ETICA POLITICA, AMMINISTRATIVA E PERSONALE. CHI ERA COSTEI?
“Scrivo queste due righe, come spesso le apostrofano i miei amici pentastellati, per esprimere il mio assoluto sgomento di fronte ad una serie di barbarie comportamentali che, in questa misera campagna pre-elettorale, stanno tinteggiando con funeree sfumature, il confronto politico o quanto ne resta di esso.
Rendersi conto di quanto a Gioia del Colle il paradosso sia oggi una realtà tangibile, di come l’etica sia divenuta bisbetica e l’equità si stia sfaldando sotto il peso della pecunia oleosa, è affare gravoso per gente, come il sottoscritto, che per anni ha creduto nella possibile lealtà tra le genti.
Oggi, ahimè, mi rendo conto di quanto la legalità, l’etica, le morale non siano principi universali ma si adattano alle esigenze dei singoli, dei ricchi, dei soliti.
Eppure io ci credo ancora negli insegnamenti di un maestro dell’umanità, e non smetterò mai di crederci, perché “due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o se fossero nel trascendente, fuori dal mio orizzonte: io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza” (Immanuel Kant, Critica della Ragion Pura).
Affiggerete pure manifesti e cartelloni ovunque, sulle strade pubbliche così come in locali privati, vi fregerete di innumerevoli sedi elettorali, il cuore della “brava” gente non ne verrà toccato, ed è a loro che la mia voce rivolge il fiato.
Se soltanto ammetteste che, in una sana competizione elettorale le armi dovrebbero essere alla pari, che a tutti i concorrenti dovrebbero essere concesse le medesime possibilità di mostrare le proprie argomentazioni, senza cene, feste, buoni, e quant’altro l’ingegno può suggerire, allora sì che il mio spirito si ricrederebbe.
Purtroppo non è così e, con voi, non lo sarà mai!
Troppo forte l’interesse di vincere, troppo importante il premio.
Allora tutto può essere concesso, raccolta di firme in luoghi che sarebbe meglio non dire, promesse facili da dimenticare, liste elettorali di cui è meglio abbondare.
È la politica mi vien detto, è il fine che giustifica i mezzi: dobbiamo vincere, costi quel che costi!!!!
Noi non siamo così, noi non scenderemo mai a compromessi!
Come Rousseau “possiamo ammirare quanto vogliamo la società; rimane il fatto che porta necessariamente gli uomini ad odiarsi reciprocamente in proporzione ai loro interessi crescenti, a rendersi mutualmente solo dei servizi apparenti e a farsi invece tutto il male possibile”.
C’è una categoria di leggi “che non si incidono nel marmo ma nel cuore dei cittadini” (il contratto sociale)”.
Vito Lovero