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DAVIDE PEDRANI, ALIAS TORI ONE, IN RAP “BEGINS TO PRAY”

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Begins To Pray Front1Begins to pray”, questo il titolo del promo web contenente 13 brani scritti da Tori One, al secolo Davide Pedrani, giovane rapper gioiese. Suoi i versi e le parole in perfetta “metrica rap” per denunciare quel disagio che nei giovani si traduce in amarezza e rabbia pervasa di corrosiva satira.

La musica è composta da Robert Ner, Tha Fleva e Crime P., ragazzi di Mottola che insieme a Tori hanno progettato il CD, registrato presso la KGB Muzik, fonico d’eccezione, autore del mastering e del mixaggio Prof Man.

Accattivante la grafica affidata a Eyes Killah della AK Graphic.

Il titolo in caratteri “gotico – psichedelici” domina lo sfondo buio, metafora dell’incertezza del futuro e dell’esigenza di rifugiarsi nelle ombre di un’oscura intimità per sfuggire alla lancinante ed abbacinante realtà di ogni giorno, la stessa che mette a nudo fragilità e sconfitte.

Vibranti velature di verde iridescente fugano le ombre e svelano i dettagli di una stanza “tunnel”, anch’essa allegoria di quotidianità smarrita. La prospettiva disegna una croce, al centro una figura dai contorni sfumati, in apparente preghiera. La pelle diafana di Tori One è l’unico “punto di luce”, presagio di un luminoso futuro. Nello sguardo, anch’esso in ombra, lampeggia una furia a stento trattenuta, la delusione ha inaridito sogni e lacrime lasciando solo terra bruciata intorno.

E’ nel “verbo”, nelle parole irrorate dalla musica che torna a vivere, sia pur tra le spine di un iroso e irato disappunto, la speranza.

Nel linguaggio “rap”, nel suo slang, la grammatica della “delusione dell’anima” si esprime attraverso rabbia e furore. Scintille di scurrili lapilli alimentano il fuoco di una sana indignazione, le braci dello scontento ardono sotto le ceneri della satira. Le parole si infiammano, solo il ritmo le imbriglia, le domina, le seda.

Sul pentagramma della disillusione compongono la loro protesta nei confronti di un mondo che 317828 255153697857255 1866549253 nsembra impazzito, fagocitato dalla “voragine” dello spread, incapace di progettare un qualsiasi futuro. E di rimandi a politica e attualità, denunce anche forti, i brani traboccano.

Ma come nasce questo CD?

Nasce dal dissenso che trova espressione nella cultura dell’hip hop – risponde Davide -, il rap è il genere musicale che più di ogni altro sa esprimere e dar voce al disagio e al desiderio di ribellarsi di noi giovani. Non è che si sia sempre uniti… spesso si entra in competizione tra gruppi, il termine in gergo è “crew”. Oggi Robert Ner, Tha Fleva e Crime P. sono i miei produttori, con loro ho avviato questo progetto. Compongo le mie 16 barre (quartine da quattro versi), e a seconda del messaggio che contengono decidiamo che tipo di strumenti utilizzare. Ad esempio, se un brano è malinconico, gli strumenti più idonei sono pianoforte e archi, nei brani più “arrabbiati” basso e percussioni sono più pronunciati. Trattandosi di musica elettronica, composta al computer, il tutto è semplificato dal punto di vista tecnico, ma non meno complesso da quello artistico. A volte adatto il testo perché il ritmo della musica e le parole devono andare a tempo. E’ importante perché le stesse parole sono “strumenti” che si armonizzano e sintonizzano con la musica, come il respiro ed il battito del cuore.”

Hate you feat. Tha Fleva”, un brano in apparenza semplice, è in realtà uno dei più complessi. Nasce da un’emozione forte, da tradurre in parole per esorcizzare il dolore di una storia finita che graffia il cuore e avvelena lo spirito. L’odio è alcool puro che scorre su una ferita ancora sanguinante, le parole sono aghi che ne legano i lembi, la musica anestetizza la mente e confonde le rime, mentre la ragione cauterizza i sentimenti.

