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PÒVIA EMOZIONA CON IL SUO “SIAMO ITALIANI IN TOUR”-foto

gioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscito

gioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscito Il 21 agosto la Lega Casearia e Pierrè Animazioni hanno portato in piazza Plebiscito il concerto di Pòvia “Siamo italiani in tour”, produzione da un anno itinerante in tutta Italia con Giulio e Andrea alle chitarre, Claudio alla batteria, Mirko al basso, Alessio al pianoforte ed Anna, voce e violino. 

Sin dagli inizi si è intuito che il pubblico sarebbe stato protagonista del concerto live registrato, salvato su “pennetta” da quattro giga e venduto per soli 10 euro a chi ne avesse fatto richiesta.

Una formula decisamente innovativa per promuovere i propri brani e soprattutto comunicare idee e filosofia di vita condivisibili. Sul maxi schermo posizionato dietro i musicisti, le telecamere proiettano alternativamente le immagini del palco e quelle di un pubblico entusiasta e partecipe. Dopo alcuni brani preceduti dalla proiezione di frame di “Scherzi a parte” di cui Pòvia è stato vittima, ha inizio il concerto. Una bimba sale sul palco, si accoccola e canta con l’artista. All’esecuzione di brani noti del cantautore, ne seguono altri meno conosciuti eppur sorprendentemente attuali, spesso intrisi di una forte denuncia nei confronti del mondo politico.gioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscito

E’ il caso di “Io non sono democratico” tratto da “Nuovo Contrordine Mondiale”, ultima produzione del cantante milanese che scatena tra il pubblico non pochi sorrisi e battute ironiche nei confronti dei politici presenti, alquanto imbarazzati.

Numerosi i temi “scottanti” trattati da Pòvia; l’anoressia e la bulimia in “Mia sorella”, il pregiudizio nei confronti degli omosessuali in “Luca era gay”, con “La verità” il sofferto dramma dell’eutanasia di Eluana Englaro e “Maledetto sabato”, brano dedicato al suo amico Francesco, per confessare a tutti un momento buio e burrascoso della sua vita. Nel 1992, all’età di 20 anni, Giuseppe perse il suo amico di sempre in un incidente mortale, su una strada, mentre a 85 km l’ora correvano nella notte lasciando che “scorresse” nelle loro vene alcool e droga.

Con Francesco il cantante aveva condiviso tutto sin dalla più tenera infanzia ed ancor oggi gli manca tantissimo. Commosso, esorta i giovani a dare valore alla vita, a non cedegioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscitore alla tentazione di cercare la felicità o la soluzione dei problemi nell’ebbrezza di droghe e alcool… lì c’è solo fragilità e morte.

Grande il suo coraggio ed autentica la sua emozione…! Le sue parole – lacrime di dolore – cadono sul pubblico silenzioso, prigioniero del sortilegio evocato dal dramma vissuto e in un brivido si increspano, naufragando nella deriva di un ricordo.

Non è stato facile, non lo è mai – confessa il cantante -, ma ne sono venuto fuori grazie alla musica che dà respiro alla mia anima e voce ai miei pensieri ed alla mia famiglia, alla mia compagna Teresa, alle mie due figlie Emma ed Amelia… al pubblico! Sono tornato a volermi bene e ad aver cura di me, per dar loro l’esempio. Spesso compongo pensando che un giorno, ascoltando quel che ho scritto e musicato, saranno orgogliose del loro papà.”

Per sedici anni, mentre tenta di farsi strada nel mondo della musica e liberarsi del fardello di alcool e cocaina, Pòvia lavora come cameriere. Poi giunge il successo. Nel ’99 arriva in finale a Sanremo, nel 2003 vince la XIV edizione delgioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscito Premio Città di Recanati con il brano “Mia sorella” e nel 2005 è nuovamente a Sanremo – fuori concorso – con la canzone “I bambini fanno ooh…“.

Il brano viene scelto come colonna sonora per “Avamposto 55”, campagna di solidarietà a favore dei bambini del Darfur promossa da Paolo Bonolis. A sostegno di questa iniziativa Pòvia devolve, per un intero anno, i proventi derivanti dalla percentuale delle vendite del singolo “I bambini fanno ooh” e contribuisce alla costruzione di due scuole-ospedali in Africa.

Ma gestire il successo non è facile…

Per un po’ mi sono lasciato andare, ho conosciuto il buio della depressione, gli attacchi di panico ma ne sono venuto fuori e alla fine ho abbandonato ogni sregolatezza: non fumo, non bevo, faccio attività fisica, amo correre e soprattutto attraverso la musica condividere con il pubblico emozioni, ideali e speranze… Non dobbiamo arrenderci né omologarci!”

