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ROSSINI: CHE MUSICA, CON KECCORÉ & BANDA DI GIOIA-foto

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banda falcicchio 2012La musica come fil rouge che unisce le generazioni e la solidarietà verso chi è più debole e ha bisogno di aiuto, sono gli ingredienti principali della prima serata di “Generazioni Unite”, ciclo di incontri per celebrare l’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni.

Protagonisti della serata, svoltasi presso il teatro Rossini, la banda gioiese “Paolo Falcicchio”, motivo di vanto e di orgoglio dei cittadini e il cantautore gioiese Francesco Recchia, in arte Keccoré.

Emblematica la scelta di dare avvio al ciclo di incontri martedì 2 ottobre, giorno in cui si festeggia la festa dei nonni che inevitabilmente ci porta ad una irene galatolariflessione sulla figura dell’anziano, spesso relegato ai margini della società perché non più produttivo, da considerarsi – invece – un valore dal quale attingere esperienze di vita, un pezzo di storia vivente.

La sua parola è testimonianza di eventi passati, egli stesso è preziosa risorsa sulla quale poter contare. L’invecchiamento ideale è costituito non solo dal benessere fisico, ma anche dall’attivismo produttivo e dalla gratificazione sociale.

All’elegantissima e disinvolta Irene Galatola il compito di presentare questa importante serata promossa dall’assessore ai Servizi sociali, Filippo Donvito, in collaborazione con l’assessore alla Cultura Piera De Giorgi. Il dottor Filippo Donvito nel suo discorso di ringraziamento verso tutti de giorgi-donvito-galatolacoloro che si sono prodigati per realizzare la serata, si sofferma sul tema della solidarietà intesa non solo come principio che deve legare le generazioni, ma anche come azione verso chi è più bisognoso di aiuto.

La scelta comunale – afferma -, colloca il sociale al primo posto” e a tal proposito orgoglioso riprende il motto del nostro sindaco Povia: “Non lasceremo indietro nessuno”.

La professoressa De Giorgi, sottolinea l’importanza del dialogo fra le diverse generazioni, e afferma che la vera protagonista della serata è la voglia di venirsi incontro e di capirsi attraverso anche due “big” della nostra musica: presidente-associazione-solidarietada una parte la banda musicale – tradizione del nostro paese – e dall’altra Kecco Recchia, emblema della musica giovanile.

L’intervento della dottoressa Antonella Robortaccio, presidente della Cooperativa Solidarietà, evidenzia la rilevanza da attribuire alla figura dell’anziano e al lavoro svolto dagli operatori sociali, inconfondibili con la loro maglietta azzurra nel servizio di assistenza domiciliare sanitaria e socio-assistenziale.

Conclusisi i discorsi iniziali, cala il silenzio. E’ il giunto il momento di aprire il cuore, di porsi in ascolto della perfetta esibizione della banda “Paolo kecco recchia e bandFalcicchio” diretta dal M° Giuseppe Carbonara.

Nella prima parte del concerto classici di musica moderna che riecheggiano dal passato e tutti ricordano, mirabilmente arrangiati e trascritti per gli strumentisti dallo stesso Maestro che nella seconda parte ha deliziato il pubblico presente, dirigendo brani tratti dal melodramma “la Traviata”. Ad intervallare le perfette esecuzioni del Maestro Carbonara, la fantastica esibizione di Francesco Recchia, che accompagnato dalla sua band formata da Danilo Amato al contrabbasso, Andrea Campanella al clarinetto e Lello Patruno alla batteria, ha dato vita ad un divertente banda-rossini-nonnispettacolo di teatro-canzone intitolato “Novecento, un’altra leggenda sull’oceano” in cui ha raccontato un viaggio di andata e ritorno per l’America.

Grazie alla sua bravura e simpatia Kecco Recchia ha saputo coinvolgere a ritmo di musica un pubblico eterogeneo. Alla musica è affidato il compito di unire le generazioni, di favorire il dialogo anche fra chi appartiene ad epoche diverse, del resto come sosteneva il filosofo Nietzsche, “La vita senza la musica sarebbe un errore” .

Il prossimo appuntamento con “generazioni Unite” si terrà venerdì, 5 ottobre, alle ore 17 presso il chiostro comunale. Tema dell’incontro sarà: “Antichi giochi, antichi mestieri”.

Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe.

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