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PISCINA: CRONACA DI UNA CHIUSURA PREDESTINATA-video

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ovia-tuccillo-piscinaIl 14 settembre nel chiostro del Palazzo comunale nel match Sergio Povia – Dino Tuccillo, poco pubblicizzato in quanto il sindaco ha potuto dar conferma della sua presenza solo nel pomeriggio del giorno prima, nessun vincitore ma un’unica, grande sconfitta: Gioia, orfana di un servizio pubblico e gravata dalle nubi di un ulteriore contenzioso milionario, con 28 disoccupati tra i suoi cittadini ed un “esercizio ben avviato” con un flusso di cassa di 500mila euro e 4.500 utenti – molti dei quali provenienti da altri paesi – portato forzatamente alla chiusura, con inevitabile danno anche per chi dovesse subentrare.

Molto si è detto e scritto sull’argomento che ha diviso l’opinione pubblica, questi i fatti emersi nell’intervista proposta in video, condotta da Donato Stoppini per GioiaNet e mandata in diretta web.

Peccato originale”, a dirla con le parole dell’intervistatore, la mancata fideiussione deliberata in Consiglio comunale e mai attuata dalla Giunta Mastrovito, atto che avrebbe consentito il recupero dei fatidici 329mila euro che l’Amministrazione ha dovuto versare, inserendo il debitpiscina-stoppini-poviao in bilancio.

Secondo “peccato” imperdonabile dal punto di vista finanziario, non aver ascritto l’importo della stessa fideiussione al Credito sportivo in nessun capitolo dei bilanci comunali chiusi in anni ben più “floridi”.

Dino Tuccillo, visibilmente emozionato e fermamente determinato a chiarire la vicenda, afferma di non essere mai stato interpellato dai giornalisti che hanno scritto sull’argomento, che pur avrebbero dovuto accertarsi dei fatti prima di mettere alla gogna la Promosport.

Il project financing non va confuso con il lavoro pubblico vecchia maniera. Nasce da una proposta che il privato propone al pubblico. Il Comune approva una convenzione. Terminata la costruzione, terminano le fideiussioni ed inizia la parte gestionale. E’ difficile garantire sul futuro margine di impresa. A chi non è mai capitato di progettare un lavoro per un importo, e di dover fare opere aggiuntive non previste? Io ho speso il 16% in più corrispondente a 314mila euro per piscina comunalelavori di cui ho presentato la documentazione. Ho dovuto allargare la trave di sostegno del tetto, costruire vasche per la riserva idrica perché l’acqua non era sufficiente e risolvere altre problematiche. Era il primo project financing e ho pagato lo scotto dell’inesperienza. Non avrei dovuto aprire la struttura prima di chiudere la contabilità, in tal caso i 314mila euro sarebbero stati inseriti nel mutuo. Non ho chiesto nulla al Comune, ho cercato istituti finanziari per coprire questo importo, mi sono mosso, sono andato anche al Credito sportivo per risolvere il problema. Non è vero che non ho pagato nulla, ho pagato 270mila euro ed altri 70 mila, certo di poter far fronte all’impegno finanziario nei trenta anni di gestione. Non è vero che il sindaco Piero Longo ha omesso carteggi. Quando il Credito sportivo ha richiesto il pagamento delle prime rate, ha inviato la comunicazione al funzionario Giuseppe Santoiemma che mi ha convocato, al quale ho presentato gli atti e spiegato la situazione. In seguito ho chiesto di poter dilazionare la restituzione dell’importo delle rate attingendo al contributo annuo di 40mila euro, ma non ho ricevuto nessuna comunicazione”.

