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RIFIUTI E ARO: INTERVISTA AL NEO DIRETTORE COLAPINTO

rifiuti-bidoni 

rifiuti cassoneti“Forse sull’Aro si è fatto un po’ di confusione. Ciò che è chiaro è che gestirà la prossima gara d’appalto per il servizio di igiene urbana per i comuni che ne fanno parte. Chi provvederà a organizzare la gara? La convenzione stipulata dai comuni, all’art. 7, “Compiti del presidente dell’Assemblea” sancisce che “spetta al presidente, il nostro sindaco Sergio Povia (oltre alle funzioni istituzionali), nominare il dirigente responsabile dell’Ufficio comune di Aro (lo ha già fatto nominando l’avv. Giacomo Colapinto direttore della SPES Gioia) a cui spetta individuare il responsabile unico del procedimento (Rup)” (L’EUROPA DISCUTE DEL PROGETTO “RIFIUTI ZERO”. GIOIA…?). Che, a quanto pare, non è stato ancora nominato: “Il Rup – ha riferito Giacomo Colapinto, il dirigente succitato da noi interrogato – sarà nominato dal direttore responsabile ogni qualvolta si procederà a gara, però è una nomina riservata al direttore generale dell’Aro perché trattasi di figura gestionale”. Colapinto, già direttore dell’Ato, spiega: “Esiste, per volontà statutaria, la cui bozza è stata trasmessa dalla Regione, l’assemblea dei sindaci, che è l’organo legiferante. Poi – continua – ci sono il presidente (attualmente il sindaco di Gioia del Colle, ndr) e il vicepresidente (sindaco di Sammichele, ndr). Non esistono altri organismi intermedi. Ove li volessero, i sindaci possono modificare lo statuto che oggi regge la vita dell’Aro. Esiste anche il direttore generale, individuato nella mia persona, e a breve si costituirà l’ufficio comune (l’ufficio che regge la parte amministrativa e burocratica dell’Aro)”. Ai Comuni resterebbe la gestione di proroghe eventuali di contratto“.

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giacomo colapintoDirettore, chiariamo bene ai cittadini: cos’è l’Aro?

L’Aro è un organo sovra-comunale nel quale sono confluiti, dopo la messa in liquidazione degli Ato, Ambiti di territorio ottimale, i comuni che si sono associati a mezzo di una convenzione. L’ex Ato Bari5 è stato suddiviso in 4 Ambiti di raccolta ottimale, i cosiddetti Aro. Per quello che riguarda noi, Casamassima, Gioia, Acquaviva, Sammichele, Adelfia e Turi sono l’Aro numero 5.

Quali sono gli effetti più immediati per i cittadini?

Per legge regionale 24/2012 l’incombenza è il varo della gara per l’individuazione del gestore unico che in primis si occuperà dei territori oggi coperti da servizi in proroga.

Quindi potrà essere una specie di consorzio, cioè una formula che già esiste in altre regioni, tipo l’Emilia Romagna?

L’ideale sarebbe trasformare l’Aro in consorzio così come avvenne per l’Ato Bari5. Noi fummo gli unici a trasformarlo – cioè a dare la personalità giuridica di consorzio – perché eravamo convinti che avremmo posto in essere degli acquisti o delle opere per cui oggi siamo beneficiari di rimborsi di Iva di notevoli importi che saranno poi – successivamente alla fase della liquidazione – girati ai Comuni. Viceversa se dovesse rimanere come struttura di convenzione per associazione e quindi un ente locale, l’Iva – come sappiamo – è un costo, e quindi non è più recuperabile. Se i sindaci ce ne daranno la possibilità, io proporrò di fornire personalità giuridica all’Aro con iscrizione alla Camera di commercio.

Quindi questo potrebbe significare ulteriori riduzioni di costi per i cittadini?

Certamente sì. Potrebbero venir fuori dei benefici per gli utenti, ma soprattutto in termini di tempo perché mantenere una struttura atteggiata a ente locale è molto più burocraticamente pesante. Mentre la forma alternativa iscritta alla Camera di commercio si muove decisamente in maniera più autonoma.

Quindi, in buona sostanza, possiamo spiegare ai cittadini che gli attrezzi, le strumentazioni, i mezzi e i macchinari (etc.) saranno gli stessi per tutti i comuni dell’Aro.

Sarà individuato il gestore unico. Oggi i territori da coprire sono Acquaviva, Sammichele, Turi e Casamassima. Partirà a breve, non appena i Comuni ci restituiranno i questionari che noi abbiamo dato per tempo per la raccolta di tutte le notizie, si porrà mano al piano industriale che riguarderà appunto questi 4 Comuni per una gestione omogenea sul territorio.

In cosa consiste il questionario?

Il questionario che io stesso ho diramato ai sindaci (composto di una ventina di pagine) è la raccolta di tutti i dati necessari per elaborare un piano industriale, quindi le superfici, le utenze domestiche, le utenze commerciali etc., tutto quello che occorre per elaborare un progetto di servizi, che sarà sviluppato dall’ufficio comune (formato da dipendenti dei Comuni) oppure sarà affidato a terzi, perché è necessario rispettare la tempistica imposta dalla Regione, che prevede il termine di 90 giorni dalla data di costituzione e l’avvio della gara. Però nessun Aro – sono convinto – rispetterà questo termine, tant’è che si potrebbe pensare di richiedere alla Regione uno slittamento del termine.

[da La voce del paese del 30 marzo 2013]

 

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