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I CLASSICI RIECHEGGIANO IN SAN DOMENICO

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osvaldo-i-grandi-classici3I grandi classici della poesia italiana rivivono nella fredda serata di domenica 9 dicembre nella piccola e accogliente chiesa di San Domenico.

L’evento ha inaugurato il ciclo di appuntamenti natalizi “Accordo di Natale”, il titolo della rassegna si riferisce sia alla musica, protagonista degli eventi del Natale Gioiese e sia all’armoniosa collaborazione delle diverse associazioni presenti sul territorio.

A salutare i presenti la promotrice della rassegna, l’assessore alla cultura Piera De Giorgi, che si esprime riguardo all’atipica scelta del luogo, appunto la chiesa, dove da poco è rientrata la tela restaurata dei tre santi domenicani, risalente al XVII secolo, più che indicata per ritrovare la bellezza dei luoghi del nostro paese.

A riscaldare l’atmosfera il suonoosvaldo-i-grandi-classici2 romantico della chitarra accarezzata dalle esperte mani di Francesco D’Aprile, e la lettura dei versi affidata all’impeccabile e travolgente interpretazione di Vito Osvaldo Angelillo affiancato dalla voce flautata di Giovanna Carelli.

Il soave suono della chitarra e le voci dei due interpreti si uniscono all’unisono rapendo l’anima dei presenti e creando un’atmosfera magica in cui rifioriscono i versi dei nostri poeti: Carducci, Ungaretti D’Annunzio, Pascoli, Dante, Petrarca, Lorenzo il Magnifico, Leopardi, Cecco Angiolieri, Montale, A Leardo Aleardi.

Una serata in cui si è celebrato il fascino dell’eternità della poesia, perché la poesia come recita Osvaldo “si riferisce ad un mondo ‘altro’ e si differenzia da un mondo che vive di sole merci”.

osvaldo-i-grandi-classici4Un’interpretazione curata nei minimi dettagli, dove anche la scelta di non dare un ordine cronologico alla lettura delle poesie assume un significato, e come spiega lo stesso attore e regista Vito Osvaldo “Si vuole sempre mettere in ordine tutto, catalogare tutto, col preciso scopo che nulla sfugga ad una razionalità più presunta che reale. La poesia è molto più che un libro di poesie: ecco perché ad un certo punto si ha paura quando non si sa in che ordine collocarla: per argomento, per autore, per cronologia, per casa editrice, per dimensioni, per colore della copertina? Il messaggio preciso è che accostarsi alla poesia con un manuale di biblioteconomia e archivistica significa non accostarsi affatto. La ragione spettacolare e teatrale di questa insolita interpretazione e dell’ordine utilizzato è più simile al succedersi delle note su uno spartito musicale, il cui risultato alchemico è il risveglio dei sensi, emozioni, sensazioni e osvaldo-i-grandi-classici5sentimenti che forse credevamo ormai sopiti o addirittura dimenticati”.

E oggi, invece, qual è il ruolo della poesia?

“Quello che è sempre stato: una delle possibili chiavi di accesso per tutto ciò che è ancora inconosciuto ma non per questo inconoscibile. Il ruolo della poesia oggi è quello di osare l’inosato o persino l’inosabile, specie quando la poesia non è più testimonianza ma profezia”.

 

 

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