dino-tuccillo-piscinaSul periodo commissariale si apre una parentesi oscura e confusa. Parrebbe, infatti, che il Commissario Dabbicco abbia convocato nel novembre 2011 Tuccillo in presenza di Giuseppe Santoiemma, Dioguardi e dell’avvocato Matarrese. Il primo telegramma di convocazione era pervenuto nel luglio dello stesso anno, in piena burrasca amministrativa e non vi era stata la possibilità di incontro. In quell’occasione, a novembre, fu chiesto a Tuccillo di specificare tutti i lavori fatti in più e di motivare la crisi finanziaria, presentando anche i bilanci interni. In un atto successivo del Comune si afferma che da parte della Promosport non c’è stata risposta, “invece – precisa Tuccilo – c’è un atto del Comune nel quale si chiedono spiegazioni proprio sugli atti presentati, a conferma della ricezione degli stessi.

Nel marzo del 2012, il Commissario Dabbicco viola la convenzione (atto su cui partirà una azione legale) e sospende il pagamento dei 40mila euro. A fine maggio si insedia l’Amministrazione Povia. In una relazione sullo stato delle finanze del Comune datata 19 giugno, ben prima che la questione degeneri ed il Consiglio deliberi, viene inserito tra le “uscite” che portano a sforare il patto di stabilità proprio l’importo relativo al mutuo della piscina, a conferma che l’Amministrazione è al corrente delle rate non pagate. Nessun tentativo di conciliazione viene attuato, né viene contattato il gestore.

Il 12 luglio il Consiglio comupiscina-confronto-pubblico2nale delibera l’avvio delle procedure di revoca, senza tener conto di quanto riportato in convenzione e offrendo nuovamente il fianco all’ennesimo contenzioso.

La Promosport deposita le memorie difensive il 9 agosto, il 21 presenta la polizza fideiussoria per i futuri pagamenti, a questo punto – per prassi – la discussione sarebbe dovuta tornare in Consiglio che alla luce delle novità avrebbe dovuto nuovamente deliberare.

Nulla di tutto ciò avviene e con un colpo di scena i due dirigenti Giuseppe Dioguardi e Nicola Laruccia valutano come “inconferenti” le argomentazioni presentate dai legali ed il 31 agosto sottoscrivono l’atto di revoca della convenzione.

Il 3 settembre – ad inizio della stagione con campagna pubblicitaria già avviata – alla Promosport viene intimato di chiudere i battenti.

Il sospetto “fondato” di Tuccillo che si sia voluto metterlo fuori a tutti i costi, lpiscina-comunale-struttura-ppasciando che la “condanna” fosse firmata da due dirigenti, senza che per altro nessuno avesse fatto un sopralluogo per verificare i computi metrici e quant’altro, trova conferma nelle procedure frettolose avviate in piena estate.

In sintesi, a fronte di un pagamento anticipato di 330mila euro esigibile dal debitore, dichiaratosi disponibile a pagare sia pure dilazionando l’importo, si è preferito accollarsi l’intero debito (quasi 2 milioni di euro), chiudere la struttura impedendo al gestore di procurarsi il denaro per saldare i debiti, sopprimere un servizio ed aprire un nuovo contenzioso.

Tuccillo nell’incontro ha anche dichiarato che sarebbe stato disposto a mettersi da parte, se il problema fosse stato legato alla sua persona, e a lasciare la gestione ad un’altra società individuata dall’Amministrazione, senza traumatiche chiusure e senza far venir meno il servizio.

Cronaca di una chiusura annsergio-povia-piscinaunciata” che il sindaco Sergio Povia ritiene inevitabile.

Un passaggio è doveroso – precisa il primo cittadino a inizio incontro – non sono qui in veste politica, la politica ha già superato questa vicenda.”

Stoppini incalza da subito, chiedendo come mai, pur essendo tra i “padrini” del progetto e da decenni a vario titolo nell’amministrazione comunale, non fosse al corrente della situazione debitoria e se qualcosa si sarebbe potuto fare per tempo, per evitare di sopprimere un servizio così importante per la città e per chi vi lavorava.

