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Cronaca

BARRIERE. G.FRANCO BENEDETTO: “SPERANZE DISATTESE”

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scivoli Nel mese scorso sul profilo dell’assessore Giuseppe Lenin Masi sono state pubblicate in bella mostra, foto di lavori in corso per mettere a norma gli scivoli per disabili in alcune vie scelte non a caso in città.

Lavori eseguiti “a regola d’arte”, anche se c’è chi si è chiesto con quale criterio sia stata scelta la ditta che li ha eseguiti ed ancora perché in alcune zone di Gioia e in altre no, senza una pianificazione, sull’onda di un impulso forse scatenato da commenti critici che hanno punto sul vivo l’assessore, scatenandone la disorganica ed affrettata reazione.

Non altrettanto riscontro è stato dato ad un’altra richiesta, forse presentata con toni troppo educati e sommessi, senza enfasi e titoli di coda…

Ci riferiamo alla richiesta protocollata in maggio da Gianfranco Benedetto, titolare del negozio “Nina” su corso Garibaldi, accanto a “Primadonna”, già Vitagliani.

Gianfranco da tre anni, tanti ne sono passati da quando è su una sedia a rotelle, per poter entrare nel suo negozio ogni mattina deve chiedere aiuto ed una volta all’interno non può più uscirne.

A complicargli la vita, già messa a dura prova dal destino, un piccolo gradino posto tra il marciapiede e l’ingresso.barriere

Nelle scorse settimane, quando lo abbiamo incontrato per raccontare la sua storia ci disse: “Se non sono accompagnato da qualcuno, mi è impossibile accedere in negozio ed una volta dentro sono di fatto impossibilitato a muovermi per mio conto. Non posso andare alla posta, prendere un caffè, comprare il giornale… Nei mesi scorsi ho chiesto al Comune di mandare dei tecnici per un sopralluogo, vorrei intervenire sul marciapiede a mie spese e poter risolvere questo problema. Telefonicamente ho ricevuto rassicurazioni in merito, ho anche presentato una richiesta scritta e atteso con fiducia, ma da maggio sono trascorsi ben nove mesi e non ho ancora ricevuto risposte.”

Pur ipotizzando che non essendoci un costo per il Comune, la cosa potrebbe risultare meno interessante per chi ama appaltare e far eseguire lavori in economia, ci si chiede se sia normale che occorrano dieci mesi per dare una risposta positiva o negativa e possibilmente giustificata, in quest’ultimo caso. La nostra speranza è che l’assessore prenda a cuore anche il caso di Gianfranco e gli regali la gioia di veder presa in considerazione la sua istanza. Promettiamo, inoltre, di immortalare l’eventuale soluzione del problema e la conquistata autonomia con taglio del nastro e spumante, servizio fotografico ed articolo celebrativo.

 

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