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“UN INVERNO COSÍ PER IL CO.MO.DO. DI CHI?”-foto

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chiusura centro comitato“Un inverno così per il Co.Mo.Do. di chi?”, questo lo slogan coniato dagli automobilisti a seguito della chiusura “pedissequa” del centro storico e di tutta la viabilità che ad esso conduce (dettaglio non trascurabile), a seguito di una altrettanto “pedissequa” ordinanza sindacale.

Una chiusura prevista per tutte le domeniche e i giorni festivi a partire dal 28 ottobre 2012 dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30, decisa di concerto con l’assessore all’Ambiente Giuseppe Lenin Masi e al Traffico Maria Antonietta Taranto, su sollecitazione di Co.Mo.Do. (Comitato Mobilità Dolce) in cui si sono riunite Fiab, Gioia in Bici, Gioia Running, A.so.tu.dis., Ogechi, WWF, Legambiente, Petali di Pietra, Fidas e Gioia Soccorso (http://www.gioianet.it/politica/5764-giornate-ecologiche-tutte-le-domeniche-e-festivi-.html).

chiusura bici ingorghi autoCronaca – purtroppo – di un caos annunciato perlomeno nelle giornate di pioggia, non “esentate” dall’ordinanza che ha visto un dispiego notevole di risorse umane (gli agenti della polizia Municipale dalle 8 di mattina hanno provveduto a far transennare metà città e controllato che non vi fossero infrazioni), di certo non a costo zero per la comunità, essendo per lo meno dovuti straordinari o riposi compensativi.

Non pochi i disagi per gli automobilisti che non si sono rassegnati a utilizzare la bici o muoversi a piedi, “puniti” con la permanenza in lunghe code (mediamente per “circumnavigare” il centro sono risultati necessari 25 minuti) e con il conseguente spreco di preziosa e costosa benzina.

Una leggera pioggia nel corso della mattina ha complicato il tutto e chiusura centro colonnerovinato in parte l’iniziativa.

Colonne di auto hanno, infatti, invaso strade e stradine alla ricerca di un luogo in cui parcheggiare o di un possibile accesso alle strade chiuse, in molti provenienti da Santeramo e paesi limitrofi si sono lamentati per l’impossibilità di raggiungere la destinazione, altri hanno fatto retromarcia (quando possibile) e son tornati da dove venivano.

Una conferma per quanti – esercenti e commercianti in primis – avevano intuito le criticità di una chiusura poco ponderata e soprattutto varata in autunno e prolungata nel corso dei mesi invernali, con l’approssimarsi del Natale e del mal tempo davvero poco opportuna (http://www.gioianet.it/politica/5740-rivolta-delle-bici-alex-protesta-per-chiusura-centro.html).

chiusura centro vigiliD’estate ero anch’io in bici e mi sono divertito – afferma Giovanni D. – è piacevole e rilassante girare per le strade non dovendosi preoccupare delle auto, specie se ci sono i bambini, ma d’inverno è un grosso errore. I miei genitori vivono in periferia, la domenica pranzano a casa e dopo messa ci raggiungono… oggi hanno avuto grossi problemi anche solo per trovare parcheggio. Sono anziani, non si può pretendere che con la pioggia si muovano a piedi…!

Io sono totalmente contrario a questa chiusura – afferma Anna R. -, ma scherziamo? Immaginare la città bloccata per tutto l’inverno e con il maltempo è una assurdità. Già Gioia è un paese morto in questo periodo, se lo chiudiamo al traffico, neanche i cani randagi troviamo in giro! Ma avete fatto un giro ad Acquaviva o negli altri paesi? Un conto è organizzare ogni tanto una iniziativa che prevede la chiusura, altro è renderla obbligatoria. Non c’è rispetto di chi abita in periferia e guida, non siamo cittadini di serie B chiusura centro vigili2e paghiamo le tasse come tutti”.

