LA GUERRA NON È LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DEL MONDO
SAN MARTINO SUL CARSO – G. Ungaretti (Valloncello dell’albero isolato il 27 agosto 1916)
Volevo scrivere una poesia sulla questione Obama-Siria, ma non ci sono riuscita. Mi mancano le parole perché io la guerra non l’ho vissuta, eppure l’ho profondamente in odio, permettetemi di dirlo, perché personalmente, e so che andrò incontro ad una marea di critiche dicendo questo, non l’ho mai ritenuta uno strumento né efficace né tantomeno intelligente di comunicare con il mondo. Sarà che amo la storia e il risultato di ogni guerra mi sembra sempre assurdamente lo stesso: pochi esiti, tanto rancore che sarà poi la miccia per nuovi conflitti, e moltissimi morti, moltissima sofferenza.
Dunque ho preferito lasciare la parola a Ungaretti, lui sì che potrà rendere l’idea.
Ma a settembre 2013 ecco che ci risiamo. Siamo di nuovo all’occhio per occhio. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama – sul quale durante la sua prima campagna nel 2004 riponevo la mia più assoluta fiducia e che con quel suo slogan tanto ammaliante, “Yes, you can”, mi riempiva davvero il cuore di speranza che il mondo sarebbe cambiato sul serio -, vuole attaccare militarmente la Siria sostenendo che migliaia di persone sono state uccise dal gas dal governo di Assad e l’atto è assolutamente necessario.
Lanciare bombe è necessario. E la diplomazia Obama non l’ha considerata? Obama chiederà il permesso al Congresso degli Stati Uniti, certo. Ma mi sa di copione vecchio. Vecchio di secoli, vecchio di storia.
Lui avrà l’autorizzazione, lui bombarderà, la Siria risponderà: è guerra, è morte, è inciviltà. Non esistono giri di parole, caro Obama. Fosse stato un Bush o un Clinton non ci saremmo stupiti. Ma Obama nel 2009 è stato insignito del Premio Nobel per la Pace «per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli». Ora a risentire quelle parole ci viene un po’ da pensare. Io sono basita. L’Italia per ora se ne lava le mani. Non vi ricorda, anche questo, qualcos’altro?