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VERTENZA ANSALDO – TUTTI A ROMA… E I RISULTATI?-foto

manifestazione operai andsaldo a roma

manifestazione operai andsaldo a roma Una nutrita rappresentanza di lavoratori della Ansaldo di Gioia del Colle – ben oltre il centinaio le presenze registrate – ha percorso le strade di Roma nella giornata di oggi, 4 febbraio, manifestando fin sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, dove nel pomeriggio, dopo una lunga attesa, si è tenuto l’atteso incontro con il viceministro Claudio De Vincenti per scongiurare la chiusura dello stabilimento.

Le speranze riposte nel tavolo di concertazione, nonostante lo spiegamento di forze politiche in campo emanifestazione operai andsaldo a romad i buoni propositi – si sono recati a Roma il sindaco Sergio Povia, gli assessori Pippo Colapinto, Federico Antonicelli e Giuseppe Lenin Masi, l’assessore regionale Leo Caroli e il sindaco della città metropolitana Antonio Decaro -, al momento sono “congelate”.

Si dovrà infatti attendere il 16 febbraio per comprendere se c’è un margine di trattativa, anche se il cauto ottimismo che nella mattinata aveva animato i presenti, si è scontrato con la realtà di una azienda – la Sofinter – che non ha alcuna intenzione di investire su Gioia e che per sopravvivere ha deciso non solo di delocalizzare la produzione laddove i costi di manodopera consentono un margine di profitto più alto, ma addirittura di azzerare la produzione in fabbrica, gestendo le commesse “in contomanifestazione operai andsaldo a roma terzi” presso altri stabilimenti.

Alla richiesta, da parte di sindacati e istituzioni, di revocare la procedura di chiusura e di elaborare un piano di rilancio per lo stabilimento di Gioia, l’azienda ha infatti risposto “picche”.

“Il problema che abbiamo evidenziato, è un altro – spiega Francesco Angelillo, RsuE’ una contraddizione parlare di costi elevati, quando l’azienda non ha mai investito in innovazione tecnologica, proprio nell’ottica di una riduzione dei costi, nonostante ci fossero stati degli impegmanifestazione operai andsaldo a romani in tal senso presi in precedenza”.

La parola ora passa al Consiglio di Amministrazione della Sofinter che dovrà esprimersi alla luce delle proposte emerse e il prossimo 16 febbraio sedere al tavolo del Ministero.

In attesa della manifestazione del 7 febbraio che vedrà scendere in piazza a Gioia gli operai e i cittadini – è previsto il raduno nel piazzale della Coop alle 10 -, il presidio sotto i cancelli dell’Ansaldo continua. Gli operai accampati nella tenda della Protezione civile non si arrendono e con coraggio difendono il posto di lavoro. La sensazione è che senza proposte concrete di riconversione o investimenti non solo a “parole”, a ben poco serviranno selfie e proclami di solidarietà.

E’ di azioni politiche mirate e incisive, con presa in carico del futuro di queste 197 famiglie e di quelle dell’indotto, non meno penalizzate dalla chiusura dello stabilimento, che oggi più che mai si sente il bisogno.

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