“VERSI IN SOGNO”, DI GIACOMO SIRRESSI, A SPAZIO UNOTRE
Consueto appuntamento con il mondo delle arti, giovedì 21 ottobre, nella solita e affascinante location di Spazio Unotre, allestita per l’occasione da una singolare scultura data da sedie e poltrone decorate da Mario Pugliese – che si dimostra sempre un ottimo e accogliente padrone di casa -, e da bei dipinti che animano le pareti.
Ad introdurre, Fortunato Buttiglione – che assieme a Giorgio Gasparre, Giacomo Leronni, e Filippo Paradiso – organizza la rassegna dedicata al mondo della letteratura. La formula è sempre la medesima: incontriamo l’arte figurativa data per l’occasione dall’abile mano di Pompeo Colacicco, gli interludi musicali affidati al basso di Antonio Leronni, ed i versi particolari di Giacomo Sirressi.
“Versi in sogno […]”, così li definisce ad un certo punto del suo discorso
La poesia di Giacomo è una poesia alla quale non si può chiedere un significato preciso. In effetti
Lo stesso Giacomo sostiene di comprendere sempre dopo quello che scrive, “Stretto in un albero/ ricordo ciò che ero/ in un nodo rigido/ aspetto nuova vita […]”. O ancora scrive: “Il frastuono di parole non dette rimbombano …”. Ricorrente è il dialogo con gli elementi della natura: “O Luna calante, seguo le tue facce./ In quale fioca luce, l’anima mia si riduce”.
È una voce che parla della luce, ma trattasi di una luce paradossale, perché notturna. “Si riscontra una personalità scissa data da una bipolarità costante. Si riscontra il mezzo espressivo dello spiazzamento, del rovesciamento. Recto e verso nella scrittura di Giacomo coincidono”, così sostiene
È una scrittura che sembra essere risposta ad una grande esigenza, l’esigenza di poter buttar fuori qualcosa che dentro urla … “Solo combatto i miei demoni/ sanguinano le mie mani./ Solo interpreto la mia parte […]”.
E con questo invito si conclude la serata, ricordando che il prossimo appuntamento con la cultura è fissato a giovedì, 4 novembre.