IN 10 MESI DATI ALLA CERIN 337.000 € DALLE NOSTRE TASSE
In questi giorni che vedono ancora “sanguinare” la ferita “politica” inferta ai cittadini gioiesi, costretti a pagar le tasse più alte d’Italia, altro “sale” viene versato, o meglio “affisso” all’albo pretorio, per la serie “diamo il colpo di grazia in una sola volta e non se ne parli più per altri tre mesi!”
Infatti in cambio degli egregi servizi resi dalla Ce.r.in Srl di Bitonto, i gioiesi hanno “sborsato” per il periodo settembre 2013 – luglio 2014 “solo” 337.421,94 euro rivenienti dal 2,83% della riscossione spontanea TARSU/TARES, dal 2,89% della riscossione IMU, dal 18,89% della riscossione spontanea TOSAP, PUBBLICITÀ, PUBBLICHE AFFISSIONI E CANONI IMPIANTI PUBBLICITARI (bonifici bancari e versamenti su conto correnti direttamente nelle casse del Comune senza nessun “passaggio” attraverso i servizi della società), dall’8,50% della riscossione coattiva degli stessi e delle violazioni ai regolamenti comunali, degli oneri di urbanizzazione, delle rette trasporto scolastico, delle rette asilo nido, della refezione scolastica e di tutte le altre entrate comunali.
Per fare un esempio, su ogni 100 euro pagati per affiggere manifesti, 19 vanno alla Ce.r.in, così come per ogni 100 versati per la mensa, l’asilo o l’autobus scolastico, 8,50 euro sono “regalati” alla società, così, tanto per e senza nessun servizio aggiuntivo da espletare… per il solo fatto di esistere ed essere nelle grazie dell’Amministrazione.
Un vero “pacco dono” a spese dei cittadini, che inizia a dare i suoi frutti, questo quanto “determinato” e pubblicato in questi mesi sull’albo pretorio. Il 20 agosto l’ultima tranche con le determinazioni n. 687 del 02/07/14, n. 745 e n. 746 del 16/07/14 e piatto forte la n. 757 del 18/07/14. Determinazioni emesse dopo che la Ce.r.in ha presentato le sue fatture. In poche parole la previsione dei 400 mila euro annui da noi preventivati si è puntualmente avverata.
In attesa delle “memorie” con cui l’Amministrazione difenderà questa indifendibile “regalia” nel ricorso al Tar presentato dal Comitato per il Referendum che tenterà di porre fine a questa emorragia di denaro pubblico, queste le prime “cambiali” a fronte dei servizi che tutti abbiamo potuto apprezzare nei mesi scorsi: cartelle pazze ed errori su errori, sempre – chissà perché – a danno del contribuente. In quanti, magari anziani, pur di non “restare con il pensiero” hanno pagato cifre superiori pur non dovendo versarle? Quanti si sono presi la briga di controllare e chiedere il rimborso? E quanto delle somme erroneamente incassate è diventato “aggio” della Ce.r.in?
Cifre, nella maggior parte derivanti dalle riscossioni ORDINARIE, ovvero quelle che – dalle tasche del contribuente con bonifici e versamenti postali – vanno direttamente nelle casse comunali. Accertamenti, ingiunzioni e riscossioni coattive, in minima parte, sono invece collegate a presunti errori sanzionati o sanzionabili.
Ultima nota: dall’aggio delle tasse versate sono stati calcolati e versati allo Stato oltre 61mila euro (61074,38) di iva, denaro che MAI sarebbe stato speso se il servizio fosse rimasto all’interno del Comune. Quanti “straordinari” o stipendi si sarebbero potuti pagare in 10 mesi con 337.421,94 euro? E se – per assurdo – rientranti nel lavoro ordinario degli impiegati, quanto – in percentuale delle tasse imposte – avremmo potuto pagare TUTTI di meno?