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Politica

“STORIE DI ORDINARIA… (FOLLIA)” AMMINISTRATIVA GIOIESE

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Riceviamo e pubblichiamo.

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 “Storie di ordinaria… (follia)”

(Racconto breve)

     Il “campetto di don Luigi”! Quante generazioni di liceali si sono sbucciate le ginocchia giocando al pallone! Il dolore passava in fretta; c’era, infatti, la speranza, o l’illusione, che un giorno il campetto sarebbe diventato l’oratorio con annesso campetto di calcio, come era nelle intenzioni della benefattrice che lo aveva donato alla parrocchia di Santa Lucia. Si chiamava Anna Losavio, coniugata Nicola Serino Romano, la benefattrice che aveva donato anche la biblioteca (sulla lapide posta al suo ingresso è scritto Annetta Serino). Le generazioni che usavano il campetto si avvicendavano e le speranze diminuivano. Un bel giorno, infatti, l’Istituto Diocesano decise di vendere il campetto, destinazione urbanistica F1 (servizi di quartiere), ad un privato. Il nuovo proprietario, come da prassi consolidata solo nel nostro Comune, ottiene il suo bel permesso di costruire (Pdc) e realizza un orrendo parallelepipedo, spacciato come “servizio di quartiere” (qualche lettore ne ha per caso usufruito gratuitamente, come dovrebbe accadere per tutti i servizi di quartiere?). Nel frattempo il suo confinante costruisce un edificio che viene contestato per non aver rispettato le distanze dal confine. L’imprenditore insorge contestando a sua volta l’illegittimità del Pdc ottenuto dal primo. Il conflitto si arroventa e per scongiurare il pericolo che l’Amministrazione debba spiegare perché non ha controllato le distanze e, soprattutto, perché ha rilasciato un permesso illegittimo, un ottuagenario signore che dirigeva l’UTC, lo stesso della vicenda Coop ecc., ecc., ecc., cerca di mettere la classica “pezza a colore”: una variante al PRG che espropria 319 mq di terreno del proprietario del “campetto” per “mettere a posto” le distanze e creare una nuova strada (via Antonio Arcano), lunga 41 metri, adagiata sul solaio dei sottostanti box di proprietà dell’espropriato (!!!) e finalizzata a collegare via Sannazaro, attraverso via L. Ariosto, con via Roma. Questa la pietosa e inconsistente motivazione addotta in delibera. Il buon ingegnere, forestiero, unitamente ai 13 consiglieri “distratti” che approvarono la variante ignoravano che via L. Ariosto ha il senso di marcia verso via Dante e non verso via Roma? Il nuovo proprietario del campetto, intanto, non crede ai suoi occhi! Al primo “regalo” se ne aggiunge un altro! Infatti, adisce il giudice civile chiedendo di essere risarcito dei danni che la nuova strada arrecherà alla sua proprietà. Il tempo passa e le amministrazioni comunali si avvicendano, più o meno regolarmente. Arriva il turno dell’Amministrazione Longo. La nuova parola d’ordine è:… e adesso voltiamo pagina! E le pagine arrivano il 23 marzo 2009. Sono le 23 pagine degli esiti della perizia redatta dall’ing. Daniele Marra, CTU nominato dal Giudice istruttore della I sezione della Corte di Appello di Bari. Cosa fece l’Amministrazione Longo? Non ne voltò neanche una! Se l’avesse fatto si sarebbe resa conto che la perizia valutava in € 1.440.000 il danno riconosciuto al ricorrente, 50 € a cittadino, bambini compresi.

     Intanto arriva il “Davide” dei giorni nostri (è il logo col quale il consigliere Enzo Cuscito si è presentato alle ultime amministrative). Viene in possesso della perizia, riunisce i suoi collaboratori con i quali decide di presentare una proposta di deliberazione, per tentare di porre rimedio ad una situazione molto compromessa. Volete conoscere la fine della storia? La si può ipotizzare:

1- il Consiglio Comunale riesamina l’intera vicenda e, recependo la proposta, delibera in merito;

2- la causa va a sentenza, il Comune soccombe, le esangui casse comunali si svuotano, col rischio di andare in dissesto. In questo caso, tutte le persone che hanno la schiena ritta potrebbero rivalersi, citando gli autori del disastro; la Procura della Corte dei Conti accerterebbe le responsabilità e, citando un vecchio adagio, “chi rompe paga…” – P.S.: per conoscere i nomi dei 13 “eroici” Consiglieri che approvarono la variante, Sindaco compreso, basta leggere la delibera del C.C. n. 24 del 29 maggio 2003.

Cordialmente, Vito Antonio Vinci

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