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DAVIDE BELLOMO “LA VOGLIA DI FARE POLITICA IN LIBERTÀ”

davide bellomo

davide bellomoMartedì 12 maggio, alle ore 19 circa, si è inaugurata  in via Diana in Gioia del Colle la sede elettorale di Davide Bellomo della lista Schittulli presidente, rappresentata ed organizzata dal geometra Tommaso Venere.

Figlio “d’arte”, suo padre è il politico Bellomo che nel passato ha fatto parlare di sé per i suoi interventi politici a favore degli agricoltori, consigliere provinciale prima, poi regionale, promotore di varie leggi regionali approvate sulla disabilità ed in campo turistico- alberghiero, laureato in giurisprudenza ed operativo nel settore da oltre 20 anni, gradito da tutti per la sua semplicità ed affabilità, ripropone la sua candidatura perché ama la politica ed è interessato a tutto ciò che fa parte del bene comune.

Iniziando la sua presentazione, ringrazia Tommaso Venere per la sua disponibilità e collaborazione, citando appena la “pagina nera” che sta vivendo la nostra città per le note e recenti vicende giudiziarie. Parla di necessità di “ amicizia e di schiettezza “ nella politica, cosa che è palesemente venuta meno nelle ultime vicende di “Forza Italia”. Dice di essere stato testimone oculare delle stesse: l’otto marzo erano insieme, la Poli Bortone e Schittulli.

Comunicazioni continue, poi. Tutta la destra voleva un accordo, ma Berlusconi, dopo aver tenuto tutti sulla corda per un giorno ed una notte, ha deciso. fuori Fitto, contro i pareri di tutti i movimenti di destra.

“Vincere sarà difficile” dice il candidato, che pure vuole esserci e che farà il possibile perché il ruolo del suo movimento abbia peso nella nuova amministrazione regionale. La divisione della destra gioverà alla sinistra, nonostante la “scontentezza dell’elettorato e dei politici stessi”.

Parlando di Emiliano lo definisce “un simpatico destrorso” per caso a sinistra, per giunta incoerente in molti giudizi ed affermazioni, specialmente quelle riguardanti l’operato di Vendola.

Di Schittulli, invece, che indica come suo modello, apprezza la serietà e la passione per il sociale che lo fa operare, a titolo gratuito, nonostante sia da tempo in pensione, presso la Clinica Oncologica Mater Dei.

Le sue dimissioni dall’attività medica, gli hanno dato la possibilità di fare spazio ai giovani chirurghi, usciti dalla sua scuola. Per Davide Bonomo questo è un segno di amore per il prossimo che non sempre è riscontrabile in uomini politici, e che invece dovrebbe essere garanzia per gli elettori. A questo proposito si lamenta della “visibilità” che certi giornali danno ad alcuni politici parlando di argomenti  che fanno notizia e non di cose programmate e fatte.

Se lui fosse un semplice cittadino la prima cosa che chiederebbe ad un politdavide bellomoico sarebbe di sapere “cosa è stato fatto rispetto a quanto preventivato”. Domande che spesso anche il più sprovveduto uomo della strada si pone e fa al politico di turno, ma senza ricevere risposte concrete e documentate.

Alla domanda in che cosa si sente vicino al pensiero politico del padre, risponde che lui ne vuole continuare l’aspetto cattolico e moderato e che riscontra nella politica del passato una cultura di gran lunga superiore alla presente.

Le opportunità per la Puglia sono legate allo sviluppo del turismo e ad una agricoltura moderna e “curata”, attività che i politici devono assistere con informazioni e supporti legislativi adeguati. A riguardo dei problemi dei “migranti” dice che la solidarietà non deve essere discriminazione e che devono essere rispettate le priorità igieniche e civili delle città ospitanti.

Sul problema della disoccupazione giovanile Bonomo sostiene che il tempo del “posto fisso” è ormai finito e che i giovani devono essere disponibili alla “diversificazione del lavoro”, seguendo le proprie capacità ma specialmente interpretando le possibilità di una società in rapida evoluzione.

La “città metropolitana” una bufala, un qualcosa che ha creato aspettative, ma che non cambierà e specialmente non migliorerà niente. Lui, nonostante la sua passione politica e l’impegno che una nuova elezione gli permetterà di continuare, non lascerà mai la sua attività professionale

“Non voglio la poltrona per vivere, ma fare politica in libertà”.

 

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