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NUOVA SOCIAL CARD. CHE FINE HANNO FATTO I FONDI?

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Riceviamo e pubblichiamo.

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“A due anni di tsocial-card-2014empo dal provvedimento che istituiva la social card per le cosiddette “nuove povertà”, i 50 milioni di euro promessi sono ancora bloccati. La denuncia di “Caritas Italia” e di “Save The Children” al Governo Renzi è rimasta, infatti, ancora inascoltata. A Bari, a fronte delle 1.500 richieste previste, sono arrivate solo 1.114 domande di cui a malapena 321 sono risultate idonee. Una situazione simile anche a Firenze, amministrata sino a poco tempo fa dal neo-premier Matteo Renzi, dove hanno fatto richiesta solamente in 516, su un migliaio previsti, e non ci sono ancora i dati definitivi dei beneficiari. Sotto accusa finiscono, così, i requisiti forse troppo stringenti. Tra questi: la perdita del lavoro negli ultimi 36 mesi o l’aver avuto un reddito inferiore ai 4.000 euro nei 6 mesi precedenti la richiesta. Questi fondi della nuova social card avrebbero aiutato i nuclei familiari con una ISEE fino a 3mila euro l’anno, con un patrimonio mobiliare sotto gli 8mila euro, con un’abitazione di valore Ici inferiore ai 30mila euro e che non avessero acquistato un veicolo negli ultimi 24 mesi.

Misure di questo tipo possono essere un valido argine per contrastare le nuove povertà dichiara il deputato pugliese Giuseppe D’Ambrosio (M5S), che ha depositato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla questioneAnche pochi milioni di euro possono fare la differenza. Per questo, i criteri dovrebbero essere pigiuseppe-ambrosioù ampi e le risorse andrebbero sbloccate con la massima urgenza”.

Ma dopo i 50 milioni di euro stanziati per il 2013, i 300 milioni per il 2014 ed i 297 milioni per il 2015, non vi è ancora nessuna traccia dei fondi per i “nuovi poveri”. Così, la richiesta di Caritas e di Save the Children, finora rimasta inascoltata, è finalizzata a migliorare i criteri per l’assegnazione e sveltire la procedura di erogazione dei 50 milioni di euro promessi due anni fa. Anche perché in Italia la situazione non è più sostenibile e a farne le spese sono spesso i bambini. “Più di un milione di bambini, 1 minore su 10, ha vissuto nel 2013 in condizione di povertà assolutaconclude D’Ambrosio (M5S) Il dato è in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Il mancato sblocco dei fondi rientra forse fra i tagli del Governo Renzi? Accelerare l’erogazione dei fondi e ampliare i requisiti deve essere una priorità per questo provvedimento”.

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