LE “PORTE DELL’IMPERATORE” ANIMANO CENTRO STORICO-foto
Otto porte che animano e colorano il nostro centro storico. Otto porte dallo stile diverso e dalle suggestioni diverse. Otto porte che, sebbene differenti e originalissime, ruotano tutte attorno all’imperatore Federico II: a colui che emblematicamente fu detto ‘puer apuliae’, per la sua dedizione alla nostra terra; e ‘stupor mundi’, per tutto ciò che riuscì a conquistare e dominare.
Due giorni dedicati alla manifestazione culturale, alla sua seconda edizione, ‘Le Porte dell’Imperatore’, fortemente voluta dall’assessorato alla cultura di Gioia del Colle, nella persona di Piera De Giorgi, e dall’associazione culturale Artensione, presieduta dall’artista gioiese, Mario Pugliese; in collaborazione con il Presidente della Commissione Cultura della Provincia, Claudio De Leonardis; il Presidente del Consiglio Provinciale, Piero Longo; e il vicepresidente, Nuccio Altieri.
Otto gli artisti – provenienti non solo da Gioia, ma anche da Macerata, Taranto, Santeramo etc. etc., scelti da una commissione d’eccezione – che ristrutturano e decorano vecchie porte di cantine e abitazioni del centro storico gioiese.
Si va dall’acquavivese Francesca Quatraro, bravissima illustratrice di favole, che, in linea con il suo stile, dipinge Federico da bambino. Legata e dedicata all’intero mondo della fanciullezza è un auspicio, “perché ogni bambino possa diventare imperatore del proprio destino”, come afferma la stessa Francesca.
Proseguendo si passa al suggestivo interno realizzato dall’artista barese Loredana Cacucciolo: una sorta di stanza della memoria, in cui un interno riesce a raccontare la storia personale dell’imperatore, sebbene non sia raffigurato.
Legata al tema della memoria anche la porta di Stefania Di Gioia che sceglie di rappresentare un uomo anziano e stanco. Un uomo vittima di rimorsi e rimpianti, dai tratti malinconici, e che non riesce a fare a meno di ricordare se stesso da giovane.
Colorata e bella la porta del poliedrico artista gioiese, Ninnì Rizzi, che sceglie il simbolo della croce, essendo Federico a capo di quello che fu il Sacro Romano Impero.
Sceglie un simbolo anche Andrea Gatti che opta per una spada, realizzata con grande accuratezza, perché “se penso a Federico ho in mente il tema della battaglia”, così il giovane artista dichiara.
Battaglia presente sulla porta di Carmine Pavone con la rappresentazione del suo crociato a cavallo.
Troviamo Federico, inoltre, come uomo di cultura, sulla porta di Patrizia Guerrini, la quale ricorda la sua corte frequentata da intellettuali di culture diverse, e sostiene: “[…] non mi piace pensare al medioevo come un’epoca buia, ma come un’epoca di grande fermento culturale, dato da un crogiuolo di culture”.
L’unica donna presente è quella realizzata dell’artista santermano Carlo Molinari. Una raffinatissima e bellissima ancella medioevale che, attraverso un inganno dell’occhio, dato dall’effetto artistico ‘trompe l’oeil’, fa sì che chi guarda abbia l’illusione di trovarsi di fronte ad una giovane ancella che si trova sull’uscio della medesima porta. Non trattasi necessariamente di Bianca Lancia, legata da motivi leggendari alla nostra storia paesana, ma sta agli occhi di chi guarda darle un’attribuzione particolare o meno.
Infine ad accompagnare gli artisti, reading teatrali dati dalla compagnia gioiese ‘AtrebilTeatro’, e da letture federiciane a cura di Fortunato Buttiglione. Inoltre tra le vie del nostro centro storico ‘la band de le fav bianc’, giovani e bravissimi musicisti, e esposizioni, riguardanti sempre l’arte figurativa, di vari artisti.
Scatti fotografici a cura di Mario Di Giuseppe che si ringrazia per la costante collaborazione.