FAMIGLIE ACCOGLIENTI E AFFIDO: OTTIMI RISULTATI
Tre giornate di studio intense quelle tenutesi dal 30 novembre al 2 dicembre a Gioia del Colle, Casamassima e Turi incentrate su dibattiti sulla famiglia e l’affido, proiezioni e laboratori sul Welfare tenuti dallo psicologo Leonardo Magalotti e dal Pedagogista Lorenzo Braina che hanno fatto parte dell’impegnativo programma di “Alter ego, Alter nos, Alter azioni”, organizzato da Famiglie Accoglienti, progetto di rete (con capofila la cooperativa sociale Itaca) per attuare il sistema dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari dedicati alla famiglia nell’ambito sociale di Gioia, Casamassima, Turi e Sammichele.
Momento centrale delle 3 giornate è quello tenutosi nel pomeriggio di sabato 1° dicembre presso il teatro “Rossini” con l’incontro pubblico “Famiglie e società: passaggi di stato” nel quale è stata proposta la proiezione dello spot “Io me L’Affido” di Francesco Lopez – Oz Film e Famiglie Accoglienti (che ha ottenuto il marchio Pubblicità Progresso) e la visione del film documentario “Pasta Nera”, di Alessandro Piva. “Il documentario ricostruisce il viaggio compiuto a partire dal 1948 da bambini delle città del sud, martoriate dalla guerra, verso famiglie del centro-nord, soprattutto emiliane, che li ospitarono per qualche tempo. Nel documentario sono intervistati i protagonisti delle vicende, bambini ospitati e genitori ospitanti”.
A salutare i presenti la Dott.ssa Rosanna Santoro, coordinatrice del progetto famiglie accoglienti, che informa gli ospiti su come sono stati spesi i soldi del concerto raccolta fondi in ricordo dello psicoterapeuta Mimmo Bianco del 16 maggio scorso, pari a 7.200 euro, grazie ai quali 38 minori hanno un’occasione in più per incontrare la loro strada.
Dei 38 minori:
- 13 sono seguiti dagli educatori del progetto “Famiglie Accoglienti”.
- 4 sono in Affido.
- 21 sono indicati dagli assistenti sociali dell’Ambito Territoriale di Gioia del Colle.
- 7 Minori seguiranno un corso di inglese.
- 10 Minori seguiranno un corso di fumetto.
- 19 Minori seguiranno un corso di informatica.
- 1 Minore seguirà un corso per riparazione delle biciclette.
- 1 Minore seguirà un corso di nuoto.
Ospiti della serata: il sociologo Onofrio Romano, il regista Alessandro Piva, i docenti di Sociologia dei Processi culturali all’Università Cattolica di Milano, Chiara Giaccardi, e dell’Università di Bari, Franco Cassano, che hanno espresso le loro riflessioni sul film – documentario “Pasta Nera” e sul ruolo dell’affido e dell’accoglienza.
Il primo a prendere la parola, visibilmente emozionato dopo la visione del film, è il prof. Romano il quale si dice commosso dai temi affrontati nel documentario in quanto “ci toccano come meridionali, come italiani e come operatori nel sociale”.
Alessandro Piva racconta come ha svolto il suo lavoro con grande dedizione “è un lavoro che andava fatto per ricordare” commenta “Molte persone che compaiono nel filmato oggi non ci sono più e questo mi ha portato anche ha una riflessione sul tempo e sulla vita”.
La Prof.ssa Giaccardi espone i suoi pensieri e sul documentario si esprime affermando che la produzione del film è nata “ascoltando l’altro, la sua storia e questo ci permette di far emergere la realtà senza filtri”. “Inoltre – continua la Prof.ssa -, durante la proiezione mi ha colpito lo stereotipo sui comunisti (nel film molti meridionali non erano d’accordo nel mandare i figli “nell’alta Italia”, in quei posti, si diceva, i comunisti mangiavano i bambini) superato al momento dell’incontro con l’altro, non attraverso le parole, ma i fatti.”
Riguardo allo Spot “Io me l’affido” la prof.ssa spiega come ha attirato la sua attenzione la scelta del termine dialettale “te la fidi?”.
“Questo è un termine relazionale e indica che sì può fare qualcosa non perché si è dei super eroi, ma perché si crede si ha fiducia in quel che si fa.” A seguire l’intervento del prof. Franco Cassano che sottolinea come oggi il concetto di solidarietà è messo in crisi da una società sempre più individualistica che pensa di risolvere la crisi economica aumentando il desiderio di beni materiali che non servono e che il più della gente non può permettersi e afferma: “Questo film ci aiuta a capire che possiamo trovare altre soluzioni, ci parla di una solidarietà, figlia della guerra, in cui il futuro era visto come un passo importante”.
Un film-documentario da vedere e da gustare perché, non solo ci riporta uno dei grandi esempi di solidarietà, ma anche come evidenzia una signora nel filmato: “Questo è un paese che ogni tanto ha bisogno di ricordarsi che ha fatto delle cose bellissime”.