E con “Zoccoli” mette knock out stilisti e griffe chgioia del colle: concerto pòviae annullando la personalità, rendono tutti uguali. La sua rivendicazione è forte, decisa e ritmata.

Tra un brano e l’altro “sbocciano” cartelli bianchi su cui compaiono pensieri che in poche parole colgono l’essenza del brano proposto o del messaggio trasmesso, senza negare che …ognuno ha la sua verità”.

Pòvia continua a raccontarsi, confessa di aver preso le distanze dai media privilegiando le piazze… troppo strette le “maglie” in cui ingabbiare il libero pensiero, per un artista del sociale con evidente intolleranza nei confronti della censura.

Nei suoi testi semplici, diretti, a volte affilati come rasoi, le metafore si vestono di ritmo e musica e divengono slogan universali.

“Rischiamo tutti di essere standardizzati – ammette il cantante – a me piace andare controcorrente, lo posso fare con le canzoni, la mia politica è questa.”

Pòvia dialoga direttamente con il pubblico, fino a mezz’ora prima dall’inizio dello spettacolo quasi assente, poi fluito e attratto irresistibilmente dalla simpatia del cantautore. Non si nega agli scatti, né si sottrae alle advances dei suoi fan e di semplici curiosgioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscitoi.

Lucia e Sabrina a fine concerto scrivono un messaggio sul profilo di facebook dall’artista per dar voce alle emozioni della serata: “[…] Ci hai trasmesso… gioia, positività, voglia di vivere… Adoriamo il tuo sorriso, la tua grinta e la tua determinazione in tutto e per tutto… Sei stato in grado di farci piangere soprattutto con la tua canzone “Maledetto sabato”. Ti si leggeva la tristezza negli occhi e Dio solo sa quanto sia stato difficile per te… Come si fa a non volerti bene?… Tu sei rimasto lo stesso ragazzo umile e onesto di sempre…. Con la tua musica ci hai insegnato ad essere noi stesse e a credere nei sogni…”.

Una testimonianza toccante che potrebbe aver come colonna sonora “L’amicizia”. Ed è confidando nell’amicizia di sconosciuti che con spettacolare fiducia Pòvia si lascia cadere tra le braccia del pubblico, un gesto di totale abbandono che conferma quanto l’artista sia in armonia con l’umanità. L’ultimo saluto lo riceve sul palco da Piero Romanazzi, traboccante di entusiasmo al pari del pubblico.

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Note biografiche

Giuseppe Pòvia, vincitoregioia del colle: concerto pòvia piazza plebiscito di Sanremo nel 2006 con “Vorrei avere il becco”, conquista il suo primo disco d’oro con “I bambini fanno ooh”, presentato fuori concorso a Sanremo l’anno precendete. Nel 2008 conquista il Leone d’Argento alla carriera per la musica, nel 2009 arriva secondo alla 59° edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Luca era gay”, brano che vince il premio Mogol. Pòvia, impegnato nel sociale, partecipa a numerose iniziative benefiche legate ai minori. Ogni anno la sua produzione cresce: nel 2010 è in tour con “Scacco Matto Rock Live”, compone “Ci sei solo tu” – secondo disco d’oro, nello stesso anno “È stato bellissimo”, vende 63 mila e “conta” 250 mila download digitali.

A dicembre dello stesso anno “Il mondo è di tutti” diviene colonna sonora dell’AIL e del triangolare di calcio con Media Friends, Nazionale Cantanti e Grande Fratello. Per ogni copia venduta un euro è donato all’AIL. Il 2011 è l’anno in cui Pòvia partecipa alla trasmissione “Ballando con le stelle”, su RAI 1. A maggio, nell’ambito dei Wind Music Awards, riceve il premio delle associazioni di categoria Fimi, Pmi e Afi e pubblica il singolo “E non passi”. Nel 2012 l’evoluzione: “I ‘bambini’ fanno rock” da cui viene estratto il singolo “Ricordi”.

Nel 2013 inaugura il tour “Cantautore” con una serie di concerti nei teatri, solo chitarra e voce. Nel mentre riveste l’incarico di Direttore Artistico della “Scuola per Cantautori” di Grosseto compone “Siamo Italiani” e partecipa a “I Migliori Anni” presentato da Carlo Conti.

Con “Siamo Italiani Tour” nel 2013 e 2014 toccherà moltissime piazze italiane, in ogni concerto il messaggio passa è che “la vita non si gode, si vive!” Ed a Pòvia noi tutti auguriamo lunga vita e di riuscire a cambiare il mondo con le sue canzoni e la sua musica. Le emozioni sono i fili conduttori dell’energia che illumina il futuro… e nei testi e nella musica scopriamo attraverso artisti come Pòvia, inesauribili giacimenti! [Foto Claudio Ranalli, Mario Di Giuseppe e Angela Pasqualicchio]

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