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LETTERA. “OSPEDALE: LA REGIONE PUGLIA HA ALTRE REGOLE”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Caro direttore, a seguito di un grave incidente automobilistico accaduto a me ed a mio marito nel salernitano negli ultimi giorni dell’ormai scorso 2012, episodio dal quale siamo usciti miracolosamente quasi illesi, ho avuto bisogno di monitorare la mia generale situazione ortopedica, per il persistere di dolori preoccupanti!

Mi sono recata perciò, una volta rientrata in sede – cioè cinque giorni dopo l’accaduto – a quello che fino a poco tempo fa era il Pronto Soccorso della nostra città. Ho potuto così constatare … così come si usa dire oggi, con una frase che non mi piace: Come siamo messi!

Persone molto gentili mi hanno chiarito subito che quell’ambulatorio è solamente un centro di PRIMO INTERVENTO e che, dopo la visita e una certa schedatura, avrei dovuto recarmi all’ospedale di Putignano.

Ripeto che sono stati molto gentili. Non hanno commentato affatto la mia precisazione di aver rifiutato il ricovero nel territorio di Salerno, per non rovinare la vacanza al resto del gruppo, considerato che era evidente la non presenza di fratture invalidanti e che gli operatori del 118 della zona, persone molto sollecite e gentili, comprendendo il mio stato d’animo, mi avevano precisato che avevamo tempo una settimana per reclamare altri danni!

Una volta arrivata all’ospedale di Putignano, nonostante avessi già la mia diagnosi da esibire al reparto di radiologia, mi hanno fatto fare una coda di oltre sei ore nella sala d’attesa del pronto soccorso!

E lì ho visto cose che non depongono bene sulla situazione della nostra Sanità regionale! Alcune persone lì in attesa dalle sei del mattino, fra cui alcune in seria situazione di sofferenza e di disagio! E’ vero che arrivano continuamente autoambulanze con emergenze varie… ma allora perché non arricchire il reparto di altre unità operative che snelliscano il lavoro dei sanitari e rendano meno lunga e stressante l’attesa di chi ha bisogno di assistenza? Dov’è il personale che hanno concentrato, o avrebbero dovuto concentrare, chiudendo altri ospedali come il nostro, che lavorava con dignitosa solerzia ed umanità?

Io, lì di umanità ne ho vista molto poca… Anzi non ne ho vista affatto! Ho visto una certa umanità nel personale infermieristico che, di fronte a conoscenti con problemi urgenti, arrivati forse previa telefonata, si dedicavano a loro senza tener conto dell’ordine di arrivo. Questo in verità non mi disturbava molto, perché intuivo, più che capire, da mezze parole, che c’era una vera urgenza! Ma perché si deve avere bisogno di questo solo qui da noi, al sud? Perché non si pensa ad una corsia preferenziale, con personale addetto, che non danneggi i diritti degli altri? Quando dopo oltre sei ore di attesa, sono entrata, altra breve attesa per sentirmi dire, dopo una rapida scorsa al foglio di avvio ricevuto a Gioia: “MA LEI VIENE DOPO CINQUE GIORNI…! MA LA REGIONE PUGLIA HA ALTRE REGOLE…”.

Nessuna visita, nessuna domanda per i miei dolori accentuatisi nella lunga attesa.

Vada in fondo al corridoio.. ascensore.. radiologia!”.

In Radiologia finalmente ero raccomandata anch’io. Infatti lì ho ritrovato il gentilissimo dottore Domenico Rubino, mio alunno al Liceo di Gioia, che insieme al tecnico di turno ha finalmente accorciato la mia attesa! Mi preme precisare che in attesa non c’era nessuno, quindi nessuna preferenza, solo una sollecita, educata disponibilità! Per fortuna niente di rotto… ma a Gioia mi ero dimenticata di parlare di un persistente dolore alla scapola destra, per il quale proseguirò con altre indagini altrove!

Di là me ne volevo andare in fretta… ma poi non era importato a nessuno saperne di più di me e delle mie ossa! Ovviamente sono dovuta ritornare al Pronto Soccorso, dove una dottoressa in evidente stato di stanchezza irreversibile ha scritto qualcosa su di un foglio e mi ha liquidata! Morale e sintesi della storia: quel reparto è in una situazione da collasso e noi… noi siamo proprio messi male!!! Si potrebbe dire con altre parole, ma forse queste rendono meglio la realtà della situazione!!

Grazie dell’attenzione! Con simpatia, per le vostre battaglie e per dar sempre voce alla nostra città”.

Rosalba Buttiglione

 

 

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