UNO SPACCATO POCO CONOSCIUTO DELLA PALESTINA-foto/video
Domenica 2 giugno alle ore 18,30 si è svolto presso il Chiostro comunale l’incontro con il dottor Azmi Abukhalil, Direttore del Distretto Sanitario di Gerusalemme per il Ministero della Sanità palestinese.
L’incontro organizzato da Kenda onlus, dal Comune di Gioia del Colle, dal Circolo Arci Lebowski, dal Centro Interculturale “Incontrarsi a… sud”, dal Centro Studi Erasmo, e ancora da Primavera Gioia, l’Associazione Ombre ed il Presidio “Donato Boscia” dell’Associazione Libera, ha offerto l’opportunità per presentare il lavoro che Kenda onlus sta svolgendo in Cisgiordania attraverso le sue iniziative di pace ed i progetti di cooperazione internazionale.
Azmi Abukhalil ospite dell’ateneo barese e del Comune di Giovinazzo il 3 giugno, e a Ruvo di Puglia il 4, ha presentato uno spaccato della vita quotidiana del popolo palestinese ed in particolare della situazione ad est di Gerusalemme, un’area particolarmente colpita dalla costruzione del muro, dall’espansione delle colonie israeliane e dal mancato accesso ai diritti umani fondamentali, tra cui quello alla salute.
Gli incontri nascono da un progetto di cooperazione internazionale: “First Aid in the Bedouin Camp” – promosso dal Comune di Giovinazzo e cofinanziato dalla Regione Puglia in partnership con il Ministero della Sanità palestinese e le Suore Missionarie Comboniane -, mirato a migliorare l’attività di prevenzione, screening e primo soccorso svolto dalla clinica mobile attraverso l’acquisto di materiali e strumentazioni messe a disposizione del personale medico-sanitario palestinese che opera nella clinica.
Particolarmente interessante l’adozione di un corso per la formazione di agenti di salute (Community Health Workers), destinato a giovani donne beduine provenienti dai campi dislocati nell’area ad est di Gerusalemme, con l’obiettivo di creare una rete di agenti di salute che possa garantire la presenza di figure di riferimento per l’assistenza sanitaria di base in caso di necessità.
“L’evento – afferma l’assessore alla Cultura Piera De Giorgi – ha consentito al pubblico prevalentemente giovanile di apprendere una realtà poco conosciuta dagli italiani poiché poco presente nell’informazione televisiva italiana troppo spesso chiusa nella situazione nazionale”.
“La testimonianza – conclude l’assessore – è stata l’occasione per conoscere molti esempi delle condizioni di isolamento e difficoltà diffuse nelle quali tanti palestinesi vivono a causa della costruzione di muri che talvolta dividono anche la stessa casa e impediscono il diritto all’istruzione, all’acqua, alle pari opportunità”.