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“IL DRAGO” APPREZZATA REPLICA AL PLEROO DESIGN HUB

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pleroo-designer2Sono presenti tutti gli elementi del codice fiabesco, nella messa in scena di giovedì 4 luglio, avvenuta presso la sede Pleroo Design Hub. Una messa in scena tratta dall’opera teatrale ‘Il drago’ di E. Schwarz – scrittore e sceneggiatore sovietico –, data dalla curata regia di Rocco Capri Chiumarulo accompagnato da Anna Garofalo.

Un racconto breve incentrato su avvenimenti e personaggi fantastici, con l’immancabile finale dall’intento formativo. Un racconto dato dalla simbologia della più grande e alta tradizione fiabesca. Una fiaba. Non per piccoli, però. Per grandi. Disincantata e disillusa. Ironica e penetrante. Ma capace di arrivare ad un pubblico eterogeneo.

In scena i classici simboli allegorici resi dagli stessi personaggi: un drago a tre teste che simboleggia la feroce dittatura dispotica; il personaggio di Borgomastro con il suo subdolo e smodato capitalismo; il romantico Lancelotto, emblema di un’umanità progressista in una continua ricerca di giustizia; il simpatico gatto, forza ancestrale della natura primigenia non ancora contaminpleroo-designer1ata dalle trappole della società.

In scena delle maschere. In scena la dittatura della stupidità. Dei volti imprigionati in un ruolo ben preciso da interpretare. Tre donne impegnate a vivere la vita degli altri piuttosto che la propria. Una vita predefinita in cui non c’è spazio per il libero arbitrio. Gli attori – bravissimi – iniziano urlando di voler essere liberi, liberi come un uomo, citando Gaber.

La libertà è sottratta dall’infimo potere. Un potere che per antonomasia è immondizia umana e lascia i personaggi vivere tra le ingiustizie e le disparità. Vi è una lucida descrizione delle molteplici forme in cui il potere si presenta e di come lo si dovrebbe accettare. “Accettare fino ad un certo punto, però […]”, come sottolinea il regista Rocco Capri Chiumarulo, durante il suo discorso iniziale.

Uno spettacolo, ‘Il Drago’, che ha debuttato al teatro Abeliano di Bari, e che è alla sua prima replica, avutasi grazie alla grande e raffinata ospitalità di Claudio De Leo e dalla proficua collaborazione di ‘Unika Accademia dello Spettacolo’ assieme ad ‘Artensione’.

pleroo-designer3Uno spettacolo che avrebbe avuto bisogno di uno spazio scenico più ampio per i movimenti degli attori (a causa del cattivo tempo la rappresentazione si è svolta all’interno della meravigliosa masseria ndr), ma che è riuscito ad arrivare all’intero pubblico presente.

“[…] Ci saranno delle riduzioni per motivi di spazio, quindi l’immaginazione vi darà quello che manca e se sentirete che non vi mancherà nulla, non potremo che esserne lieti”, così continua il regista. Uno spettacolo al quale si augura di replicarsi più e più volte. Un inno alla libertà, perché, come gli attori concludono, riprendendo la citazione gaberiana: “ […] La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

 

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