“SALDO IMU PIÚ CARO DEL 50%”. A GIOIA ANCORA DI PIÚ, 73%!
Per le aliquote Imu è scattata l’ora X. E’ scaduto il 31 ottobre, termine entro il quale i Comuni erano chiamati a deliberare in via definitiva i prelievi della nuova Imposta municipale unica (introdotta dallo scorso gennaio) sui quali bisognerà calcolare i versamenti del saldo finale programmato per il 17 dicembre.
Nonostante alcune giunte abbiano aspettato fino all’ultimo giorno disponibile per assumere le proprie decisioni, è comunque possibile farsi un quadro generale (non incoraggiante) sulle tendenze complessive dei prelievi che ci aspettano.
Una panoramica, a questo proposito, è offerta dal monitoraggio nazionale elaborato dal Sole 24 Ore sui capoluoghi di provincia, i cui risultati sono stati riportati sull’edizione di lunedì scorso. In linea generale, emerge dal report, il prelievo a saldo costerà mediamente il 55% in più rispetto all’acconto (a Gioia del Colle sarà del 73%), che per comodità era stato fatto calcolare sulle aliquote standard disposte dalla manovra Salva-Italia (4 e 7,6 per mille).
L’aumento, ovviamente, è giustificato dal fatto che i Comuni, sulla base dei margini di autonomia concessi dalla manovra stessa, hanno scelto di sfruttare, in molti casi al massimo, la possibilità di rialzare le aliquote nazionali. Per la verità la legge introduceva anche la possibilità di abbassare le aliquote, ma alla fine il bisogno impellente di rattoppare i bilanci in dissesto o di compensare i tagli sempre più ingenti sui trasferimenti statali hanno prevalso sulla logica “solidale” di tendere una mano ai contribuenti.
Prendendo in esame le diverse tipologie di immobili, sull’abitazione principale la tassazione media complessiva si è assestata intorno al 4,5 per mille a Gioia è del 5 per mille), con un saldo che per i nuclei senza figli (detrazione di 200 euro) sarà più caro mediamente del 50% (a Gioia del 63%). “Negli altri casi, invece – specifica il Sole –, il maggior valore delle detrazioni agisce come una lente deformante che amplifica l’incremento percentuale”.
Ci sono comunque alcuni casi isolati nei quali il prelievo applicato sull’abitazione principale è stato addirittura abbassato rispetto all’acconto di giugno: capoluoghi, infatti, come Biella, L’Aquila, Mantova e Nuoro hanno introdotto un’aliquota più bassa per tutti i possessori di prime case, mentre in altri Comuni lo sconto interesserà solo alcune tipologie di immobili o di contribuenti. Ad esempio a Milano è stata ribassata l’aliquota abbinata alle case accatastate nelle categorie più povere, mentre a Teramo la giunta ha avuto un occhio di riguardo per gli anziani a basso reddito.
Al contrario risultano Comuni nei quali il prelievo sulle abitazioni principali ha raggiunto il tetto massimo consentito, cioè il 6 per mille, e sono Agrigento, Alessandria, Caserta, Catanzaro, Messina, Parma, Rieti e Rovigo. Milano e Catania hanno invece applicato l’aliquota massima per le residenze di pregio.
Allontanandosi poi dalle abitazioni principali, ecco che il prelievo medio si alza al 9,7 per mille rispetto al 7,6 per mille dell’aliquota ordinaria. In effetti i contribuenti più colpiti saranno i possessori di seconde abitazioni sfitte, i quali, nella maggior parte dei casi, si vedranno applicare l’aliquota massima al 10,6 per mille (come per Gioia del Colle).
Un po’ più “fortunati” saranno invece i possessori di immobili d’impresa e di case affittate in regime di libero mercato, sulle quali il monitoraggio del Sole ha rilevato un prelievo medio del 9,6 per mille. Infine, al di là delle prime case, tra gli immobili sui quali sarà possibile beneficiare di un saldo più basso rispetto all’acconto, rientrano anche le nuove imprese, le aziende che assumono giovani, e le abitazioni affittate a canone concordato. “In questi casi – scrive il Sole – in circa metà dei Comuni sono previste riduzioni di aliquote che abbasseranno il prelievo medio al 6,9 per mille”.
A pochi chilometri dal nostro comune, nel capoluogo barese, i proprietari di prima casa con reddito personale inferiore a 50mila euro potranno godere di una riduzione di 150 euro sull’importo revisto, in aggiunta alla detrazione concessa dallo Stato.
Ma Gioia, si sa, è il paese del “Bengodi”, cui nessuno sconto è dovuto, anzi…!