“Le responsabilità restano a carico di coloro che amministravano all’epoca. La seconda comunicazione del luglio 2011 – quella in cui si attestava che non era stata pagata la quarta rata -, fu secretata, quel telegramma non è stato mai mandato in segreteria [affermazione smentita da Dino Tuccillo].”

“Non so perché il Commissario, avendo tutti i poteri non si sia interessato allora… non ha lasciato nulla di scritto. Io mi sono insediato a fine maggio e a luglio mi sono ritrovato quattro rate scadute relative agli ultimi anni, essendo semestrali. Come impedire altri danni? Quando parte il primo centesimo di mora, c’è danno erariale. Se Tuccillo avesse detto di avere dei problemi, l’Amministrazione precedente avrebbe potuto prendere qualche decisione. Mi sono rpiscina-confronto-pubblico4eso conto che al danno si univa la beffa. Mi è arrivata l’ingiunzione i primi di giugno e ho pagato 300mila euro che non avevo in bilancio.

Ma perché chiudere la struttura?”, chiede Stoppini.

“Per pagare quella somma – risponde il sindaco – abbiamo fatto una variazione di bilancio che deve essere approvata in Consiglio. Abbiamo dibattuto per 12 ore su questo tema. Il Consiglio ci ha dato un’indicazione in quanto a noi competeva il saldo del debito di 2 milioni di euro con il Credito sportivo.”

A “rinforzo” della domanda di Stoppini, cui non è stata data risposta, Tuccillo incalza: “Da imprenditore e sindaco ti sei posto il problema di interrompere l’attività di una azienda con un flusso di cassa di 500mila euro annui con un atto del Segretario comunale, un atto che poteva sì fare, ma per cui non è legittimato? Avete chiesto una fidejussione, ve l’ho data e ve l’avrei data anche prima se avessi avuto una vostra richiesta da presentare al broker. Si è parlato del “ladro” Tuccillo che ha chiuso la piscina… nessuno si è posto il problema dei 4.500 utenti, dei 28 dipendenti, che ringrazio per essermi stati vicini fino all’ultimo giorno, pur avendo avuto altre offerte. Mi aspettavo dall’amico Sergio, da qualche consigliere che mi dicessero: “Sei un ladro, mi fai capire come è la situazione? Posso visitare la piscina? Vale 2.200,00mila euro iva inclusa? Perché una scelta così drastica?”

Povia di rimando rispondpiscina-confronto-pubblico3e: “Nessuno ha usato un simile termine. Esprimo la mia solidarietà… Ci esprimiamo per atti, non con congetture. Nel mandato del 12 luglio il Consiglio dà mandato e approva il procedimento di revoca. A seguito delle controdeduzioni, la scelta non è politica, sono i tecnici che devono darci indicazioni. Abbiamo chiesto all’avvocato dell’Ente e con delibera di Giunta un parere ad un avvocato esterno, perché Matarrese era in ferie. In maggioranza sono emerse posizioni diverse, siamo andati in sintesi.

“Il Consiglio decide l’avvio della procedura – incalza Tuccillo -, ho 30 giorni per fare le controdeduzioni, poi arriva l’atto, una condanna a morte. Un bravo avvocato fa sedere le parti intorno a un tavolo, tenta una conciliazione. Invece l’Amministrazione, senza un tentativo di incontro con la controparte revoca la concessione con effetto immediato. Ha chiuso la Promosport in un giorno! E siete anche andati a rinegoziare un mutuo con il Credito sportivo che non potevate neanche rinnovare senza il mio consenso, vi fate consigliare da begli esperti!

“Mi rendo conto… – risponde Poviaquesto adempimento è del 31 agosto… Sono stato chiamato a fare una scelta in assenza di garanzie. Una polizza, un avvallo deve avere una data certa di protocollo…”.

