NATUZZI: 1726 IN MOBILITÁ. CHIUSURA PER 3 STABILIMENTI
All’indomani della decisione annunciata dalla Natuzzi di ricorrere alla mobilità per 1726 unità, di cui 146 impiegati, e di procedere alla chiusura di tre stabilimenti: Matera la Martella, Jesce 1 e Ginosa, il mondo politico regionale sembra risvegliarsi dal lungo letargo in cui era caduto in tutti questi anni.
E’ di ieri la notizia di un intervento in merito del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che ha chiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato l’immediata convocazione, presso il ministero, di un Tavolo nazionale dedicato alla ricerca di possibili soluzioni per la vertenza Natuzzi che, in queste ore, sta prendendo “una piega assolutamente inaccettabile e pericolosa”.
“Prendiamo atto – aggiunge il governatore – che il piano industriale, presentato questa mattina a Roma, presso la sede di Confindustria, è un piano di lacrime e sangue, che va oltre ogni ragionevole condivisione. La chiusura di ben due stabilimenti e la messa in mobilità di oltre 1700 dipendenti non può che destare preoccupazione e allarme. E’ però indispensabile, a questo punto, che intervenga il Governo nazionale e che intervenga con serie e credibili proposte di politica industriale che, fino a questo momento, hanno più brillato per assenza che non per efficienza e concretezza”.
”La vertenza Natuzzi è anche la conseguenza di troppi anni di latitanza di politiche industriali. Per quanto ci riguarda, ho già annunciato l’avvio di un tavolo operativo di confronto per combattere la piaga del sommerso che, in Puglia ma non solo, genera fenomeni pericolosissimi di abbassamento del costo del lavoro e di cancellazione di diritti fondamentali. Vorrei rassicurare tutti i lavoratori che la Task force regionale per l’occupazione, e la Giunta regionale nel suo complesso, saranno sempre al loro fianco per percorrere insieme tutte le strade possibili e necessarie per l’individuazione di soluzioni positive. Intanto ho già chiesto all’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli di convocare quanto prima tutti i sindacati per fare il punto della situazione”.
“Vorrei infine ricordare – conclude – anche a Pasquale Natuzzi il lavoro straordinario e faticoso che abbiamo dovuto portare avanti in questi anni per chiudere l’Accordo di Programma sul mobile imbottito della Murgia, accordo che prevede risorse per ben 101 milioni di euro. Ora la sfida, condivisa con imprenditori, sindacati, istituzioni e lavoratori, è quella di saper guardare oltre, oltre il mobile imbottito, innovando contenuti e processi e lavorando per la costruzione del distretto della Casa e dell’Arredo”.
Intervento a cui fa seguito, in data odierna, quello del capogruppo del Pd alla Regione, Pino Romano, il quale sostiene che “la Puglia ha fatto il possibile per consentire alle aziende di lavorare e creare occupazione nella nostra regione. E se adesso Natuzzi decide di mettere in mobilità più di 1700 dipendenti, non è certo per responsabilità da attribuire all’amministrazione regionale, ma ad una crisi che non sta risparmiando neanche colossi come l’azienda leader nel settore dei salotti.
Per questo – sottolinea – è urgente l’intervento del governo nazionale, e bene ha fatto il presidente Vendola a concovare un tavolo a Palazzo Chigi. Peccato che, come spesso accade, il centrosinistra sarà ancora una volta solo nella difesa dei lavoratori, mentre il centrodestra sfrutterà il pericolo di migliaia di famiglie di restare senza un reddito, per fare propaganda politica.
E’ infatti assurdo e penoso – per Romano – che il collega Zullo attacchi il governatore Vendola per le difficoltà che sta attraversando Natuzzi, pur sapendo che le responsabilità di tale crisi risiedono altrove. Senza dubbio, Natuzzi potrebbe anche pensare di far rientrare in Italia parte della grossa fetta di produzione che al momento mantiene all’estero, dando così nuova linfa all’economia dell’Italia intera. Ma queste scelte – conclude il capogruppo Pd – si faranno solo intorno a un tavolo che deve essere nazionale“.
(fonte: il paesenuovo – regione puglia)