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LABORATORI URBANI, GENESI DI UNA PROGETTUALITÁ-foto

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laboratori urbani 2Tra due mesi i laboratori urbani di Bandeàpart – officine sperimentali di arte e cultura – dovranno sostenersi da soli nello spazio loro attrezzato e per i prossimi cinque anni dovranno “stabilizzare” le loro competenze, trasformando il progetto in impresa di cultura sostenibile. Sostenere con la partecipazione i corsi è un imperativo vitale.

Questo, in sintesi, il messaggio lanciato il 30 ottobre nel chiostro da Lello Tedeschi e Augusto Masiello, il quale nell’87 con i suoi amici – in tempi più difficili – dette vita al Kismet, “laboratorio urbano ante litteram”, oggi realtà teatrale internazionale di chiara fama, fittando un capannone per 7 milioni di lire.

E del Kismet, delle sue passioni i laboratori sono icona (http://www.gioianet.it/attualita/5524-al-via-la-sessione-settembre-dicembre-di-bandeapart.html), baslaboratori urbani intervento1ti pensare a quello su ricerca, narrazione ed espressione scritta, all’allestimento illuminotecnico, alla scrittura per la scena (http://www.gioianet.it/attualita/5803-in-partenza-laboratorio-scrivere-per-la-scena.html), alla grafica (http://www.gioianet.it/attualita/5769-bandeapart-inaugurazione-primo-laboratorio-grafica.html), alla tecnica audio (http://www.gioianet.it/attualita/5800-bandeapart-corso-formazione-tecnico-audio-.html), ai piccoli attori e ai laboratori musicali…

In ogni laboratorio un “seme” da incubare anche nel sociale, è quanto emerge da una prima riflessione di Gianlorenzo Sarno cui sono affidati i laboratori musicali e quello “Orchestrale” di Musicaingioco che annovera 33 iscritti di diversa estrazione sociale, insieme in un progetto di didattica strumentale sperimentale.

Antonello, dell’Arci Lebowski parla della sala prove musicale a disposizione di laboratori urbani dippolito2band, cantautori e musicisti che con l’Arci R.E.C. consentirà di registrare demo e album a costi contenuti.

Presenta il laboratorio di Trashware Dino D’Ippolito del WWF, mentre sullo schermo vengono proiettate le immagini del corso organizzato in collaborazione con l’Arci Lebowski (http://www.gioianet.it/attualita/5631-partito-corso-teorico-pratico-recupero-computer.html). Vecchi PC in disuso vengono formattati, riassemblati e tramite programmi open source rimessi in sesto per essere messi a disposizione di chi non può permettersi un nuovo computer o donati a ragazzi indigenti (http://www.gioianet.it/attualita/5631-partito-corso-teorico-pratico-recupero-computer.html).

Quindi Francesco Dongiovanni parla del laboratorio di teoria e tecnica laboratori urbani intervento2cinematografica della Murex – al momento il più gettonato con i suoi 50 partecipanti – dedicato a chi vorrà conoscerne gli strumenti ed imparare ad usarli, in questo prezioso il supporto di Antonio Musci del Cineclub Canudo.

“Il linguaggio cinematografico – conferma Dongiovanni – attrae tanto quanto l’idea di auto produrre videoclip o corto metraggi.”

Anche per Rosanna Ventura, in rappresentanza delle Ombre, la bontà dei progetti è indiscutibile e vanno sostenuti.

A gennaio si esauriscono i fondi regionali che hanno dato linfa ai laboratori – precisa Lello Tedeschi – ci siamo posti il problema di progetti laboratori urbani de giorgiauto-sostenibili nel tempo. Questo è vitale, importante… occorre darsi una rotta di lavoro. Cercheremo di confermarli con delle quote minime di iscrizione per aiutarne la sostenibilità interna. Gli stessi spazi dei laboratori sono aperti a tutti. Ci sono modalità di accesso con quote di fitto popolari.”

“Mi piace pensare che abito in un paese dove c’è un fermento di questo tipo – dichiara l’assessore alla Cultura Piera De Giorgi, invitata ad intervenire -, con tante finalità e obiettivi: musica, suono, teatro, opportunità di temi ecologici. Oggi i nostri ragazzi hanno più opportunità rispetto alle precedenti generazioni, ma occorre comunicare e bene, in modo capillare. Senza la comunicazione resta un lavoro sterile. Non è accaduto lo scorso anno, ma è una conferma, uno sprone alla progettualità degli anni prossimi. Sarebbe una occasione mancata che non ci possiamo più permettere. Ho un legame laboratori urbani masispeciale con i ragazzi dell’Arci, molti sono stati studenti del liceo scientifico. Mi piace vedere Antonello così pieno di entusiasmo, saperlo lontano da Gioia mi ha dato tanta tristezza. Cercate di lavorare diffondendo quello che fate, il territorio sa poco…”

La parola passa ad Antonella Sisto per parlare del centro interculturale ospitato al primo piano del palazzo dei Servizi sociali affidato a Etnie “Incontrarsi a Sud”.