Nel videoclip di “Begins to pray424946 202259066547048 1450390962 n by Robert Ner, Tori One (T.1) “spacca sulla traccia” e conquista per la freschezza e l’originalità della proposta musicale.

Le rime tornano perfette. Baciate o alternate danzano nel ritmo, lo dominano mentre le “lacrime scavano la faccia” ed “il cuore distrutto, in putrefazione”, smarrito l’amore si abbandona ad ogni “provocazione”.

Ben 13 i brani nella compilation rigorosamente riservata al web, alcuni “in promozione di gioiesità” sia per riferimenti dialettali che gastronomici.

Il primo “Intro”, si annuncia decisamente biblico, a conferma che anche in questo genere musicale il passato si incatena al presente per non smarrirsi nel futuro.

Il fascino dell’esoterismo seduce e si esprime attraverso una accurata ricerca.

Nel logo scelto da Davide una croce – la T di Tori – si ispira al crittogramma di Giovanni Battista. Al suo interno in orizzontale tre note musicali: LA, SOL, FA, ed anagrammi che rimandano ad “Alfa” e Omega”, in verticale “Resolutio”, criptica, metafisica aspirazione.

Altri rimandi esoterico – religiosi in “33”, nelle sue rime “trentatre come gli anni di Cristo, come i giri di un483310 417702961602327 142346250 n disco”, nella scala di Newton e nel numero atomico.

Ritmo all’ennesima potenza in “Tutti quanti” e “Metti play al disco”, soffuso di malinconia nel suggestivo ed intenso “Hate you feat. Tha Fleva”.

Sulla base” si fa preannunciare da un accattivante assolo strumentale, Skit B.T.P. furoreggia con un ritmo rockeggiante, indecorosamente decorato da un florilegio di scurrilità molto “pugliesi”.

Decisamente autoreferenziale “It’s the Tori o’clock”, nel quale Tori alla fine si scopre schiavo del tempo che tenta di dominare.

Nella compilation anche “L’impresa” (in collaborazione con Robert Ner, Prof Man e Eyes Killah), “Thriller rap rmx” e “Outro”, ultima traccia melodica declinata in inglese per lanciare oltre i confini nazionali questo progetto musicale che ben si presterebbe ad una Jam live, un evento nel quale veder interagire i quattro elementi dell’hip hop: il cantante, ovvero M.C. – per definizione il poeta che gioca con le rime e tesse verbalmente trama e ordito – il Dj cui è affidata la partitura musicale per dettare il ritmo, il Breaker Boy (B. Boy) che codifica il messaggio attraverso il movimento e cinestetiche gestualità ed il Writer, il suo “dono” è stigmatizzare ritmo, poesia e protesta in immagini.

“L’hip hop è pura improvvisazione, istinto. Purtroppo – afferma Davide Pedrani – questo genere è inquinato da troppa TV spazzatura e inglobato nelle classi di danza, pur essendo per sua natura “on the road” ed imprevedibile, non “imprigionabile” in movenze calcolate e prestabilite. Il videoclip di “Begins to pray” è su https://www.youtube.com/watch?v=ERIap31xlVE& mentre il CD fino al 23 luglio può essere scaricato gratuitamente da http://www.facebook.com/l/nAQEf_up5AQFAaglWPZBojJPryYqqnodeziPTUK6XAnLUJg/www.lacasadelrap.com/, chi volesse contattarmi mi trova su facebook Spero che questo progetto musicale inserito nei circuiti web trovi un supporto, un’etichetta anche indipendente per la produzione del CD”.

A Davide Pedrani “T.1” (tori88@live.it) l’intera redazione augura, a ritmo “rap”, un futuro ricco di soddisfazioni e successo.

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