ANNA LIPPOLIS CONQUISTA IL CUORE DEI FEDELI
Il 29 settembre, giornata dedicata ai lettori, più di una iniziativa si svolge in città. Mentre nel Chiostro Lino Patruno infiamma i presenti con la sua appassionata difesa di un Sud sempre più bistrattato dalle istituzioni e dai suoi stessi figli, nel Cine Teatro della parrocchia del Sacro Cuore l’evento si celebra attraverso letture poetiche affidate a lettrici d’eccezione: la giornalista Irene Galatola, la professoressa Carolina Voce presentatrice dell’incontro, la dottoressa Laura Milano e la stessa autrice, Anna Lippolis.
Dopo la recitazione di “Figli del male” con voce fuori campo di Francesco, a lei, ai suoi versi Carolina dedica queste sue accorate riflessioni.
“La poesia è il canto dell’anima, attraverso di essa si esalta la purezza della parola, che diventa suono e arriva dritta al cuore, per regalare emozioni… E molte sono le emozioni che il lettore prova accostandosi alle poesie di Anna Lippolis, nata a Gioia dove vive e conduce una vita semplice. Chi la conosce apprezza la sua semplicità, la spontaneità, la dedizione alla famiglia che insieme alla fede sono i cardini della sua esistenza. I suoi versi raccontano momenti di vita vissuta e struggenti sofferenze. Il suo linguaggio è semplice, ma possiede grande forza comunicativa, evocatrice di immagini suggestive che ascoltano la voce dell’io interiore e regalano al lettore momenti di intensa spiritualità. Le sue poesie sono la testimonianza di un lungo e sofferto percorso che l’ha cambiata nel corpo e nello spirito. Dio ci mette a disposizione diverse vie per arrivare a lui, per Anna Dio ha scelto la sofferenza, il dolore. Poi qualcosa succede: l’incontro con la Vergine, la guarigione, la convinzione che Dio non ci abbandona. Tutto il libro è pervaso da questa certezza: Dio è dentro di noi, viviamo per Lui, in Lui e con Lui”.
Tanta l’emozione che accompagna la lettura dei primi versi, così come il donarsi senza riserve della poetessa, che apre il suo cuore e svela ogni suo più intimo sentire. Il suo sguardo è ardente, la voce si assottiglia quando l’emozione la domina e torna sicura quando la Fede la incoraggia.
“[…] Sei apparsa di sole vestita/ il tuo corpo irradia la vita/ illuminando di luce il mio cuore/ hai riportato in me l’amore/ la luce, il candore/ la voglia di dare, di dire, di fare […], questi versi tratti da “Grazie, Vergine Maria” racchiudono l’essenza del suo vissuto.
La sua è una missione. A 18 anni dal suo incontro con la Vergine decide di pubblicare le sue poesie. La semplicità del linguaggio è il suo punto di forza, l’obiettivo è comunicare la sua esperienza di Fede ed esortare tutti a coltivarla, ad abbandonarsi con fiducia al divino Amore.
“Versi infarciti di parole e termini astrusi, incomprensibili spesso agli stessi poeti, lasciati alla cosiddetta libera interpretazione del lettore – afferma Ottavio Pastore in un suo commento -, portano ad allontanarsi dalla poesia per mancanza di chiarezza e di tempo per decifrare queste specie di anagrammi. I componimenti di Anna sono quasi interamente dedicati a temi religiosi e spirituali, composti in modo semplice, limpido e chiaro e nel contempo forti e penetranti, sgorgati spontaneamente dall’animo e dal cuore dell’autrice, senza costruzioni artefatte. Una luce luminosa in un mondo ipocrita e corrotto che indica una vita terrena degna di essere vissuta”.
La musica intervalla le parole, i versi scandiscono i tempi. Franco Milano, cui la poetessa dedica nel suo libro una sua poesia per esaltare il valore della conversione, racconta la sua testimonianza, condividendo con i presenti ricordi, speranze ed invitando tutti alla preghiera, ad una coraggiosa scelta di Fede.
A fine serata, dopo l’ascolto della suggestiva “Ave Maria” cantata senza microfono dal tenore Gianmarco Angelini, Anna ringrazia don Mario Natalini ed il suo angelo custode, suo fratello Giuseppe Lippolis, senza il cui aiuto ben poco potrebbe organizzare, quindi distribuisce tra i presenti dei cioccolatini con suoi versi scritti su bigliettini colorati, un dolce pensiero di cui i tanti amici invitati ed assenti all’incontro non potranno godere insieme alla gioia di condividere una serata all’insegna della semplicità, lievito di Fede.