MARCO DONATONE SU RA1 CON IL SUO “IN…CONTE…NIBILE”-foto
Domenica, 18 agosto 2013, all’Olimpico di Roma, nella sfida di Supercoppa di calcio tra Juventus e Lazio, c’era anche il gioiese Marco Donatone con la sua bandiera. Unico tifoso juventino a rappresentare Gioia del Colle nella curva Sud. Una minuscola parte, tra le migliaia di tifosi presenti nello stadio, che piano piano si fa strada fino a diventare il simbolo di questa grande squadra, che stende senza pietà i suoi avversari con un secco e perentorio 4 a 0.
Una bandiera tra le tante, ma tanto geniale nella sua semplicità, da meritare più volte il primo piano delle telecamere di Rai 1, Sky e non solo. Uno striscione che inneggia ad un’altra bandiera della lunga storia calcistica della Juve, Antonio Conte, anche lui pugliese doc. Ieri calciatore di indiscusse qualità, oggi allenatore di una squadra fra le più vincenti che la storia calcistica annoveri, e non solo italiana.
Uno striscione apprezzato e ammirato da tutti i tifosi della “Vecchia Signora”, presenti dentro e fuori dello stadio con il suo semplice ma beneaugurante “IN…CONTE…NIBILE – Gioia del Colle”, che a risultato acquisito, foriero di altri risultati altrettanto positivi, ha continuato con grande gioia e soddisfazione a sventolare e svettare.
Ma lasciamo spazio alle parole rilasciateci da Marco, autore di questo striscione, divenuto in breve tempo il simbolo di tutti i tifosi presenti e assurto agli onori della cronaca sportiva mediatica.
“La mia è una grande passione verso la Juventus, la seguo fin da quando ero bambino, quando mio padre mi portava con lui a vederla a Torino. Da tre anni siamo entrambi abbonati allo Juventus Stadium, e quasi ogni domenica ci spostiamo in tutti gli stadi d’Italia. Facciamo parte del gruppo Juventini del Sud, con sede a Bisceglie, e viaggiamo con loro in pullman, furgoni e a volte aerei. Domenica era in programma, a Roma, la finale di Supercoppa tra Lazio e Juve. Sono partito in pullman alle 11 verso la Capitale, arrivati verso le 16:30 siamo stati controllati dalle forze di polizia al casello autostradale di Roma, e poi via verso lo Stadio Olimpico. Alle 19:30 il nostro ingresso nell’impianto. La partita è iniziata alle 21:00. Tra cori per la nostra Juve e sfottò verso i laziali inizia la gara e fin da subito la Juve parte forte, supremazia totale. La gara finirà 4-0 per i bianconeri con successiva premiazione in campo ed alzata della coppa. All’89° minuto vengo inquadrato da Rai 1 con il mio stendardo che porto in tutti gli stadi. Altre due volte sono stato ripreso anche da Sky. Piano piano stiamo diventando famosi. L’idea di quella frase è nata di comune accordo con mio padre. Ogni volta che lo esibiamo allo stadio si avvicinano tantissime persone per scattare una foto. Adesso siamo pronti per iniziare a macinare km in vista della prima partita in casa di campionato del 31 agosto a Torino. Alcuni miei amici mi definiscono malato. La mia in effetti è una malattia, non è da tutti farsi 1200 km quasi ogni domenica in pullman. La mia è una scelta di vita, ho seguito la Juve quando nel 2006 la mandarono in serie B, girandomi gli stadi di Crotone, La Spezia ecc, figuriamoci adesso. Vorrei ringraziare tutti gli amici di Gioia che si complimentano con me dicendomi che porto in alto il nome di Gioia del Colle. Sono pronto a tutto pur di seguirla sempre o ovunque. Anche quest’anno sono convinto che faremo un grande campionato e una gran bella figura in Champions. Fino alla fine, forza Juventus!”