenità e felicità per il futuro.
“Queste attestazioni di stima e affetto mi sorprendono – afferma Stano – ho solo fatto il mio lavoro. Il lavoro è un diritto, farlo bene è un dovere, questo è scritto nelle nostre coscienze. Torno a casa contento di aver fatto il massimo possibile per i miei alunni. Ho insegnato per 30 anni e ho svolto con amore il mio lavoro. Devo ringraziare la comunità che mi ha accolto nel 1974, proprio alla Carano ho avuto il mio primo incarico a tempo indeterminato. Dopo Sammichele potevo scegliere di dirigere un istituto di Acquaviva o Cassano, ho scelto Gioia perché qui ho iniziato la mia carriera e qui ho voluto concluderla! Ho fatto solo il mio dovere.”