PROGRAMMI E “ORRORI” DEI CANDIDATI SINDACO A CONFRONTO
Poco più di quarantotto ore separano Gioia del Colle dall’esito delle elezioni amministrative. Due giorni di assoluto silenzio stampa: la campagna elettorale si concluderà definitivamente alle ore 24 di oggi, venerdì 3 giugno. Giusto il tempo per gli ultimi comizi di chiusura; il battage elettorale diventa pressante.
Ma, prima di chiudere definitivamente, la redazione di Gioianet e La voce del paese, con l’appoggio tecnico di concittadini volontari, organizza un incontro contestuale tra i sette candidati in corsa per la carica di sindaco. A dispetto di vento e sole oscurato, Piazza dei Martiri accoglie numerosi interessati: tra supporters, haters e passanti si nascondono forse gli ultimi indecisi. Occorre captare la loro attenzione, la caccia all’ultimo voto sta per concludersi.
Modera l’incontro Donato Stoppini, che concede ad ognuno degli intervistati due minuti, più trenta secondi di eventuale sforamento, per indicare i punti fondamentali del loro programma in merito a ciascuno dei cinque diversi ordini di questioni proposte: lotta alla disoccupazione, sanità, sicurezza, fisco e tassazione, servizi alla persona e politiche sociali.
Come più volte ripetuto da alcuni dei sette papabili, le buone idee esistono e sono comuni. Pertanto è forse più opportuno analizzare alcuni degli “orrori” che, vuoi per il tempo stringato, vuoi per l’emozione del momento (la cittadinanza intera di Gioia del Colle se lo augura), sono arrivati a disturbare la sensibilità intellettuale delle lì presenti menti raziocinanti.
Antonicelli esordisce spiegando che quello della lotta alla disoccupazione è il pilastro portante del suo programma, per poi procedere con una lezione di storia della crisi industriale/occupazionale in terra gioiese. La soluzione è il settore terziario: puntare sul turismo in vista di Matera 2019 forti dell’ausilio di “Gioia in un click”, applicazione per smartphone capace di fornire ogni informazione circa le potenzialità enogastronomiche, culturali e ospitative del territorio gioiese: così si spera di captare buona parte delle richieste turistiche previste per il 2019 (prima e dopo invece?). Confidiamo nella buona Fede di Antonicelli, essendo certi del fatto che il suo programma in merito non sia riducibile a questo tipo di soluzioni.
Più propositivi riguardo la questione occupazionale tutti gli altri candidati. Tra i più “tecnici” Lucilla e Gallo: per il candidato sindaco di “Un impegno in…Comune” l’amministrazione può e deve essere il “grimaldello” grazie al quale giungere ad un incremento degli investimenti tramite la creazione di una nuova immagine di città (si potrebbe a tal proposito disquisire lungamente sul valore “economico” di legalità e lotta alla criminalità) e di regolamenti che vadano a disciplinare (e facilitare) gli investimenti e ad incrementare le potenzialità produttive del Comune. Similmente, Giuseppe Gallo ritiene opportuno creare le condizioni per le quali è più semplice per un imprenditore decidere di puntare sul territorio gioiese.
E se in tema di sanità le proposte non possono lasciare spazio ad equivoci (data la competenza sovralocale delle soluzioni da adottare), quando il moderatore chiede ai candidati di esplicitare i passaggi dei vari programmi elettorali riguardo la questione “sicurezza” (per le strade, nelle abitazioni private, per le aziende), allora si sfiora il ridicolo. D’altronde è in questo campo che le destre (ma non solo) riescono a sfoggiare tutto il loro pressappochismo: per Gallo, Falcone e Antonicelli la ricetta per la sicurezza dei cittadini sta in un mix di sistema avanzato di videosorveglianza e tavoli di concertazione con tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. Infatti è notoriamente evidente a tutti noi come qualche telecamera agli angoli delle strade sia in grado di risolvere ogni problema di piccola e grande criminalità. Un discorso a parte per Lovero, candidato del Movimento 5 Stelle, che parla di una definizione della figura di “vigile di quartiere” il cui ruolo rimane ai più oscuro.
Gli altri riescono a prendere atto della complessità del problema, evidentemente non risolvibile con telecamere e militarizzazione degli spazi cittadini. È opportuno invece operare in sintonia con le forze dell’ordine a tutti i livelli, rieducare, sensibilizzare i più giovani a non rimanere indifferenti e a denunciare.
Gli ultimi due ambiti (fisco e servizi alla persona) sono i più estesi. È chiaro come due minuti siano insufficienti ad esaurire gli argomenti in maniera anche lontanamente soddisfacente. Resta un accordo di fondo sulla necessità di intervenire in materia di tassazione tramite la revisione delle spese per conferimento e riciclo dei rifiuti urbani. Per tutti invece i servizi alla persona offerti dal Comune sono una buona base di partenza rispetto alla quale è comunque sempre possibile migliorarsi con idee più o meno valide (decisamente interessanti quelle di Paradiso, del tutto aberranti quelle presentate da Falcone).
Due giorni, dicevamo sopra, di silenzio stampa. Prendiamoci il tempo per riflettere, leggere attentamente i programmi, guardandoli con occhio critico e cercando di comprendere quanto in essi vi sia di realizzabile. Diffidiamo dagli slogan, dalle promesse e dalle millantazioni malcelate; diffidiamo da chi crede di possedere bacchette magiche e formule per la risoluzione di problemi di qualunque genere, da chi assicura abbattimento di oneri fiscali e incremento di posizioni occupazionali, perché non è da poco la responsabilità che lo stesso due giugno di 70 anni fa abbiamo deciso di assicurarci.
Programmi Elettorali: