“GIOVANI A SUDEST”, PER AVERE PIÚ CONSAPEVOLEZZA-foto
«Concludo su questo punto: non demoralizzatevi, non fatelo mai! Demoralizzarvi significa far sì che possano succhiarvi le vostre energie, che metteranno a servizio di un lavoro che non vi gratificherà».
«Siate voi i protagonisti del cambiamento che volete nel mondo […]».
«Avete un’opportunità che è quella di studiare per aumentare la vostra conoscenza, perché come Steve Jobs affermò: ‘Un Paese che investe nell’istruzione ha le ali per volare’».
Così i tre relatori – rispettivamente: il sociologo, Leonardo Palmisano; l’assessore alla cultura e al diritto allo studio di Acquaviva delle Fonti, Francesca Pietroforte; il consigliere comunale della città di Bari, Pietro Petruzzelli – si esprimono durante l’incontro di apertura di ‘Giovani a Sud Est: idee e politiche in movimento’: manifestazione dedicata ai giovani del nostro territorio, e alla possibilità concreta di occupare i propri spazi.
Una manifestazione culturale nata da un’idea della Meters Studi, della quale è vicepresidente Giovanna Magistro; e dalla sinergia fra quest’ultima, le varie associazioni gioiesi, e l’assessore alle politiche giovanili, Giuseppe Lenin Masi. Ed è la possibile sinergia tra i giovani al centro dei vari interventi preceduti dal saluto dello stesso Giuseppe Lenin Masi, e Alba Sasso, assessore regionale al diritto allo studio e formazione regionale.
Si parla di scuola, di formazione, di associazionismo, di giovani che si affacciano alla vita cittadina, e alla domanda di Massimo L’Abbate – che ha moderato l’incontro – su quali siano le difficoltà dopo il momento nevralgico del diploma, Leonardo Palmisano risponde: “[…] Gli studenti sono già principio d’altro, perché la scuola dovrebbe essere già contenitore di idee”. E, amaramente, citando Rodotà, aggiunge: “vent’anni sotto il berlusconismo hanno massacrato la democrazia. La scuola dovrebbe essere il punto di inizio per poter ricostruire la società odierna”.
Il sociologo barese pone l’attenzione sul fatto che bisogna reinventarsi, riorganizzarsi, data la scarsa attenzione verso coloro i quali hanno dei titoli, e afferma: “[…] Credo che la rete sia un fenomeno vincente, ma non sul piano individuale, bensì su quello orizzontale”. Perché al di là dei singoli, e anche lui ricorda Steve Jobs, “c’è sempre un cervello collettivo dentro il quale circolano delle idee”.
E, nonostante l’insufficiente attenzione ai titoli, “non è vero che non servono a nulla, perché è fondamentale acquisire consapevolezze in un mondo che ancora non ha deciso dove andare. […] Io vi auguro di uscire dalla Puglia per andare a formarvi, e per poi poter ritornare qui con quella consapevolezza in più che vi permetta di lavorare”.
E sul precariato, su quella triste constatazione su un’Italia in cui nulla è stabile, se non il provvisorio, si esprime l’assessore Francesca Pietroforte, sostenendo: “La precarietà è diventata una condizione permanente, come anche la condicio dell’hic et nunc, dalla quale non si riesce ad uscire”. Si sofferma sull’utilità, in questo momento storico, dell’appropriarsi dei propri spazi, di dare spazio alle associazioni, di ragionare in rete, di sentirsi parte integrante di una comunità, e di essere protagonisti delle politiche giovanili.
Di rimando il consigliere comunale, Pietro Petruzzelli, afferma la necessità da parte della politica di riuscire a prendere dal mondo giovanile l’entusiasmo: “Dovremmo trovare per la politica una nuova linfa di freschezza, e per trovarla bisogna rivolgersi ai giovani, perché è lì che c’è il vero entusiasmo […]”. E sulla precarietà lavorativa aggiunge: “[…] avere uno sguardo lucido è importante, ma che non vi faccia sacrificare mai i vostri sogni. E che siano sempre sogni collettivi”!
Al via, quindi, ‘Giovani a SudEst: idee e politiche in movimento’. Perché i giovani del Sud abbiano sempre più consapevolezza dei loro spazi, e sappiano sempre più appropriarsene.