SU DATI LONGO E POVIA, CHI STA MENTENDO?-foto/video
Non c’è due senza tre! Il 21 ottobre i partiti di Destra hanno dato voce al dissenso e dal palco in una Piazza Plebiscito finalmente sgombra di auto da esposizione e gremita di gente, hanno parlato alla città.
Sul palco si sono alternati, in ordine strettamente consequenziale, Nico Casamassima (coordinatore Giavane Italia), Nuccio Altieri (vicepresidente Provincia di Bari), Piero Longo (presidente Consiglio Provincia di Bari e consigliere comunale) e Johnny Mastrangelo (consigliere comunale nonché capogruppo consiliare Pdl), intorno numerosi cittadini tra cui storici esponenti della Sinistra, in attento e concentrato ascolto.
Poco più di un’ora, dalle 11.40 alle 12.45, è bastata per fare il punto della situazione sulle vicende cittadine, sui primi 130 giorni di governo dell’amministrazione Povia, e per rispondere alle accuse inviate al loro indirizzo dal sindaco Sergio Povia durante il suo comizio tenutosi la domenica precedente.
Un comizio i cui contenuti hanno completamente ribaltato quanto detto e sostenuto una settimana prima dal sindaco Povia, rimandando al mittente tutte le accuse circa una presunta mala gestione della cosa pubblica portata avanti nel periodo in cui la città è stata amministrata dall’allora sindaco Piero Longo e dal precedente sindaco Vito Mastrovito.
A parte i primi due interventi, basati sulla importantissima partecipazione e funzione dei giovani per modificare il futuro politico gioiese, evocato da Nico Casamassima, e la situazione politica-amministrativa-sociale a livello nazionale e regionale evidenziata, da Nuccio Altieri, con un particolare occhio di riguardo alle imprese, soprattutto quelle che operano nel settore agricolo, i due consiglieri comunali, Longo e Mastrangelo, hanno ribattuto punto su punto, duramente ma con dati di fatto, trattando tutte le problematiche più scottanti che continuano ad animare la discussione cittadina e gli animi dei gioiesi, che ora più che mai non sanno più a chi credere o a che santo votarsi.
Piero Longo, ha ancora una volta difeso il suo operato, sostenendo, nonostante il periodo di crisi di aver fatto tutto quello che era possibile fare per non ridurre i servizi. E questo nonostante i franchi tiratori interni che “oggi ritroviamo però tra le fila nemiche, pur di essere in maggioranza – afferma Longo -; a differenza di Povia non abbiamo aumentato le tasse, anzi le abbiamo diminuite, come l’Addizionale Comunale IRPEF, aumentando la fascia esente fino a 15 mila euro, che Povia ha eliminato. E per questo abbiamo cercato in tutti i modi di risparmiare, come un buon padre di famiglia deve fare, eliminando i costi superflui, razionalizzando le risorse a disposizione, con grandi sacrifici siamo comunque riusciti a non mettere le mani nelle tasche dei nostri cittadini, ciò che Povia ha fatto con l’aumento della TARSU, dei trasporti scolastici, dell’IMU, senza pensare minimamente ai più deboli ma i cui introiti di milioni di euro serviranno a risolvere tutti i problemi che lui ha creato nei suoi due precedenti mandati, e le
sentenze, tutte le beghe legali sono lì a testimoniarlo, dalla Coop, alla Spes, ai parcheggi a pagamento, alla Se.ge.co, alla Stars”.
Argomenti ripresi da Johnny Mastrangelo nel suo intervento di chiusura, i cui contenuti li ritroverete nel video allegato, a cui aggiungiamo la sua accusa lanciata nei confronti di Sergio Povia reo a suo dire “di diffondere, in merito alle risultanze dei bilanci degli anni precedenti, dati non veritieri, falsi e infondati. L’ultimo nostro bilancio relativo al 2011, come asserito e confermato dal commissario, ha chiuso con un avanzo di amministrazione di € 5.545.248,26 quindi i conti erano a posto, altro che dissesto finanziario. Anche l’ultimo dell’amministrazione di Vito Mastrovito si era chiuso con oltre 2 milioni di euro di avanzo. Altro che lacrime e sangue. Sta mentendo a tutti sapendo di mentire”.
La settimana precedente, il 14 ottobre, è toccato a Povia – nel corso di una filippica durata oltre un’ora e mezza -, convincere i gioiesi della bontà delle sue scelte amministrative più impopolari.
A onor del vero non è che abbia esattamente focalizzato l’attenzione sull’oggetto del contendere preferendo alla necessaria e tanto attesa spiegazione, un infinito je accuse rivolto ai suoi predecessori, commissario Dabbicco incluso, rei di aver trascinato nel baratro del dissesto finanziario la città.
