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VITO OSVALDO ANGELILLO, UN GRANDE, INCOMPRESO-video/foto

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osvaldo6Nulla accade per caso” nella vita, ma quando sguscia via a tradimento, nulla più accade. E’ persa e con lei progetti, sogni, ricordi…

Vito Osvaldo Angelillo, fino all’una e trenta del 5 luglio, ha recitato sul palco della vita, sua la regia fino all’ultimo istante.

I suoi occhi socchiusi brillano, osservano, inseguono, è impossibile distogliere lo sguardo. Un’ultima, surreale scintilla di vita, imprigionata nel gelo dell’eternità, rende irreale la realtà, inaccettabile l’assenza, dolorosissimo il distacco.

Un cuore grande, ma non tanto da poter contenere e resistere all’irrefrenabile voglia di vivere, di progettare, creare di un grande artista, attore, regista, fotografo, grafico… questa la parte “in luce” di Osvaldo nel suo caravaggesco “web autoritratto”. Nell’ombra, nell’area “riservata”, poeta, scrittore, musicista e compositore, raffinato letterato, affettuosissimo e tenero comosvaldo5pagno di vita.

Un’infanzia trascorsa leopardianamente nello “studio, matto e disperato”, tra letture e scritture che lo rendono un adolescente “strano” agli occhi dei suoi compagni di liceo, introverso, genialmente attratto da altro, da universi poetici nei quali si immerge, placenta del suo talento.

Una vita per alcuni mesi tragicamente “sospesa” dal destino ai confini della vita stessa. Il miracolo del “ritorno” impone un diverso ritmo. Vito Osvaldo coltiva interessi e passioni nel suo “bozzolo”, dalla crisalide nasce DiversaMente, compagnia teatrale amatoriale nella quale il regista sperimenta le sue idee, condivide competenze, riversa talento e genialità, impegno e rigore. Cura in prima persona ogni dettaglio, dalle scenografie alle luci, dai video proiettati sullo sfondo ai costumi. E’ esigente con sé stesso e con gli altri, pensa “in grande” e trascina tutti nel vortice della sua creatività.

E’ alla continua e spasmodica ricerca della perfezione del gesto, del tono, della scena, dello spazio, delle luci… non prende pace, non dà pace ed impone i suoi ritmi, gli stessi che hanno logorato a soli 48 anni il suo cuore, a tutti coloro che gli sono intorno. Rielabora di continuo maosvaldo3nifesti e locandine, quando sembra sia tutto perfetto, un’altra visione gli suggerisce diversi colori, altre immagini e fino a pochi minuti dall’entrata in scena, compone, scompone e modifica testi, “ripensa” la regia… un tourbillon di creatività esplosiva da tagliare il respiro agli attori, giunti sulla scena così temprati da essere perfetti. Le emozioni sono a nudo, ma sono quelle dei personaggi… Di loro tutto è rarefatto, domina il dramma, la recitazione non è interpretazione, è vita.

Il maestro plasma le loro anime e sul palco giungono professionisti preparatissimi, pronti a dar vita ad opere originali, mai scontate, pronti a piangere, ridere, impazzire, amare in attesa di quell’applauso finale che pone fine all’impegno di mesi e mesi. Tornano tra il pubblico con lo sguardo di naufraghi che ritrovano la terra dopo un lungo viaggio, e mentre il respiro, pian piano torna normale, scoprono di aver condivisoosvaldo7 le stesse emozioni.

“…E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando“. Io, la tua voce, non la dimenticherò mai. E neanche i tuoi gesti – scrive Laura Colaninno, attrice della compagnia, indimenticabile Lorelai e Amleto -, né il tuo sguardo attento con quegli occhialini calati sul naso quando leggevi ciò che poi rendevi un capolavoro. E non dimenticherò neanche i tuoi affettuosi rimproveri, né le interminabili giornate fatte di lavoro, di risate, di gioie ma anche di dolori condivisi. Non dimenticherò la tua grafia incomprensibile né i tuoi appunti sparsi qua e là che non trovavi mai ma che poi, misteriosamente, ricomponevi. E quell’obiettivo comune, collante della nostra immensa aspirazione, la più grande che abbia mai potuto unire individui così diversi eppur così amabilmente simili”.

Osvaldo ha un grande sogno: portare le sue rappresentazioni nei teatri d’Europa. Il sostegno ai suoi progetti da parte delle istituzioni, delle stesse realtà consociative di cui fa parte, è minimo se non inesistente. Da anni insegue il progetto di un festival del teatro amatoriale, eppur quest’anno non ha portato, per la prima volta, nulla in scena. Da bravo attore, nasconde sotto la maschera di ironico ed amabile uomo di spettacolo, la frustrazione di poter dare tanto ed essere costretto ad investire di proprio quel poco che ha per promuovereosvaldo2 un progetto che potrebbe dar lustro all’intera città.

Sofia, il suo “pneuma” gli è sempre accanto, ma non basta per spiccare il volo.

