RACCOLTA PORTA A PORTA: LA RIVOLUZIONE CHE NON C’È
La raccolta differenziata è fondamentale, ormai dovremmo saperlo, poiché le nostre risorse ambientali non sono inesauribili e anche lo spazio a disposizione della collettività per il deposito dei rifiuti è insufficiente.
Una corretta coscienza ambientale, unita a un miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti (che troppo spesso, per pigrizia mentale ed indolenza non si fa neppure in casa) è dunque addirittura imprescindibile, poiché i vantaggi che ne derivano sono non solo a beneficio dell’ambiente, ma della salute di tutti noi.
Gioia sembrava essere partita con il piede giusto, con diverse campagne di sensibilizzazione (poiché l’abitudine a buttare rifiuti indistintamente è la nemica numero uno di progetti di tal genere) nonché con un esperimento di raccolta differenziata “porta a porta” fatto nel 2010 nel centro storico (IN PARTENZA “LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA”) e poi ancora nel 2012 (RIFIUTI: RIPARTE PROGETTO “VIVA-MENTE DIFFERENZIAMOCI”), ma da inizio anno non viene più attuata.
Precisiamo che la raccolta differenziata porta a porta è una tecnica di gestione dei rifiuti che prevede il periodico ritiro presso il domicilio dell’utenza del rifiuto urbano prodotto dalla stessa. Vengono generalmente ritirati i diversi tipi di rifiuti (rifiuto umido – organico destinato al compostaggio, vetro – alluminio, carta – cartone, plastica, secco non riciclabile) in giorni e contenitori diversi.
I rifiuti urbani non differenziati vengono solitamente ritirati con frequenze diverse a seconda della tipologia. Tipicamente le frequenze variano da una volta al mese a due o tre volte a settimana a seconda della frazione di rifiuto raccolta. Contestualmente all’avvio del sistema porta a porta vengono rimossi dalle strade di tutta l’area interessata i cassonetti per i rifiuti indifferenziati. E sebbene le varie iniziative del passato sembrano promettere bene per quanto concerne l’avvio di tale sistema, i tempi si stanno invece allungando, mentre i paesi limitrofi al contrario si stanno attivando. A Cassano delle Murge o a Laterza ad esempio, da qualche mese il sistema è attivo e i cassonetti sono “spariti” dalle vie, ma anche, insospettabilmente località marine e turistiche come Castellaneta Marina e Ginosa Marina mettono di fronte ai villeggianti la novità. Che volenti o nolenti, dovranno accettare.
Personalmente sperimento il sistema a Ginosa Marina. All’inizio c’è da abituarsi e da capire bene (servendosi dei mini manuali di solito messi a disposizione), all’inizio per sparecchiare la tavola mi son trovata davanti a qualche iniziale difficoltà, ma poi è filato tutto liscio. Ed ho cominciato a perfezionare la raccolta, imparare le clausole più insidiose (un esempio? Le posate di plastica non vanno buttate nella plastica!), diffondere ed incoraggiare io stessa la causa con parenti e amici. E il pensiero è subito andato alla mia Gioia…. A quando la rivoluzione?
C’è da dire che le statistiche, a livello nazionale, non sono confortanti: secondo Legambiente la Puglia sarebbe agli ultimi posti per quanto riguarda la raccolta differenziata. Attendiamo dunque con ansia cambiamenti e riscontri da parte delle Autorità competenti.