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Cronaca

PAZIENTE PSICHIATRICO MINACCIA IMPIEGATI CON UN COLTELLO

SQUILIBRATO MINACCIA DIPENDENTI SIM

SQUILIBRATO MINACCIA DIPENDENTI SIMUn uomo di circa quaranta anni, A.A., nella mattinata di venerdì 30 settembre, intorno alle 13, si aggirava nei paraggi dell’ex Inam con in tasca un coltello.

L’uomo, un paziente con disturbi psichiatrici assistito dal Sim, sito al secondo piano dello stabile, il giorno prima aveva minacciato uno dei dipendenti della struttura. E venerdì, in preda al delirio, è tornato sul posto.

L’arrivo, dopo circa mezz’ora dalla segnalazione, delle pattuglie dei Carabinieri, dei Vigili Urbani e la presenza di una autoambulanza hanno allertato i residenti.

Il paziente pare non sia nuovo a simili “sfuriate” collegate alle sue psicosi e spesso dirette a coloro che tentano di curarlo, purtroppo con scarsi risultati, in quanto parrebbe che lo stesso paziente, tornato a casa, non effettui la terapia consigliata né permetta ai familiari di farlo.SQUILIBRATO MINACCIA DIPENDENTI SIM

Quel che ha allertato tutti e costretto le forze dell’ordine a intervenire, è la presenza di un’arma comparsa tra le mani dell’uomo – stando ad indiscrezioni un piccolo coltello richiudibile – ovviamente pericolosissima se in possesso di una persona fuori controllo mentre dà in escandescenze.

Il paziente infine, dopo ore di “trattative”, è stato sia pur a fatica sedato, ed è stato ricondotto a casa, ma l’accaduto pone in luce due drammi.

Quello di una famiglia che non può e non sa come far fronte ad un adulto che si rifiuti di seguire la terapia assegnata ed è spesso “fuori di testa”, tanto da costringere gli anziani genitori impauriti a chiudersi in camera, specie di sera e di notte, non potendo prevedere le azioni del loro caro che ricordiamSQUILIBRATO MINACCIA DIPENDENTI SIMo, è un malato, non un violento o un delinquente.

Il secondo dramma è quello vissuto quotidianamente dai dipendenti del Sim, per nulla tutelati e protetti dalla furia dei loro assistiti. Sono soli a far fronte a situazioni come questa, senza che vi sia un vigilante o qualcuno che possa intervenire e garantire la sicurezza in simili frangenti.

La famiglia del malato, interpellata, rivolge un appello alle istituzioni, chiedendo che il proprio figlio possa essere seguito ed accudito, ancor meglio se presso una struttura adatta.

Venerdì, alla fine, tutto si è concluso nel migliore dei modi, ma se non andasse sempre così? Prevenire mai come in questo caso potrebbe essere opportuno e necessario, per evitare altre storie di cronaca con diverso e ben più tragico epilogo.

 

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