Tenta l’avventura in politica, lo fa con il trasporto di sempre, scegliendo di appoggiare il SEL, sul “santino” un’immagine tratta dalla sua ultima eroica impresa: uno splendido lungometraggio, “Garibaldi reloaded” dedicato al 150° anniversario dell’Unità e al Comitato di cui fa parte, realizzato con mezzi di fortuna in oltre duemila ore di lavoro. Un capolavoro! (GARIBALDI: LE “CONFIDENZE” DI VITO OSVALDO SUL FILM)

Con la sua compagnia “DiversaMente” vince concorsi nazionali, conquistando prestigiose e lusinghiere recensioni anche quando è secondo o terzo, il suo sogno sembra più vicino….

Laura Colaninno torna a parlarne.

“…anche quei punti di vista, a volte così antagonisti ma che conciliavamo con uno spirito di gruppo che raramente si può vivere se non motivati ed intensaosvaldo4mente proiettati verso un sogno che tu, solo tu Osv… hai saputo rendere tangibile, sebbene tanto utopico per noiOsv…Perché noi ti chiamavamo così…Ricordi? Anche i nostri copioni erano segnati da tenere abbreviazioni: Giò, Fiò, Lyu, Lau… Tu hai lasciato un segno profondo nel solco tracciato in quel lontano aprile 2007: Madelaine e Lorelai da cui hai creato tu, Osv, anche il mio indirizzo di posta elettronica… Quante vite ci hai fatto vivere attraverso le tue creazioni artistiche? Quanti orizzonti hai dischiuso ai nostri occhi attraverso la tua insaziabile sete di conoscenza? Innumerevoli. Nessuno potrà eguagliarti, nessuno potrà mai prendere il tuo posto: un genio raramente ha eredi di egual spessore. Ma noi ti faremo rivivere e tu ci assisterai: apparrà forse strano ma sappiamo bene che ‘le cose strane stanno bene al loro posto’ “.

Con Laura anche Fiorella Cardilli, Giovanna Carelli, Lyuba Centrone, Alessandro Dionisio ed ancor prima Elisabetta Addabbo e Anna Niceforo.

Tra i suoi amici di sempre Augusto Angelillo e Giacomo Leronni. Con il primo condivide l’amore e la passione per il teatro, sono insieme nella Uilt rivestendo rispettivamente i ruoli di presidente e di direttore del Centro Studi. Con Giautecomo vive l’avventura del salotto letterario, della musica e della poesia.

Sul suo profilo di facebook, in queste ore, gli amici gli dedicano pensieri e silenzi….

“Inquieto, irrequieto, utopico, teso verso l’alto, sensibile e profondo come pochi…” [Anna Rita Fersini].osvaldo11

Un animo gentile e di rara bellezza poetica, un talento, una voce capace di raggiungere e toccare le trame più nascoste dell’intimo.” [Cinzia Eramo]

Cesare Pasimeni lo saluta con queste parole: “… I really miss you, I really miss your mind … E se è vero, come dice Macbeth, che “tutti i nostri ieri hanno illuminato a degli stolti la via che conduce alla morte polverosa”, ti ringrazio per aver illuminato per un tratto anche la mia strada. Ti lascio con un virile abbraccio, come dicevi sempre”.

“Osvaldo, vivi la nuova vita, ora che il battito consueto si è fermato, ora che la tua voce imperiosa è silente, ora che il filo è reciso e le corde del canto più non vibrano, nell’attesa dell’incontro ti consoli il silenzio dell’eternità.” [Fortunato Buttiglione

Osvaldo il 27 luglio avrebbe portato alla Librellula una sua “creazione” in parole e musica in occasione della Festa Federiciana. Oggi, alle 16.30 nella parrocchia di San Vito, l’ultimo saluto.

Cenni biografici

Vito Osvaldo Angelillo nasce a Gioia del Colle il 12 febbraio del 1965 – acquario e sole giallo “auto esistente” -, appassionato di tai chi e profondo conoscitore delle filosofie orientali.

Inizia gli studi ginnasiali, è osvaldo8un ragazzo coltissimo, apparentemente introverso, ama scrivere e leggere classici, a sedici anni compone su un quadernone la sua prima opera.

Si trasferisce al liceo scientifico statale “R. Canudo”, dove consegue la maturità, quindi studia fotografia e grafica presso l’IPS “Lentini” di Mottola, e diviene grafico pubblicitario. Appassionato di fotografia, vince concorsi e partecipa a mostre prestigiose, per un periodo esercita questa professione. Affascinato dalle scritture teatrali, da lui rivisitate e create, si dedicherà al teatro sia in qualità di regista che di autore e light designer, interpreterà anche ruoli attoriali e si dedicherà alla drammaturgia con la scrittura di piéce originali. Seguirà corsi e seminari con i massimi esponenti del teatro sperimentale, è il caso di Eugenio Barba, Julia Varley, Catie Marchand. Partecipa a numerosi festival di regia teatrale internazionale, ottenendo spesso buoni piazzamenti come il 3° posto nazionale al XIII festival internazionale Fantasio 2010. La sua prima regia cinematografica è del 2011 con “Garibaldi Reloaded”, un lungometraggio di genere fantastico realizzato con la propria compagnia teatrale in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Docente molto apprezzato di corsi di dizione tenutisi al Rossini e di Storia della Letteratura Teatrale presso l’U.T.E.

Questi alcuni scritti pubblicati su GioiaNet, altri sui suoi spettacoli sono consultabili negli annali del bimestrale “la Piazza”, dove Osvaldo aveva una sua rubrica: “La bocca del teatro”.osvaldo9

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