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‘UN IMPEGNO IN…COMUNE’: CONTINUA POLITICA DEL DO UT DES

consiglio-comunale

consiglio maggioranza povia “Ho sempre seguito le complesse vicende politiche del Comune di Gioia del Colle, ancor più da quando sono diventato Presidente del Movimento Pro.di.Gio. Tuttavia non mi reputo una persona che conosce la “politica” ed il modo di farla e non credo quindi di poter dare consigli ed indicazioni a nessuna delle parti impegnate nella competizione elettorale.

Quello che però ritengo di poter fare è analizzare quanto successo nelle amministrazioni passate e le motivazioni per cui non sono riuscite a portare a compimento il loro mandato elettorale disattendendo, così, le giuste aspettative dei cittadini che le avevano votate. Non mi riferisco a coloro che, normalmente, si sono assoggettati a scambiare il proprio voto con denaro, cene e favori di vario tipo (per costoro più elezioni ci sono meglio è!), ma a coloro che hanno votato e votano con convinzione e che hanno visto i loro paladini cambiare casacca con spudorata tranquillità.

Orbene, la motivazione di fondo che ha determinato, nel passato, la delegitdonato lucillatimazione delle amministrazioni (ad esclusione dell’ultima provocata dall’azione giudiziaria) è sempre stato il venir meno dell’appoggio di alcuni Consiglieri alla maggioranza nella quale erano stati eletti e la successiva trasmigrazione nello schieramento opposto per poi, nella tornata successiva, rientrare nello schieramento di partenza.

Cosa può aver provocato questo esasperato trasformismo?

Quello di giolittiana memoria vedeva i deputati dell’epoca spostarsi da uno schieramento all’altro, ma mai rientrare in quello originario.

La realtà gioiese vede, invece, fronde di trasformisti migrare stagionalmente dal centro-destra al centro-sinistra con esasperata indifferenza. Non sarà che in comune ci siano interessi inconfessabili, che solo con la partecipazione attiva alla politica potrebbero essere portati a compimento?

Com’è possibile, quindi, riciclarsi con sfrontata indifferenza? E’ facile! Costituisco una mia lista civica con un nome altisonante (ad esempio, per pura fantasia, Gioia mia, Tutti per Gioia, Ci regaliamo Gioia, Cristiani per Gioia e così via); chiedo la candidatura in lista a cittadini quasi o del tutto ignari; mi inserisco in una coalizione che ha necessità assoluta di raccogliere adesioni (possibilmente con un candidato Sindaco al di sopra di ogni sospetto) e metto all’incasso la cambiale a vittoria conseguita.

Probabilmente l’ipotesi che la Coalizione Sep-Pro.di.Gio. potesse vincere la prossima competizione elettorale e cambiare decisamente il modo di amministrare la città non ha fatto altro che incrementare la corsa a costituire movimenti e liste civiche di comodo (al momento più di venti).

I vari candidati Sindaco, dovranno necessariamente fare i conti, ad elezioni concluse ed a vittoria conseguita, con chi ha permesso loro il raggiungimento dell’agognata carica. Per il vincitore accontentare gli appetiti di nove, sei o cinque liste sarà un compito estremamente complesso e richiederà, quale contropartita, il venir meno del naturale interesse collettivo. consiglio-comunale-al-completo

Per esperienza vissuta, posso assicurare che il lavoro di predisposizione del programma comune ed il coordinamento di due soli movimenti, Sep e Pro.di.Gio., ha richiesto circa un anno di tempo e la costituzione di gruppi nei quali, molto spesso, sono emerse visioni diverse. Diventa estremamente difficile immaginare come possa, una coalizione costituita da molteplici liste civiche, sviluppare o portare a compimento, con la coesione necessaria a garantire un mandato elettorale, un programma condiviso che resista alle votazioni dell’aula consiliare.

Questa non è Politica, ma mero ed artificiale compromesso, basato su equilibri instabili che porterà ad un futuro estremamente incerto e che rischia di riproporre il desolante quadro dell’ingovernabilità o del cattivo governo, in analogia alla “buona amministrazione” di poviana memoria”.

PIERLUIGI MANCINO
Presidente Movimento PRO.DI.GIO.

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