Sei poco informato – ribatte Tuccillo – è tutto protocollato nelle controdeduzioni. Per poter rilasciare la polizza le società assicurative ci chiedono una richiesta dell’Amministrazione. Se vuoi ti do l’originale dell’atto che ha fatto seguito alla nota dell’8 agosto 2012…”.piscina-confronto-il-dopo

Stoppini torna all’attacco: “La piscina offre un servizio pubblico pagato con i soldi dei contribuenti, questi servizi, quelli gratuiti riservati a studenti e assistiti dai Servizi sociali sono assicurati?”

Sarei già andato a trattativa diretta per accelerare i tempi – risponde Povia -, ma sarei stato attaccato, perciò abbiamo invitato trenta aziende della Provincia a fare un sopralluogo, invitandole a partecipare a una gara a evidenza pubblica riservata ad iscritti al Coni e alla Fin. La piscina sarà data al miglior offerente partendo da un contributo annuo minimo a base d’asta di 25mila euro che sommati ai 40mila che non erogheremo, costituiranno un’entrata per le casse comunali. Se la gara andrà deserta, andrò a trattativa privata. I tecnici sono chiamati a dare risposte tecniche, il politico non ha le competenze per valutare tutto, per questo si avvale del dirigente esterno. Ho scoperto che questa città è stata assaltata da richieste di risarcimento, in questi anni, in maniera seriale sulle stesse buche, e poi le richieste della Imcora, della Vigeura… sono stanco, non possiamo essere chiamati a fare i tappabuchi, dobbiamo tornare ad essere una comunità…”.

A maggior ragione – ribatte Tuccillodovresti evitare il contenzioso. Al riguardo dei tecnici, sono così bravi che dopo aver ristrutturato il casino Palmentullo si accorgono di non aver lasciato la strada di accesso e chiedono al gestore della piscina il permesso per il passaggio…”.

Ho già risolto il problempiscina-confronto-dopo2a – risponde Poviasaranno avviate le procedure di esproprio per collegare il centro “Dopo di noi” con un ingresso dalla statale 100, ho già fatto un sopralluogo…” Eppur parrebbe davvero opportuno – data la situazione – evitare ulteriori spese e pensare ad un accesso dalla piscina, “tornata” anticipatamente di proprietà del Comune.

Ha scatenato non poca ilarità – nonostante i toni accesi della discussione abbiano sfiorato punte di drammaticità – la domanda posta per l’ennesima volta da Stoppini a Povia su quali sarebbero state le conseguenze per la città dell’interruzione del servizio e se vi avesse pensato. Domanda, per altro, pertinente!

Infatti, tenendo conto delle difficoltà oggettive (allestimento della piscina, nuovi arredi, approvvigionamento acqua, promozione per iscrizioni), difficilmente la piscina potrà essere riaperta in tempi brevi, così come potrebbe non essere rapida la definizione dell’iter di assegnazione.

Inoltre, chi avesse voluto iscriversi, l’avrà probabilmente già fatto altrove, per cui potrebbe non essere particolarmente allettante per il futuro gestore esporsi finanziariamente per pochi mesi, senza garapiscina-confronto-dopo3nzie di poter restare in futuro.

Alcuni genitori, pazientemente in attesa hanno chiesto a Povia se si è reso conto della gravità dell’accaduto e di aver soppresso un servizio gestito con competenza e professionalità, di alto livello. Alcuni di loro vi portavano i figli per concorrere a livello agonistico nel nuoto sincronizzato, altri per cure riabilitanti. La promessa di una pronta riapertura della struttura non è bastata a sedare gli animi.

A fine dibattito, durato oltre due ore, fuori microfono la diatriba non si è esaurita. Altri consiglieri e politici si sono uniti alla discussione che si è ulteriormente prolungata con toni ancor più esacerbati.

Una vicenda di cui si tornerà a parlare, se non sui giornali nelle aule di un tribunale, continuando ad addebitare ai precedenti amministratori – che potrebbero essere quelli attuali – responsabilità, leggerezze e inadempienze… una storia infinita di cui tutti faremmo volentieri a meno.

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