U.T.E. E LEGALITÁ. INAUGURATO NUOVO ANNO ACCADEMICO-foto
E’ stato inaugurato sabato 27 ottobre – presso il chiostro comunale – il nuovo anno accademico dell’Università della Terza Età gioiese. La prolusione, tenuta da Giacomo Martielli, professore associato di “Psicologia della Sviluppo” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari, ha riguardato il tema della legalità, intesa come uno stile di vita per il singolo e la collettività.
In un momento in cui sempre più spesso i media ci mettono al corrente di episodi di violenza inaudita, davanti ai quali la pubblica opinione invoca giustizia, risulta fondamentale interrogarsi su quali siano gli strumenti più idonei a intraprendere un percorso di recupero della legalità, che passi innanzitutto attraverso l’adozione e la promozione, nel proprio piccolo, di comportamenti morali e onesti.
Per questo motivo, ha chiarito la Presidente Giovanna Viterbo, la lezione inaugurale è stata affidata a uno psicologo, quindi a un formatore, piuttosto che a un giurista. Per sottolineare che “la legalità, prima di essere una questione di tipo pratico, è una questione di tipo culturale e formativo”. Attorno a questo assioma si è svolta la disquisizione di Martielli, per la terza volta ospite dell’UTE gioiese, dopo le due precedenti lezioni sui temi della felicità e dell’identità.
Se, da un lato, si assiste ad una sempre più infervorata rivolta delle coscienze di fronte alle brutalità e ai soprusi di cui si viene a conoscenza, è necessario che questa indignazione, affinché non resti una sterile ribellione interiore, si tramuti in un progetto concreto volto al recupero e alla promozione di una cultura della legalità, quindi dell’onestà e della giustizia.
Per Martielli, il miglior modo per favorire la cultura della legalità è viverla. Come? Non limitandosi alla sola protesta, ma passando all’azione. Verificando costantemente che il proprio, personale modo di vivere il principio della giustizia quotidianamente favorisca lo sviluppo di una più ampia cultura della legalità, che permetta ad ognuno di essere un modello di riferimento per gli altri, secondo la concezione di Beato Papa Giovanni Paolo, per cui “tutti siamo responsabili di tutti”.
Solo acquisendo consapevolezza del proprio ruolo nella società nel processo di recupero e rafforzamento della legalità, infatti, quest’ultima potrà finalmente essere intesa non come una costrizione, ma come un valore e una risorsa per l’intera collettività.
Una lezione che ha voluto sottolineare come l’autentico bisogno di giustizia non consista nel far cadere molte teste, ma nel cambiare molti cuori.
L’uditorio è stato accolto e congedato dalle note musicali degli ormai celebri musicisti gioiesi Titti Dell’Orco e Roberto Re David. Colonna sonora dell’anno, per l’UTE, la coinvolgente “Life is beautiful that way”. La vita è bella.