A mio avviso questa iniziativa è pregevole – dichiara Tommaso P. – va però calibrata. Si potrebbe adottare l’ordinanza solo quando c’è bel tempo, consentendo a malati e disabili di potersi comunque muovere in auto per raggiungere le loro mete. Mi stupisce che questo non sia stato pensato dalle associazioni che annoverano iscritti disabili o soccorrono malati. Occorre ripensare anche alle chiusure delle strade che portano al centro… mi rendo conto che se le si lascia aperte ci si ritrova in veri imbuti, da cui diventa difficile uscire, ma bloccando quelle zone si creano paradossi. Ci sono divieti che è impossibile rispettare per poter circolare. La città e la sua viabilità vanno pensate guardandole dall’alto e senza pregiudizi di sorta. Perché non rivitalizzare le periferie, oggi poco più che dormitori, per le chiusura centro colonne2domeniche in bici? Sarebbe anche un modo per rivalutare queste zone che versano in stato di abbandono…”.

Secondo me è solo un modo per mettersi in mostraafferma Francesca S. – c’è smania di protagonismo a tutti i livelli e questo mortifica quei cittadini che sono rispettosi dell’ambiente e che per farsi una passeggiata a piedi o in bici non pretendono che venga bloccata la città oppure ordinanze di chiusura. E’ un modo prepotente e arrogante di porsi in cui non mi ritrovo e che non mi piace. Educhiamoci al rispetto dell’ambiente e della libertà di tutti… non è imponendo ma prendendo consapevolezza dei problemi e delle soluzioni che una comunità cresce”.

Ma oggi chi è così stupido da girare a vuoto consumando benzina? Io mi chiusura centro vigili3muovo a piedi o con la bici da mesi perché non me lo posso più permettere… – afferma Antonio R. – ben gli sta a chi prende l’auto per farsi la passeggiata di farsi ore di coda!”

Per pochi – afferma Aldo L. – soffrono in tanti. C’è anche chi a piedi non si può muovere, chi ha problemi, chi è anziano… è vergognoso che un anziano debba arrancare per arrivare in Chiesa Madre e sentire una messa. Ho visto con i miei occhi una signora accompagnata dal nipote che inveiva per questa ordinanza. Rischiava di cadere e farsi male… chi paga se succede qualcosa? Chi ne risponde?”

Secondo me dietro c’è una strategia, un piano… – pensa Gianni L. motociclista – stanno cercando di esasperarci e di ingigantire il disagio chiusura centro trasporto bicicosì accetteremo senza proteste un nuovo piano traffico e magari anche i parcheggi a pagamento. Se uno non può andare in auto la deve pur mettere da qualche parte e gli tocca pagare due volte.”

Sull’argomento di certo si tornerà a parlare, sperando che il sindaco, assessori e associazioni valutino anche lo scontento di molti a fronte della soddisfazione delle esigenze di altri e si possa rimodulare, come suggerito in alcuni commenti, la stessa ordinanza.

Certo muoversi in macchina per arrivare in piazza con la bici caricata sul portabici, non è il massimo del messaggio di mobilità sostenibile da dare ad un automobilista. E chiudere al traffico anche una vasta zona adiacente al centro farebbe arrabbiare anche il più tranquillo e chiusura bici piazza desolataaccondiscendente dei guidatori. Vedere però uno spreco di risorse pubbliche considerevoli, dopo aver aumentato in modo sconsiderato l’IMU a tutti i cittadini, per far fronte ad un periodo in cui si era più volte proclamato non c’erano soldi, non solo fa arrabbiare, ma anche pensare.

Queste spese sostenute per iniziative che ai più lasciano il tempo che trovano, considerando il periodo climatico non certo favorevole, erano più urgenti rispetto ad altre importanti problematiche non ancora risolte come aumenti delle tasse, rifiuti, strade dissestate, allagamenti, buche, rondò sempre più pericolosi, piscina, sentenze non ottemperate, discariche abusive, amianto, strisce pedonali, e tanto altro ancora?

Oppure, come sostiene qualcuno, sindaco in testa, sarebbe un modo come un altro per prepararsi alla “restaurazione” dei parcheggi a pagamento, ulteriore balzello sulle spalle dei sempre ignari automobilisti e tramite essi di tutte le famiglie? Ma il sindaco Sergio Povia, a differenza di Longo, in che paese vive?

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