MOVIMENTO DI ENZO CUSCITO, SUSCITA INTERESSE-foto
Il 7 ottobre si è tenuto un interessante incontro a Bitonto tra rappresentanti di liste civiche di varie città della provincia barese, eletti nelle ultime elezioni in Consiglio Comunale e che oggi si trovano o all’opposizione o al governo nelle loro città. Tra gli invitati alla Tavola Rotonda anche Enzo Cuscito per la Coalizione “Per il Bene Comune” di Gioia del Colle.
Il parterre della sala degli specchi del Municipio è di tutto rispetto, e a tenere le fila delle esperienze a confronto sono stati l’assessore regionale alle politiche giovanili Guglielmo Minervini e il deputato di Scelta Civica Gaetano Piepoli. Le esperienze di Governance a Bitonto e Santo Spirito sono state illustrate dal sindaco Michele Abbaticchio e Luca Scaraggi per la città ospitante e dal consigliere di circoscrizione Erio Di Liso per la circoscrizione barese. L’esperienza di Cittadinanza attiva e partecipazione alle scelte di governance di opposizione da Enzo Cuscito.
E’ emerso che la partecipazione della cittadinanza, attraverso le associazioni, i movimenti politici e le liste civiche è ormai l’unica alternativa alla deriva dei partiti che, come ha sottolineato Piepoli sono via via passati dall’essere identificati con sostantivo a vederli ormai come un participio passato.
E’ anche vero, però, che non è possibile una vera politica di governance alternativa a quella attuale senza la presenza dei partiti politici di tradizione. Partiti presenti e radicati sul territorio più ampio di quello cittadino. Quindi più in grado di gestire e organizzare scelte politiche che vedono coinvolte più realtà comunali. Ruolo della presenza civica nei vari territori dovrà essere, quindi, di stimolare, proporre alternative ai partiti, prima che questi ultimi spariscano, e coinvolgerli nei propri progetti di governance fino a farli diventare prioritari rispetto alle consuete politiche fallimentari e di conflitti di interesse sempre più evidenti (vedi Gioia).
Se questo raccordo non ci sarà, se non si farà uno sforzo comune, da entrambe le parti, di abbandonare le vecchie logiche di pacchetti di tessere da una parte, con tutto il carico di pretese che esse portano con sé, e di abbandonare i pregiudizi verso i partiti da parte delle Liste civiche e quindi aiutare i partiti ad uscire dal pantano in cui si sono cacciati, il rischio sarà di avere forti liste civiche presenti sul territorio che, una volta esaurita la spinta propulsiva della partecipazione dal basso si limiterà a cercare di risolvere piccoli problemi cittadini ma si scontreranno poi con i scottanti temi provinciali e regionali che trovano soluzione solo in un coordinamento dell’azione comune.
Ad esempio se bisogna trovare una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti e la collocazione di opportune discariche, il localismo non è la risposta giusta. E così via con altre problematiche che necessitano di una sana dialettica, si, ma che poi procura le scelte più giuste se condivise al di là e al di sopra del campanilismo. E’ inevitabile una trasformazione che renda sin da oggi l’opposizione di Cittadinanza attiva nei Consigli Comunali una opposizione che svolga si un’azione di controllo ma anche di freno, di denuncia del malaffare, per arrivare infine a proporre e progettare un vero e proprio governo della città alternativo e con cui chiedere consensi e partecipazione alla cittadinanza attiva.
D’altro canto chi attualmente governa il territorio, Sindaco, assessori, Giunta, se vuol fare veramente gli interessi della città – come dice Abbaticchio – deve solo ascoltare le voci dal basso, promuovendo incontri, conferenze con i cittadini, associazioni, movimenti più attivi sul territorio nelle loro specificità. Non fosse altro perchè più preparati e concretamente coinvolti nelle problematiche da risolvere. Così si realizza l’idea di distribuire miglior qualità della vita al maggior numero di cittadini. Governance quindi significa progettare il domani e pensare e organizzare il miglior modo di vivere il territorio per i nostri figli.