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FRA’ SERAFINO, ARTISTA DELLA SPIRITUALITA’ -foto

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fra serafino raccontaUltima giornata per visitare la mostra “Spiritualità nell’arte di Fra Serafino” ospitata in via Roma n. 29, inaugurata il primo dicembre. (FRA’ SERAFINO MELCHIORRE IN “MOSTRA” A GIOIA-foto).

Le opere del frate gioiese, siano esse maternità in bronzo, presepi elicoidali o quadri pervasi di luce divina, dialogano con lo spirito.

Ogni soggetto rimanda al vangelo, trasformando l’opera in un pretesto per catechizzare attraverso il più antico dei codici comunicativi: l’immagine.

L’iconografia si veste di sacralità, i colori si stemperano nei pensieri, brillano di fede, illuminano conversioni, dilatano tempo e spazio che il tratto fra serafino e le operestenta ad imbrigliare.

Mentre lo sguardo si perde nella contemplazione di Maria e del suo Santo Bambino, un “alleluia” riecheggia nel cuore.

E’ poco più che bambina quando lo Spirito Santo la sceglie ed un angelo le annuncia il suo destino. Lo stesso che suggerirà a Maddalena una via di fuga dal peccato e dalla tela. L’umanità cui sente di appartenere è nel presente e in esso scivola, disperata, quasi inconsapevole della mano tesa dal Cristo, pronto a tornare nella stessa umanità per salvarla ancora.

Ogni opera sussurra una preghiera, un’ode a Dio. Il colore si stempera in questo Amore, si nutre della sua luce per poi restituirla alle tele, pervase di speranza.fra serafino  felice

La mia arte è lo strumento attraverso cui Dio esprime il Suo Amore! Non sono io a creare – confessa fra’ Serafino Melchiorre -, nulla potrei se non fosse Lui ad ispirarmi e guidare la mia mano!”

La crocifissione di San Pietro è l’opera in cui il frate esprime il suo più intimo sentire.

San Pietro non volle essere crocifisso come Gesù, in basso ho dipinto tutta la sua storia, la sua vita di pescatore, l’incontrocrocifissione pietro2 con il Messia… egli scelse di morire posto a testa in giù, sentendosi indegno di imitare anche nella morte il Cristo, un atto di grande umiltà, di sete di perdono per averLo tradito”.

La sera dell’inaugurazione, al cospetto di parenti e amici, il frate, con la semplicità e l’umiltà che lo contraddistingue, sorride ed ascolta i complimenti dell’assessore alla Cultura Piera De Giorgi, incantata dalla luce della “Conversione di San Paolo”, a suo dire un’opera da contemplare per recuperare quella dimensione di pace che la frenesia della quotidianità nega allo spirito.

E di pace è pervaso lo sguardo del frate mentre illustra il soggetto della medaglia che si appresta a cesellare per Papa Benedetto XVI nell’anno dedicato alla Fede.

Ho pensato a San Pietro – cui Gesù ha affidato la Chiesa – mentre getta la rete in mare, suo primo atto di Fede”.30-DSC02713

Una Fede di cui fra’ Serafino – ottantenne traboccante di entusiasmo e progettualità – è icona vivente e che testimonia giorno per giorno nel suo agire.

Fino al 6 gennaio il frate esporrà nella Basilica di Santa Teresa D’Avila a Roma. “Credete in colui che Dio ha mandato” – Presepe e Spiritualità nell’arte di fra’ Serafino” è il titolo di questa suggestiva mostra.

Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe.

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