Né più, né meno di quanto registrato nei verbali degli ultimi consigli comunali, dove per lo meno il contraddittorio rendeva più accattivante l’ascolto.
Un monologo condotto con argomentazioni dal punto di vista dialettico e sintattico affabulanti eppur ripetitivo nei concetti, che potrebbe tranquillamente sintetizzarsi così: la promessa di lacrime e sangue fatta in campagna elettorale è stata mantenuta. L’IMU sarà anche salata e iniqua, ma va pagata per sanare i conti lasciati in rosso da chi ha governato negli anni precedenti, i debiti fuori e dentro il bilancio e mettere nel salvadanaio un “tesoretto” per far fronte ad eventuali “rese dei conti” alla luce delle ultime sentenze e di altri imprevisti.
Sulla presa in carico (per altro evitabile) del debito della piscina, sui conti gonfiati della Spes, sugli aumenti della Tarsu, sull’Irpef, sulla chiusura dell’ospedale e su alcune spese non proprio necessarie in tempi di crisi, ha detto lo stretto necessario, ovviamente con argomentazioni a difesa del suo operato e delle sue scelte ma puntualmente contro quelle dei predecessori.
Con lo sguardo volto al fermo immagine dei suoi primi mandati, ancor oggi ricordati con nostalgica gloria, Povia appare sì veemente ma sempre sulle corde e con il chiodo fisso delle zone F da rivedere. Il nervosismo trapela da alcune offese gratuite rivolte a chi non fa corretta informazione e alimenta polemiche sui blog, dal più volte reiterato e ribadito (si presume seguito?) concetto che il pedissequo rispetto delle norme impedisce alle amministrazioni di ben operare e dall’invito a denunciare alla vicina stazione dei Carabinieri suoi eventuali illeciti, essendo sino ad oggi uno dei pochi politici a non aver ricevuto neanche un avviso di garanzia. Conclude, quindi, affermando che non ci saranno sconti per nessuno, in perfetta antitesi con quanto dichiarato nello stesso discorso in merito alla solidarietà sociale richiesta se non pretesa dalla comunit
à.
Di contro la settimana prima – 8 ottobre, in Piazza D’Andrano -, in occasione del dibattito organizzato dalla coalizione “Per il bene comune” di cui sono stati portavoce “politici” Enzo Cuscito, Mimmo Castellaneta e Vito Falcone e “tecnico-economici” l’ex sindaco Vito Mastrovito e Vito Vinci, la situazione è apparsa ben diversa.
Parrebbe infatti che la tassazione dell’IMU potesse essere tranquillamente ridimensionata, lasciandola così com’era se non addirittura diminuita nel caso dell’abitazione principale, prevedendo o restaurando le esenzioni già previste per la vecchia ICI, a fronte di un mai attuato contenimento della spesa pubblica, gestione per altro alquanto “allegra” alla luce di questi importi: 250mila euro per condizionatori, 11mila per lo staff di Povia, migliaia di euro in spese legali, e per incarichi esterni, debito piscina, revisione debiti Spese ecc….
Anche per questo motivo le opposizioni si sono ritrovate unite e compatte nella richiesta di revoca della delibera che ha portato l’IMU ad aliquote impossibili, addirittura quella massima per tutti gli altri fabbricati tanto da attuare anche una raccolta firme in merito.
Negati anche – conti alla mano – i debiti “addebitati” alle amministrazioni Mastrovito e Longo.
Entrambi hanno infatti chiuso il loro mandato lasciando milioni di euro “in cassa”, se i conti dei commissari Palomba e Dabbicco sono esatti, e non vi è motivo di dubitarne.
Il dibattito in Piazza D’Andrano su questi temi si è acceso, coinvolgendo anche il pubblico, i cui interventi non sono stati teneri nei confronti di Povia e della sua amministrazione, ma di cui non c’è alcuna traccia sulle pagine dei periodici locali.
Alla luce dei tre incontri, risulta difficile ipotizzare un futuro che non sia gravido di incertezze nello scenario sempre più surreale di una politica allo sbando tra lo scontento e i dubbi sempre più forti della gente. Uno scontento che scoppierà, ne siamo convinti, il 16 dicembre, quando si constaterà con gli euro in più da pagare i disastrosi effetti di questi incrementi delle aliquote IMU, di cui, ancora oggi, in tanti, ignari degli incrementi in termini monetari, non si preoccupano.
Un sincero grazie a Mario Di Giuseppe e Aldo Liuzzi per il loro contributo fotografico.