Il nostro sportello informativo promosso dai Piani di zona è anche centro documentazione e biblioteca ed operiamo in sinergia con i laboratori… invitiamo tutti a visitarlo.”

L’assessore alle Politiche giovanili Giuseppe Lenin Masi testimonia la bontà dei laboratori urbani pubblicolaboratori condividendo con il pubblico l’emozione di aver visto sua figlia, a sette anni, recitare sul palco.

I giovani non sono un problema, sono una risorsa. Il laboratorio urbano ci darà una mano il 21 novembre ad organizzare “Giovani a Sud Est”, nel chiostro e il laboratorio ci ha dato supporto logistico ed altro. Altre associazioni che girano intorno ai laboratori saranno coinvolte. Qualche anno fa, quando si progettò per Bollenti Spiriti, io ero uno dei soci fondatori di Liberate Lucignolo. Venti anni fa eravamo ragazzi, sognatori, quel che volevamo per il nostro paese tentavamo di metterlo in campo. Mancava il supporto dell’Amministrazione, occupavamo spazi per suonare ma non avevamo gli attrezzi. Sognare è lottare per qualcosa da realizzare. Oggi abbiamo spazi ed attrezzature che non vengono utilizzate a pieno. laboratori urbani intervento3Occorre dare più informazione e valorizzare chi ci lavora, dare stabilità a queste professionalità di cui abbiamo bisogno…

Augusto Masiello, dopo aver rievocato la nascita della cooperativa Kismet, si sofferma su alcune realtà.

In Sicilia il 53% della popolazione non è andato a votare, 150 anni fa si moriva affinché questo divenisse un diritto. Siamo la società dell’opulenza. E’ fondamentale che gli organi di stampa e TV ne parlino, ma ancor di più il passaparola. Uno spettacolo funziona se chi vi assiste ne parla con entusiasmo e fa pubblicità. Questo viaggio dura cinque anni, abbiamo valigia, biglietto ora bisogna organizzarsi. Ogni associazione deve portare più persone. Ricorro alla metafora dell’autobus. Se un autobus è vuoto, il servizio viene laboratori urbani slidetagliato, se siamo in tanti, abbiamo la garanzia del servizio. In questo caso non vale il “meno siamo meglio stiamo!”, ma l’amore per l’Arte.

Dopo l’intervento “fuori programma” indirizzato alla De Giorgi in merito alla soppressione dei POF da parte di uno studente musicista che poco dopo si esibirà nella band di Francesco Maria Antonicelli, intervento ritenuto fuori luogo da Masiello, Silvana Casamassima chiamata ad un saluto dichiara che nessun laboratorio potrà mai aver successo se non ci si mette tutti insieme: cittadini, scuole, funzionari, assessori.

“Colgo diversi umori, positivi e negativi. Come tutte le realtà che nascono e devono crescere la sua difficoltà iniziale è la partenza che necessita di preparativi, sacrifici… Se siamo orientati a qualcosa di positivo, riusciremo a laboratori urbani asotudisottenere quello per cui stiamo lavorando tutti.”

Lo stand di A.So.Tu.Dis. con le sue piantine e quello del WWF  – silenziosa cornice dell’incontro – “inghirlandano” il perimetro del chiostro che vede in bella mostra anche alcuni elaborati dei laboratori.

A fine serata Rosanna Ventura invita tutti a scrivere sul foglio bianco posto verso l’uscita una loro riflessione su “What if” (Cosa sarebbe se…) ed all’ascolto della band “innominata”.

What if Gioia se questi laboratori dovessero “far scuola” e creare impresa nella cultura, nell’arte, nel teatro, nell’ambiente, nella musica? Probabilmente una città più ricca, vivace, curiosa e attraente… Unico ed endemico scoglio l’individualismo (con punte aguzze e taglienti di protagonismo), su cui naufragano anche ottime iniziative scarsamente valorizzate non perché poco pubblicizzate, ma per l’assenza di attenzione da parte delle stesse istituzioni e dei rappresentanti del mondo associativo.

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