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Cronaca

OMICIDIO. SI SCRIVE DI DE MATTIA. SU ANTONIETTA IL SILENZIO

omicidio cirasola

pietro de mattia con la moglie Non è mai facile scrivere di cronaca, né lo scorrere del tempo rende meno drammatici gli eventi narrati… la morte di Antonietta Cirasola è uno di essi.

Dopo il clamore mediatico dei primi giorni, la confessione di Pietro De Mattia, il suo arresto ai domiciliari e la conferma da parte dei figli di un affetto che nulla potrà mai sminuire nei confronti del padre, perdonato e compreso e nel tribunale strettamente familiare già assolto, ecco tornare “in cronaca” quella che potremmo definire una fase atipica all’interno di questa vicenda: la spettacolarizzazione dell’umano tormento di un uomo che pur se circondato da affetto e comprensione, non riesce ad assolversi e sente il bisogno di recarsi sulla tomba di sua moglie per portare un fiore e pregare in chiesa.

Al di là dei comunicati degli avvocati difensori Filippo Colapinto e Claudio Van Westerhout, che giustamente curano l’immagine del loro assistito “colorandone” l’aspetto umano e annunciando che il giudice ha concesso due visite mensili al cimitero e acconsentito che l’uomo andasse a messa, vi è comunque un vuoto che non risulta ad oggi colmato: chi era Antonietta Cirasola? Nessuno ha speso parole per “raccontare” questa sfortunata donna, quel che ha realizzato nella sua breve vita. Amici, parenti sono restati in un attonito silenzio, il suo ruolo di madre e moglie a stento è stato tratteggiato, lasciando che il suo profilo umano, il suo spessore sociale, diventasse in questi 48 giorni sempre più evanescente.

Vorremmo raccontare questa donna attraverso le parole di chi le ha voluto bene, lasciare di lei un ricordo che non sia quello macchiato di sangue il 15 febbraio scorso.

Lanciamo questo invito dalle pagine di GioiaNet e “la voce del paese” perché a “rivivere” non sia solo l’orrore, ma anche la dolcezza del suo sorriso, l’unica silenziosa testimonianza di un’intera vita.

 

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